Ape Escape P
Che belle scimmiette....
Il 2006 si è aperto con una massiccia "invasione multimediale" di scimpanzè: da un lato abbiamo le quattrocento star della televisione più decerebrata della storia, protagoniste di Ape Escape 3, in uscita proprio in questi giorni nel mercato europeo, mentre dall'altro abbiamo il ritorno di un classico della saga, "Ape Escape on the loose," ovvero la versione portatile del primo indimenticabile capitolo della saga, apparso nel 1999 per Playstation 1.
Se non avete mai giocato uno dei precedenti giochi avete poco da preoccuparvi, se non del fatto che questo titolo è, come sempre più spesso succede, una versione riveduta, corretta e ripulita di un gioco di sette anni fa; in Ape Escape impersonate un simpatico ragazzino di nome Spike, il classico studente delle medie che nel tempo libero frequenta un anziano scienziato e il suo laboratorio segretissimo, in cui vengono sviluppati i progetti più incredibili del pianeta. A causa di un sabotaggio, operato da un gruppo di scimmie, il giovane viene catapultato, insieme ai buffi nemici, nel passato del nostro pianeta. Il piano di Specter, la scimmia bianca, e delle sue alleate, consiste nel rimpiazzare gli uomini al comando del pianeta terra, mutando gli eventi che hanno portato alla nascita della nostra razza.
A questo punto è palese che il gravoso compito di impedire questa tragedia tocchi a Spike che, mediante una "rete temporale" dovrà catturare i pericolosi primati e trasportarli nuovamente all'epoca da cui provengono e in cui non possono recare danno.
Ma la rete da sola non basta a garantire un rapido e sicuro ritorno alla normalità: le scimmie sono furbe, dotate di un casco che ne amplifica le facoltà mentali e spesso si nascondono in modo micidiale. Per questo motivo il buon professore saltuariamente ci invierà dal futuro un nuovo ed utilissimo gadget, in grado di rendere più agevole il nostro arduo compito. Tra gli attrezzi del mestiere più noti sono annoverati il "Bastone Stordente", con cui infierire sulle scimmiette in fuga per renderle momentaneamente inoffensive, e il "Radar Scimmiesco", un potente dispositivo di rilevazione in grado di tracciare il bersaglio e, una volta giunti ad una distanza adeguata, di visualizzarlo in uno schermo secondario. Ovviamente il possesso di questi dispositivi influenza ampiamente lo sviluppo del gioco: capiterà spesso di affrontare degli stage in cui sono presenti avversari "apparentemente" irraggiungibili (fortunatamente un'area viene ritenuta "sicura" quando un numero minimo di scimmie è stato imprigionato); soltanto il successivo conseguimento di un adeguato gadget e una buona dose di memoria, permetteranno al giocatore di ripercorrere gli schermi affrontati in precedenza in caccia delle scimmie lasciate in libertà.
Dai, giochiamo tutti insieme!!!
Una delle caratteristiche più divertenti di Ape Escape è sempre stata la raccolta dei bonus: nascosti nei vasti stage si trovano delle "Monete Specter" che possono essere usate per acquistare dei bonus, in una particolare locazione che fa da "ponte" tra uno stage e l'altro. In questo negozio sono disponibili per l'acquisto molti gadget, vite extra, le musiche e i filmati del gioco ma anche i mitici mini game, che hanno fatto un po' la fortuna di questa saga. Giochi come l'indimenticabile "Ape Soccer" o il prossimo "Mesal Gear Solid", la parodia scimmiesca dell'arcinoto Stealth Game di casa Konami hanno regalato all'utente non solo delle piacevoli variazioni sul gameplay, ma vere e proprie sfide avvincenti e longeve per uno o più giocatori. Ed è proprio nel multiplayer e nella connettività wireless di PSP che Sony punta per il futuro successo di Ape Escape - On the loose: i molti mini game presenti in nell'UMD sono tutti giocabili via wireless, anche se non sappiamo ancora se saranno condivisibili o se ogni giocatore dovrà possedere il gioco originale per sfidare gli amici.
Il comparto video di Ape Escape - On the loose appare ben più solido e convincente di quello in dotazione al titolo originale: i personaggi sono ben definiti e animati con particolare gusto. Qualche problema con le telecamere e un po' di clipping fa sorgere qualche dubbio, ma la versione analizzata è ancora incompleta, probabilmente questi problemi saranno assenti, o almeno smussati, per il lancio nel mercato europeo.
Allora c'è da stare allegri? Beh, se il successo di uno o più videogame dipendesse solo dallo sguardo ingenuo e un po' vuoto, dall'espressione beota e dai folli travestimenti indossati dalle simpatiche e pelose canaglie al servizio di Specter, probabilmente potremmo dormire sonni tranquilli. Sfortunatamente per Ape Escape la realtà è ben diversa.
Una delle caratteristiche per cui questo gioco viene ricordato con piacere da ormai molti anni è l'innovativo sistema di controllo: Ape Escape è stato uno dei primi titoli, della storia di Playstation, a necessitare obbligatoriamente del controller Dual Shock per essere giocato. Attorno alla nuova periferica, infatti, era stato costruito un solido gameplay, originale e appagante.
A quasi dieci anni dalla sua nascita Sony decide di trasportare questo famoso brand sul suo nuovo handheld dimenticandosi però che, per quanto tecnicamente avanzata possa essere, PSP non ha due stick analogici. Quell'antico e fondamentale requisito di sistema, il punto di svolta per il mondo degli action game non è più così “essenziale”: le armi si attivano tramite la pressione di un tasto del pad combinato al movimento dello stick analogico e i gadget hanno subito un “restyling” per permetterne l'uso sul nuovo hardware...I molti estimatori della saga storceranno sicuramente il naso al solo pensiero di un Ape Escape in cui la rete viene attivata senza stick analogico, non è possibile orientare il radar scimmiesco e non è necessario slogarsi il polso destro per attivare l'Hula Hoop...Non ci resta che aspettare di avere tra le mani una Playstation Portable dotata del gioco definitivo per giudicare se il risultato finale è un semplice e frettoloso remake o se siamo di fronte ad una buona, seppur mutilata, rivisitazione di un grande classico di casa Sony.
