Recensione Nintendo 3DS XL

Il primo restyle del 3DS

Recensione Nintendo 3DS XL
Articolo a cura di

Quando Nintendo ha annunciato l'uscita di una versione "eXtra Large" del suo 3DS, le reazioni del pubblico sono state piuttosto scomposte. Riconquistata la fiducia dei giocatori grazie ad una line-up di tutto rispetto, che anche in questa torrida estate continua a proporre capolavori di ogni genere, la casa di Kyoto non ha convinto proprio tutti con il "restyle" della sua console. Le dimensioni più generose degli schermi, del resto, non sono accompagnate da un aumento della risoluzione, e chi si aspettava un secondo analogico incluso nella scocca, per evitare di dover ricorrere allo scomodo Circle Pad Pro, è rimasto sfortunatamente a bocca asciutta. Non solo: il fatto che il 3DS XL venga commercializzato sprovvisto di caricabatterie ha lasciato perplesso più di un potenziale acquirente. Difficile giustificare appieno la politica di "cost saving" adottata dalla Grande N, che come vedremo si ripercuote anche in parte sulla qualità costruttiva, mentre è più comprensibile l'atteggiamento tenuto da Nintendo nell'immaginare questo suo 3DS XL. Piuttosto che un upgrade dell'hardware, come fu ai tempi il DSi (che aggiungeva funzionalità e ottimizzazioni di notevole importanza su tutti i fronti), quest'edizione della console portatile vuole essere semplicemente una versione alternativa, pensata per soddisfare le esigenze di specifiche fasce di pubblico. Invece di frammentare la base installata con un nuovo standard hardware (atteggiamento che è valso, nel caso del Wii Motion Plus, aspre critiche), Nintendo cerca semplicemente di accontentare chi è disposto a sacrificare un po' di portabilità per guadagnare una discreta comodità d'utilizzo.
Non bisogna quindi vedere il 3DS XL come un hardware sostitutivo, ma come un modello complementare. Da questo punto di vista, nonostante restino validi i dubbi e le opposizioni di chi proprio non tollera la riduzione qualitativa dell'immagine, il nuovo modello ha una sua precisa ragion d'essere, ed è pronto a soddisfare molti fan.

Desing e qualità costruttiva

La scatola del 3DS XL è compatta, di dimensioni molto ridotte, con stampe in effetti poco efficaci nel veicolare il look del prodotto. All'interno la desolazione è totale: oltre all'abbondante manualistica ed alle Carte AR, si trova solo la console: niente laccetti, pennini extra-large, ed ovviamente niente caricabatterie, come annuncia la terribile didascalia sul fronte del Box.
Una volta estratta la console, tuttavia, si resta nuovamente ammaliati delle sue forme flessuose. Le linee della scocca sono meno spigolose di quelle del primo modello, i margini inferiori pesantemente arrotondati vengono messi in risalto dai riflessi della superficie alluminata.

"Gli schermi del 3DS XL hanno una superficie quasi doppia rispetto a quella del modello base. Una volta accesa la console sia lo schermo superiore che quello inferiore si mettono in bella mostra, grazie all'ottima diagonale e ad una buona luminosità"

L'ostentata bicromia del modello Blu fa risaltare in nero lucido della cerniera e delle finiture, rivelando un'eleganza inaspettata. Non ci sarà lo stesso "sbalzo" che ci fu dal primo DS alla versione "Lite", ma il 3DS XL è una console molto più bella e "armoniosa" dell'edizione precedente, solida al tocco e piacevole da tenere in mano. Le dimensioni da chiusa sono generose: quasi 16 centimetri per 9 (156 x 93 x 22 mm), ma lo spessore è rimasto praticamente invariato rispetto al modello precedente, e complessivamente il 3DS XL non risulta troppo grosso e sgraziato. Sarà il fatto che fra tablet e terminali dalla diagonale generosa, siamo abituati ad un concetto di portabilità che travalica il vetusto aggettivo "Tascabile". E del resto in tasca il 3DS XL non si trova proprio a suo agio: gli spigoli sporgono vistosamente, l'ingombro è evidente: meglio dotarsi di una borsa. Il peso è aumentato di appena 100 grammi, difficili da percepire anche nel corso delle sessioni di gioco più estese (lo diciamo per chi aveva paura di un certo affaticamento).
Sul lato superiore trova posto come sempre l'alloggiamento della scheda ed il jack per il caricabatteria (compatibile quello del DSi e del 3DS), mentre il pennino, adesso più "in carne" e non retrattile, trova posto sul margine destro, fra il pulsante per attivare e disattivare la connettività wireless e l'alloggiamento della scheda di memoria (in dotazione una SD da 4GB, il doppio rispetto a quella del primo 3DS). Sul lato inferiore, ma spostato a sinistra, il Jack per le cuffie, in una posizione molto più comoda. Non cambia ubicazione invece lo slide per il Volume, che purtroppo non guadagna una corsa maggiore.
Una volta aperta la console comincia a rivelare qualche piccola magagna. Il click della cerniera, regolabile in tre posizioni, non trasmette la sensazione di solidità che invece restituivano le superfici satinate, ed i tasti Start, Select e Home sporgono poco ed hanno una corsa quasi impercettibile. Al tocco non compiacciono, ed il feedback del "click" è quasi impercettibile. Molto meglio invece la croce direzionale più ampia, ed il Circle Pad con una corsa maggiore, nonostante sia realizzato con una plastica scivolosa e tutt'altro che pregiata, che rivela addirittura le minuscole imperfezioni del taglio. Un'altra novità che si nota subito è lo slide per attivare il 3D. Nonostante sia realizzato in una plastica grigia che non convince, ha una buona corsa e permette di selezionare con più efficacia il livello della stereoscopia, sottolineando con un Click il passaggio da 3D a 2D.
Complessivamente ci si può ritenere ben soddisfatti del design e della qualità della nuova console. Più piacevole rispetto all'ispido 3DS, il "fratello maggiore" è bello da vedere, non troppo pesante e dalle dimensioni ben dosate, in grado di valorizzare al massimo gli schermi interni. Qualcosa manca, e si nota chiaramente che l'attenzione di Nintendo si è orientata soprattutto sulla qualità delle superfici interne piuttosto che sulla realizzazione dei tasti, che restano comunque più comodi da utilizzare. Ma al di là di questo (e delle stampe informative che purtroppo rovinano la pulizia dalla superficie inferiore), il 3DS XL è un hardware che fa centro.

Schermi e Batteria

Come recita confezione e proclami di Iwata e soci, gli schermi del 3DS XL hanno una superficie quasi doppia rispetto a quella del modello base. Una volta accesa la console sia lo schermo superiore che quello inferiore (come sempre Touchscreen resistivo) si mettono in bella mostra, grazie all'ottima diagonale e ad una buona luminosità (invariata rispetto al passato).
Quello che si nota subito è una riduzione dei riflessi, che rende la vista più pulita in un più ampio spettro di condizioni. Purtroppo arrivano anche le note dolenti, e per molti potrebbero essere sufficienti per escludere a priori l'acquisto. All'aumento delle dimensioni non ha fatto seguito, infatti, un aumento della risoluzione, che resta ai minimi storici per uno schermo così ampio. La densità di pixel, del resto, passa dai 132 PPI del 3DS a circa 95.5. Basta confrontare questo parametro con qualche concorrente diretto (PsVita: 220 PPI) o indiretto (iPhone con Retina Display: 326 PPI) per capire che un occhio abituato agli standard tecnici del momento potrebbe trovare insormontabile la riduzione della qualità dell'immagine. C'è anche da dire che in molti casi uno schermo così grande mette in rilievo le imperfezioni delle texture di una console che non fa certo della forza bruta il suo punto di forza, e l'aliasing aumenta considerevolmente in molte occasioni. Giocando a Super Mario 3D Land si nota la differenza, i contorni dei modelli mostrano più scalette. Meno evidente invece questa problematica in titoli che non sfruttano una grafica poligonale, come l'ottimo Theathrythm Final Fantasy.

L'aumento delle dimensioni dello schermo non influisce negativamente sull'effetto 3D, che anzi appare ottimamente implementato e decisamente profondo. Al massimo livello la stereoscopia risulta però abbastanza "sensibile" agli spostamenti (soprattutto alle rotazioni lungo l'asse verticale), e richiede un allineamento molto preciso. Fortunatamente il selettore del 3D con la corsa più lunga permette di ridurre l'effetto secondo i propri gusti. Abbiamo particolarmente apprezzato lo "scatto" che segnala il passaggio alla visione classica, non stereoscopica: l'indicatore va spinto con forza verso il basso, e questo permette di trovare con facilità un "minimo" dell'effetto 3D che risulta facile da metabolizzare, meno sensibile agli spostamenti e valorizza ugualmente l'idea alla base della console. Bisogna anche ammettere che già come accadeva nel 3DS "di base", attivare la visione 3D tende a mettere in rilievo l'aliasing: stavolta il problema si fa sentire, proprio al netto della questione risoluzione, che abbiamo già discusso.
Insomma, se siete dei tecnomani incalliti che proprio non riescono a digerire il comportamento della compagnia in merito alla risoluzione degli schermi, se avete un occhio attento ed allenato ad esaltare le differenze fra il Display Retina e gli schermi normali, forse questo 3DS XL non fa per voi. Se invece pensate che le dimensioni più ampie, anche al netto di una qualità dell'immagine evidentemente minore, assicurino una visione più rilassata, allora potreste trovare gradito l'incremento di dimensioni.
Prima di concludere, citiamo che questo nuovo modello è XL anche per quanto riguarda durata della batteria. Al netto di un tempo di carica non molto più esteso dell'originale, ed a parità di condizioni d'utilizzo (luminosità 4/5, connessioni attive), il 3DS XL dura un'oretta in più rispetto al vecchio modello. Nonostante le prime polemiche il tempo di gioco garantito dalla console si è rivelato alla fine più che adeguato, e non possiamo che accogliere con gioia un ulteriore upgrade in tal senso, ottenuto grazie ad un'ottimizzazione dei consumi.

Nintendo 3DS XL Nintendo 3DS XLVersione Analizzata Nintendo 3DSCon questa versione XL del suo 3DS, Nintendo non mira ad accontentare indistintamente tutti i giocatori, pensando quindi ad una sostituzione integrale dell'Hardware. Vuole invece proporre un modello alternativo, che sacrifichi certi aspetti per migliorarne altri. In particolare il 3DS XL propone un'esperienza utente più rilassata, sia grazie a tasti e circle pad più grandi, sia grazie ad uno schermo generosissimo, ed infine per i meriti di un selettore 3D che garantisce la possibilità di regolare con attenzione l'effetto stereoscopico. Sacrifica però la portabilità quotidiana, restando un device che si usa in mobilità, ma principalmente dentro le mura domestiche, e sacrifica anche la qualità dell'immagine, con una risoluzione che è il vero tallone d'Achille della console. Alcuni potrebbero non farci caso, ma è innegabile che sia strano questo “passo indietro” in un momento in cui la pulizia dell'immagine è un valore riconosciuto da molti come fondamentale. Chiedetevi quindi se anche per voi lo è, prima di valutare un eventuale acquisto. L'ultimo aspetto da citare è il prezzo. La politica di Cost Saving di Nintendo non è stata molto apprezzata dagli utenti e noi non possiamo che accodarci: la rimozione dell'alimentatore dalla confezione è assurda, mentre qualche imperfezione costruttiva di meno sarebbe bastata per rendere questo 3DS XL davvero eccelso (anche così è comunque un ottimo hardware). Tutto questo ha portato ad una riduzione del prezzo non consistentissima: il 3DS XL viene venduto a 199 Euro. Complessivamente una buona offerta, soprattutto per chi non ha ancora la console o è riuscito a piazzare il vecchio modello (conservando rigorosamente l'alimentatore). Eppure un piccolo ritocco verso il basso prima delle feste è auspicabile: in quel caso l'acquisto diventerebbe seriamente caldeggiato, indipendentemente da tutti gli aspetti appena discussi.