Anteprima A Stroke Of Fate

Se si potesse cambiare la storia...

Anteprima A Stroke Of Fate
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  • Pc
  • Le trame del destino

    Con il mondo console sempre più ampio e diffuso, i generi di giochi presenti quasi esclusivamente per Pc si contano ormai sulle dita di una mano; tra di loro una menzione d'onore và, per storia e importanza, alle avventure grafiche. Un'assenza strana, quella nel mondo console, solo saltuariamente attenuata da qualche titolo particolarmente affascinante o dotato di un'interfaccia adatta a un joypad (come il recente Fahrenheit); quale che sia il motivo, comunque, questo lascia il Pc come piattaforma principe della categoria e sede di una folta comunità di appassionati regolarmente soddisfatti da produzioni che, seppur meno appariscenti dei titoli di altre categorie, sono generalmente di alto livello. Ecco quindi perchè “A stroke of fate” (“Un colpo del destino”) potrebbe, se mantiene quanto promesso sin'ora, rivelarsi come un nuovo esempio della vitalità del genere e della capacità delle avventure grafiche di dar vita a storie emozionanti (nonché divertenti da giocare!). Creato da un team che, seppur affermato come collaboratore, è sconosciuto e senza titoli propri precedenti, gli SPLine Games, è uno dei giochi che negli ultimi anni ci raggiungono dall'est europa dove lo sviluppo su piattaforma Pc è spesso il modo migliore di farsi conoscere per dei team pieni di talento ma privi delle abbondanti risorse occidentali.

    La violenza alla fine del sogno

    A stroke of fate è ambientato in Germania nel pieno della 2ª guerra mondiale, verso il 1942, ed è la storia di Gerhard Meyer: un maturo (classe 1899) nazista della prima ora che, come tanti tedeschi dell'epoca, vedeva in Hitler un messia, salvo risvegliarsi bruscamente per trovare un paese vicino al disastro militare e guidato da un fanatico. A differenza di tanti altri, però, Gerhard è anche un SS-StandartenFuhrer (un grado delle SS paragonabile a quello di colonnello) dotato quindi della possibilità di avvicinare il dittatore....ed ucciderlo. Non da solo, naturalmente: sarà necessario individuare chi, tra tutti quelli che esteriormente adorano Hitler (non farlo era decisamente un atteggiamento suicida), sia in realtà pronto a collaborare ad un attentato alla sua vita.
    Le potenzialità dell'ambientazione sono, non a caso, l'elemento che più ha attirato l'attenzione sul titolo: la Germania dell'epoca, specie ai “piani alti”, doveva essere un ambiente estremamente infido e paranoico; la sistematica violenza verso gli oppositori e la terribile polizia segreta nazista, la Gestapo, rendevano estremamente pericoloso anche solo criticare Hitler, figurarsi organizzare un attentato. Anche i membri più consapevoli del partito (che, piaccia o meno, era in parte costituito da menti geniali seppur spregevoli) e dell'esercito erano consci che la guerra cominciava ad andar male, creando così i presupposti per la morte del Fuhrer: toccherà al protagonista realizzare un simile progetto, nel quale sono stati inseriti gli elementi più affascinanti tratti dai numerosi attentati contro il dittatore effettivamente avvenuti in quel periodo.
    Gli sviluppatori hanno deciso di puntare il gioco sul realismo: non solo nella grafica ma, anche e sopratutto, nel contesto; ogni cosa infatti è stata realizzata in modo da ricreare l'ambiente dell'epoca, fin nei minimi dettagli. Un consulente storico è stato assunto per far sì che quegli elementi poco noti ma fondamentali per un assassinio come forniture di cibo, sistemi di sicurezza, responsabilità in vari settori fossero proprio come nel vero entourage di Hitler; i documenti dell'epoca sono stati visionati per accertare le attività di Hitler così che, se in un dato giorno il Fuhrer ha incontrato una certa persona o fatto qualcosa di rilevante, sarà così anche nel gioco. Intuibile, quindi, come anche elementi quali il linguaggio, i vestiti, le auto e molto altro saranno certamente il più possibili aderenti alla realtà. Anche per questo ci saranno dei limiti alle conseguenze delle azioni di Gerhard: non si potrà modificare semplicemente la storia con gesti clamorosi, ma si dovrà procedere silenziosamente sino al finale che pare sarà ambientato nel segretissimo, ed inaccessibile, bunker di Hitler: lo stesso in cui il dittatore si suicidò al termine del suo sogno (o incubo che dir si voglia) di dominio.
    Tuttavia, pur rimanendo nel suo piccolo, il protagonista non sarà confinato ad un unico percorso forzato: sarà possibile risolvere le difficoltà che si presenteranno in più modi, elemento che permetterà anche di esprimere le proprie tendenze personali: ad esempio, se sarà necessario acquisire determinate informazioni si potrà estorcerle sfruttando la propria temibile posizione nel partito oppure agire più modestamente, ma anche più anonimamente, quali civili e tentare un accordo. Non è stato detto se tali scelte influenzeranno un eventuale finale multiplo; non essendo nemmeno stato negato, quindi, seppur improbabile, non è un elemento da escludere.

    Nei corridoi del potere

    La ricerca del realismo ha ovviamente caratterizzato lo stile grafico di A stroke of fate: la grafica dovrebbe essere, secondo quanto detto dagli sviluppatori, fotorealistica, non solo nell'impressione generale data dagli ambienti ma anche dalla struttura degli stessi, che dovrebbe ricalcare quella originale dell'epoca come ricavata da foto storiche. Tuttavia, l'impressione complessiva data dalle immagini rilasciate è ancora incerta: alcuni screenshots mostrano un'elevata qualità grafica, altri invece appaiono meno convincenti; quanto ai personaggi, alcuni sono formati da -relativamente- pochi poligoni, con spigoli caratteristici di motori grafici di uno-due anni fa; nulla di sgradevole, sia chiaro. La differenza forse è data dal fatto che i fondali negli scenari dovrebbero essere pre-renderizzati, con solo i personaggi e gli oggetti in 3 dimensioni; in ogni caso, per poter dare un giudizio più preciso, sarebbe necessario un filmato in movimento del gioco che finora non è stato rilasciato: mancanza strana, in quanto “A stroke of fate” dovrebbe essere estremamente prossimo all'uscita, prevista per i primi mesi del 2008. Non si sa nulla invece per quanto riguarda il sonoro; del resto, non si tratta di un elemento fondamentale in questo genere di giochi. L'unico trailer finora rilasciato ha come sottofondo una musichetta minacciosa, molto "dittatoriale": se a musiche proprie verranno abbinati brani d'epoca non è certo, ma è probabile data l'aderenza al realismo ed al contesto dell'epoca.
    Notizie più precise si hanno invece sull'interfaccia: gli sviluppatori affermano di essersi ispirati ai classici, con il classico stile punta-e-clicca ed una visuale in 3a persona; probabile, anche se non detto espressamente, la presenza di una telecamera fissa e l'impossibilità di modificare la visuale a piacimento. Inseriti nel corso dell'avventura ci saranno inoltre dei mini-giochi, collegati ad alcuni enigmi del gioco: ricorstruire un oggetto importante, o decifrare qualche codice. Nulla è stato dichiarato riguardo la durata del gioco, nè sono stati annunciate ufficialmente versioni localizzate ma gli sviluppatori affermano che sono programmate versioni nelle principali lingue europee, italiano compreso: il sito ufficiale, al momento estremamente scarno di informazioni, è solo in inglese.

    A Stroke Of Fate “A stroke of fate” fa ben sperare, questo è indiscutibile: ambientazione interessante, varietà negli enigmi e nelle soluzioni, un lato tecnico ben curato. Tuttavia queste sono promesse di un titolo del quale si sa esclusivamente quel che gli sviluppatori hanno voluto diffondere; in attesa di una demo o dell'uscita vera e propria si può quindi ricordare questo nome e ripromettersi di tenerne d'occhio lo sviluppo, ma senza dargli eccessiva fiducia a priori. Se manterrà quanto promette, del resto, questo sarà sicuramente un titolo di cui si riparlerà con entusiasmo; sopratutto per gli appassionati della categoria.

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