Recensione Harvest Moon: A new Beginning

Su Nintendo 3DS il capitolo più completo e corposo della saga Harvest Moon

Recensione Harvest Moon: A new Beginning
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  • 3DS
  • L'intento di Harvest Moon: A New Beginning è chiaro fin dal titolo: cominciare un "nuovo corso" per la serie "agreste" che negli anni ha accumulati così tanti fan.
    Fortunatamente il nuovo capitolo per 3DS non rinuncia integralmente alle rodate "meccaniche contadine" che ne hanno decretato il successo, e che qui tornano seppur decisamente rinvigorite dagli interventi di restauro del team, che ha aggiunto alla formula una buona quantità di elementi originali.
    Il titolo, quindi, si divide tra interessanti novità ed una struttura spesso criticata per il suo immobilismo: questo dualismo, in verità, fa letteralmente la fortuna di Marvelous Entertainment, che dimostra di saper coniugare con maestria passato e presente della saga. Harvest Moon: A New Beginning è dunque la summa di quanto Harvest Moon è stato sino ad ora e al contempo un titolo che delinea in maniera molto lucida le prospettive per il futuro, per un'esperienza in grado di soddisfare tutti i fan della serie.

    Chi va piano va sano e lontano

    I primi passi in Harvest Moon: A New Beginning fanno scorgere subito le novità rispetto ai precedenti capitoli. Il dev team ha inserito ad esempio nuove possibilità di personalizzazione non solo dell'alter ego, ma anche del villaggio. Niente più sconosciuti nei quali tentare di immedesimarsi, bensì un avatar da costruire da zero, anche se con tutti i limiti di un editor abbastanza spartano. Scelti nome e fattezze fisiche potremo revisionare capigliatura ed abbigliamento iniziale, arrivando infine a battezzare come più ci aggrada persino la nostra cittadina. Considerate le esigenze di Harvest Moon il risultato complessivo soddisfa, rendendo sin dal principio più intima e coinvolgente l'esperienza di A New Beginning.
    Dopo una partenza decisa e convincente Marvelous Entertainment sceglie di seguire un po' troppo alla lettera la filosofia del "reboot", caratterizzando il primo anno in game con un immenso e per nulla divertente tutorial. La cittadina totalmente deserta e le mansioni sempre uguali, più che catturare il nuovo arrivato tendono a farlo desistere, dando del filo da torcere persino ad esperti e fanatici. Per quanto l'utilità di tutorial ben caratterizzati come questo non sia in discussione, siamo certi che con un piccolissimo sforzo il team avrebbe potuto fare molto di più per rendere intriganti le prime ore. L'inserimento di piccoli mini-game o più semplicemente un aumento del ritmo avrebbero reso più frizzante questa fase della progressione. Soprattutto perché, avendo la forza di resistere, le possibilità che A New Beginning sfoggia valgono sicuramente l'attesa.
    Prima di tutto Marvelous Entertainment ha potenziato in maniera sostanziale le interazioni sociali, recuperando diversi spunti dall'ottimo Animal Crossing per rendere più vario Harvest Moon. Se dunque vi sentirete stanchi di coltivare, innaffiare, sfamare i vostri animali o cucinare, potrete sfruttare il tempo libero per dedicarvi alle relazioni interpersonali molto ben curate: una maniera come un'altra per svagarvi, ma anche un fattore importante a livello ludico. Stringendo amicizie, infatti, gli NPC potrebbero riservarvi trattamenti di favore e, tra un vestito in regalo oggi ed un taglio di capelli domani, ecco la vostra vita contadina prendere una piega completamente diversa. Per non parlare dell'aspetto romantico, presente e rimpolpato anch'esso in A New Beginning. Corteggiamento, fidanzamento e matrimonio non sono soltanto aspetti "teneramente giapponesi" dell'esperienza di Harvest Moon, ma ricoprono anche un importante ruolo strategico. Il compagno o la compagna offriranno un consistente appoggio nelle faccende di tutti i giorni: recupero di oggetti importanti, collaborazione nell'amministrazione dei terreni e preparazione dei pasti saranno solo una parte delle mansioni automatiche del partner. Un bell'incentivo per esplorare a fondo una componente decisamente ben riuscita, che aggiunge persino nuove località di villeggiatura romantiche per passare qualche momento di relax assieme al partner.

    Un passo indietro a questo punto è però doveroso, perché prima di giungere all'altare o a stringere importanti amicizie dovremo ripopolare il villaggio. A tutorial oramai agli sgoccioli il buon vecchio Dunhill verrà a bussare alla nostra porta, chiedendo aiuto per ripristinare la vita nel villaggio dopo il trasferimento di massa. Ci aprirà così le porte della seconda importante novità di A New Beginning: la personalizzazione del villaggio. Grazie ad un editor piuttosto corposo potremo inserire nuovi elementi, spostare case, aggiungere parchi e ridisegnare viabilità e vegetazione; tutto per rendere più confortevole ed accattivante la vita paesana. Piano piano, seguendo i consigli del sindaco e i suggerimenti dei rientranti cittadini, questa porzione del gioco prenderà corpo, rimpolpando ulteriormente una già buonissima varietà. Non dimentichiamo poi che dare una mano al sindaco ed aumentare la popolazione porterà più soldi anche nelle nostre casse, permettendoci di acquistare nuovi attrezzi e materiali per il miglioramento della nostra attività contadina. Una struttura insomma ben equilibrata e funzionale.
    Messe in conto poi le solite attività legate a coltivazione, pesca, allevamento e socializzazione, Harvest Moon: A New Beginning è certamente il capitolo più completo e sfaccettato dell'intera saga. E non solo grazie all'esperienza single player, ma anche per via di un multiplayer ben strutturato. Tramite Nintendo Wi-Fi Connection, fino a quattro giocatori potranno condividere lo stesso spazio di gioco, esplorando assieme le proprie città e soprattutto scambiandosi utili oggetti.
    Alla luce di tante possibilità così ben curate è un vero peccato che gli sviluppatori abbiano commesso qualche leggerezza in fase di programmazione. L'implementazione del touch screen è ad esempio molto superficiale, utile solamente come mappa per individuare la posizione dei compaesani. O lo stesso tedioso tutorial, che quanto ad ermetismo è apparso secondo solamente ai menù di gioco, che sembrano presi di peso dagli RPG anni '90. E' davvero incredibile come con la tecnologia touch a disposizione non si sia riusciti a proporre nulla di meglio rispetto ad una serie infinita di menù a comparsa con centinaia di opzioni al loro interno.
    Parlando di schermi e 3DS non si può dunque che ricadere sullo sfruttamento della stereoscopia che, in A New Beginning, non è affatto funzionale al gameplay. Foglioline in rilievo ed altri effetti più o meno accattivanti sono l'unico vero incentivo all'attivazione del fantomatico switch. Una scelta opinabile se consideriamo che, dopo diversi anni, questo è il primo Harvest Moon a presentarsi in veste completamente poligonale. Lo stile fortemente retrò voluto e cercato da Marvelous Entertainment riporta la mente ai tempi del Nintendo 64, dispensando sì atmosfere evocative e nostalgiche ma anche un prodotto tecnicamente arretrato. Non è solo la definizione o l'effettistica a mancare all'appello ma soprattutto una decente implementazione delle animazioni e delle dinamica d'interazione con oggetti e tra personaggi. Se pensiamo a cosa è stata in grado di proporre Nintendo sulla sua portatile negli ultimi due anni, facciamo veramente fatica a giustificare completamente questo Harvest Moon: A New Beginning al 2013.
    Nulla da ridire invece sulla colonna sonora, che riesce a calare come sempre il giocatore nell'atmosfera rilassata e rilassante di Harvest Moon.

    Harvest Moon: A new Beginning Harvest Moon: A new BeginningVersione Analizzata Nintendo 3DSCon Harvest Moon: A New Beginning Marvelous Entertainment ha fatto centro, riuscendo potenzialmente a soddisfare i nuovi arrivati e i fan storici della serie. E’ certamente un peccato che il team non abbia spinto sul fronte tecnico, continuando per altro a riproporre un'interfaccia davvero poco navigabile, perchè con una tale varietà a disposizione e le molte novità, A New Beginning poteva anche ambire a risultati migliori. Superate e noiose fasi iniziali, infatti, il titolo svela moltissime migliorie, che passano dalle possibilità di personalizzazione del villaggio a dinamiche sociali finalmente più vicine a quelle di Animal Crossing. In conclusione la sensazione è quella di un ottimo capitolo della saga, il migliore degli ultimi anni. Un capitolo che ha però bisogno di tanta fiducia ed un pizzico di pazienza per venire apprezzato nella sua totalità.

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