Naruto: intervista all' autore Masashi Kishimoto
di
Luca Rosati
Da questo sito, via ANIMECLICK, si può leggere un' intervista fatta da Charles Solomon, autore di Disney Lost and Found a Masashi Kishimoto, autore del famosissimo Naruto, titolo con cui l' autore ha avuto successo in tutto il mondo, vendendo milioni di copie, dopo vari flop iniziali con altri lavori finiti male.
A 34 anni Masashi Kishimoto è uno dei mangaka di maggior successo al
mondo. La sua lunga serie dedicata alle avventure di Naruto Uzumaki, un ragazzo
che aspira a diventare il miglior ninja sulla piazza, ha venduto dieci milioni
di copie in tutto il mondo.
Kishimoto è nato nella prefettura rurale
di Okayama e attualmente vive a Tokyo, dove lavora con numerosi assistenti.
Benché a volte Naruto possa essere insopportabilmente arrogante, l'autore
sembra, invece, un po' sopraffatto dal successo travolgente della sua prima
grande creazione.
"E' piuttosto difficile parlare di ciò che rende
Naruto attraente al pubblico, ma credo che il suo essere una testa dura lo renda
accattivante" dice Kishimoto in un'intervista realizzata via e-mail
grazie all'aiuto del traduttore Hiromi Psaila. "Gli eroi perfetti sono
cool, ma nessuno può veramente empatizzare e identificarsi con loro. Naruto
commette spesso degli errori e ha delle debolezze, si sente inferiore ai suoi
coetanei, ma odia essere un perdente. Nonostante non ci pensi troppo, lui
detesta perdere, e noi tutti sappiamo come ci si può sentire. Io credo che i
lettori vedano loro stessi in Naruto, ed è questo che li affascina: possono
empatizzare con lui e con le sue debolezze".
Da bambino
Kishimoto era ossessionato dai manga e dal baseball. Alle elementari
divenne "totalmente dipendente" della popolare serie per ragazzi Dragon
Ball. Il suo interesse si ampliò gradualmente, includendo altre serie manga,
in particolare Akira, pietra miliare di Katsuhiro Otomo. Il
mangaka si era così concentrato sui suoi disegni da non riuscire ad avere grandi
risultati scolastici; alle superiori si classificò addirittura 30° in una
graduatoria stilata su una classe di 31 allievi.
Quando ancora
frequentava la scuola d'arte, Kishimoto vinse un concorso per aspiranti
fumettisti con la sua storia Karakuri (Congegno). Il suo lavoro
successivo, un breve manga su uno spirito volpe camuffato da essere umano (nel
folclore giapponese le volpi sono considerate tradizionalmente dei muta-forma)
chiamato proprio Naruto, vide la luce nel 1997. Due anni dopo una nuova
versione della storia fece la sua prima apparizione come manga serializzato
sulla rivista Weekly Shonen Jump, ottenendo un successo
immediato.
Anche se ne mantenne il nome, la nuova versione di Naruto
era molto differente rispetto alla prima breve storia. Il Villaggio Nascosto
della Foglia era stato quasi distrutto da un demone volpe a nove code, una
creatura così terribile da essere considerata un castigo divino. Il capo del
villaggio morì, sigillando il demone nel corpo di un neonato: Naruto. A causa
della sua associazione al demone, Naruto crebbe come un bambino solitario,
isolato dai compaesani. All'accademia Ninja saltava le lezioni, combinava guai e
causava danni.
"Non considero la nascita del personaggio di Naruto un semplice frutto della
mia ispirazione, è come se si fosse creato da sé, sbucando fuori in qualche modo
dalla mia mano", "la sola immagine che avevo in mente era quella di un
personaggio che fosse un ragazzo impertinente. Io sono stato un cattivo
studente, ma diversamente da Naruto, io sono stato il tipo di cattivo studente
che rinuncia facilmente e medita su cose su cui non vale la pena di riflettere.
Volevo che Naruto fosse diverso. L'ho creato sull'autoritratto della mia stessa
infanzia, ma è differente rispetto a come sono stato io
realmente".
La sua natura irrequieta e la sua storia irregolare fa di
Naruto un ragazzo d'altri tempi. Dopo essersi diplomato all'accademia (dopo tre
tentativi) comincia la sua preparazione avanzata come ninja. Sebbene mantenga un
cuore ingenuo, Naruto dedica la sua vita all'intenzione di proteggere i suoi
amici, e in casi estremi, attinge anche all'energia del demone imprigionato nel
suo corpo. Sotto la supervisione del suo maestro Kakashi, il ragazzo partecipa
alle missioni di squadra, insieme al suo rivale Sasuke e a Sakura, la ragazza
per la quale ha una cotta.
Le linee forti e pulite disegnate da
Kishimoto, che spiccano in aree in cui il nero è predominante, danno alle
sequenze d'azione un forte impatto visivo. Le figure umane sono ben disegnate e
accuratamente proporzionate, e le pose suggeriscono movimenti credibili. "Ho
scelto di disegnare le figure umane nel modo più accurato possibile purché ho
pensato che avrebbe dato una sensazione più realistica alle scene d'azione"
spiega l'autore. "L'esagerazione può dare più efficacia alle scene d'azione,
ma mi piace mantenere figure più realistiche: in questo modo contribuiscono a
mantenere il pathos, anche se non possono essere potenti quanto quelle
esagerate".
Il disegnatore stabilisce ogni pagina come un regista
cinematografico, contrapponendo spesso una serie di primi piani dei personaggi
ai grandi disegni di una sequenza di combattimento. Chi guarda può vedere
consolidarsi la risolutezza di Naruto prima che colpisca il suo
avversario.
"Guardo molti film e tendo a essere influenzato dalle
scene che mi intrigano, questo mi fa desiderare di utilizzare gli stessi effetti
o tecniche". "Una volta ho adottato la tecnica di ripresa usata da
Takeshi Kitano (attore/regista) per soffocare l'emozione della scena utilizzando
delle riprese da grande distanza. Mi piace il modo in cui Quentin Tarantino crea
una scena usando una serie di primi piani o mostrando delle immagini intriganti
di una o più persone che camminano in una strada ordinaria in slow motion. Mi
piacerebbe poter utilizzare questo tipo di effetto nei manga, ma è piuttosto
difficile da disegnare; l'unica cosa che si può fare è giocare con tonalità di
bianco e nero. Mi piace anche la tecnica di Michael Bay di riprendere una scena
in controluce. Mi piacerebbe provarla nei manga, ma anche in questo caso sarebbe
piuttosto difficile".
Quando era ancora uno studente, Kishimoto studiò il lavoro di alcuni dei
più famosi mangaka e animatori giapponesi. Oltre a Dragon Ball ed
Akira, l'autore lesse e rilesse, copiandone i disegni, di Jin-roh:
Uomini e lupi, fantasy sci-fi di Hiroyuki Okiura; Ninku,
storia di ninja di Koji Kiriyama e Ghost in the Shell, il
rivoluzionario racconto cyberpunk di Masamune Shirow, adattato in
animazione da Mamoru Oshii. Kishimoto ritiene che questi successi
abbiano spianato la strada alla popolarità internazionale avuta da
Naruto, che ne è stato influenzato.
"Quando ho iniziato Naruto
non ho pensato molto ai lettori stranieri, ma sapevo che molti degli artisti che
mi hanno influenzato erano stati accettati oltre mare", e conclude,
"Tutte le persone da cui sono stato influenzato hanno avuto molto successo
negli altri paesi, può essere questo il motivo per cui è stato più facile, per
il mio lavoro, avere successo internazionale. Naruto deve quindi molto a questi
artisti che hanno raggiunto una notevole popolarità oltre mare".
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Naruto
- Tipo: Manga
- Tipo Fumetto: Manga
- Casa Editrice: Non disponibile
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