Anteprima Batman Arkham Origins: Anteprima del prequel Arkham Asylum

Svelata la nuova avventura del Cavaliere Oscuro

Anteprima Batman Arkham Origins: Anteprima del prequel Arkham Asylum
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  • Non è più tempo di annunci a sorpresa e rivelazioni sul palco affollato dell'E3: ormai la maggior parte delle novità videoludiche si presenta grazie alle Coverstory di Game Informer. E' così anche per Batman: Arkham Origins, annunciato ufficialmente dal magazine americano e subito confermato da Warner Bros. Il titolo ha inaspettatamente già una data d'uscita: il 25 Ottobre arriverà su WiiU, PlayStation 3, Xbox360 e PC, mentre per il momento non vengono nominate le piattaforme next gen.
    Dopo l'immediato entusiasmo per l'annuncio di un nuovo capitolo della serie Arkham, amatissima dai giocatori, nel pomeriggio di oggi le nubi nere del dubbio si sono addensate attorno al progetto. Alla direzione, infatti, non c'è Rocksteady, probabilmente già al lavoro su un capitolo next-gen, bensì il giovanissimo studio Warner Bros Games di Montreal. Il team si è occupato fino ad oggi di progetti minori, lavorando anche alla riedizione per Wii U di Batman Arkham City. Al di là del pedigree non eccezionale, anche il fatto che le redini dello sviluppo siano tenute da Eric Holmes non è molto rassicurante: gli ultimi suoi lavori di rilievo sono stati Hulk: Ultimate Destruction e Prototype, due Sandbox invero non eccezionali, con una componente esplorativa molto diluita e tutt'altro che sapida. C'è anche da dire che il team di Montreal ha comunque accesso a tutte le risorse di Rocksteady, compreso un motore bello solido ed un combat system profondo, fluido e interessante. Rovinare le ottime fondamenta della saga sembra davvero difficile, tanto più che le prime informazioni trapelate, che fra poco prenderemo in esame, lasciano ben sperare nella qualità complessiva del prodotto. C'è quindi solo una cosa da capire: Batman Arkham Origins sarà un capitolo con una sua forte autonomia (anche narrativa), oppure uno stanco "cash-in" di fine generazione, piegato alle logiche della produzione seriale?

    Young Batman

    Come il titolo lascia intendere, Arkham Origins sarà un prequel, ambientato prima delle follie del sindaco Quincy Sharp e del piano criminale del Dr. Strange. La scelta di spostarsi indietro nel continuum temporale è stata dettata, ci informa il team di sviluppo, dalla necessità di avere una certa autonomia narrativa, senza per questo cozzare con le vicende raccontate nella serie regolare. Se Rocksteady vorrà portare avanti la storia del Pipistrello, sondando magari le conseguenze dei tragici eventi del finale di Arkham City e chiudendo le linee narrative lasciate aperte nelle side quest, potrà farlo senza che Origins gli "pesti i piedi". Inoltre, il cambio di setting permetterà di rinfrescare globalmente il plot: troveremo infatti un Batman un po' più giovane ed inesperto, alle volte impulsivo; ma saranno soprattutto i rapporti con i Villain che popolano Gotham ad essere inquadrati sotto una nuova luce. Sappiamo in verità poco altro riguardo al comparto narrativo, e l'alone di mistero che ancora avvolge il plot è sicuramente voluto: il team promette una trama densa e piena di sorprese, e non vuole certo svelare tutte le sue carte. Anche la demo che è stata mostrata procedeva frammento dopo frammento, rimuovendo selettivamente i momenti evidentemente più importanti dal punto di vista del racconto. Per il momento, comunque, sembra che Joker rimanga fuori dall'equazione, dal momento che il nemico principale di Arkham Origins sarà Black Mask: un villain abbastanza marginale e sicuramente poco conosciuto, ma che ha conquistato subito il team di sviluppo. La maschera nera ricavata dal legno della tomba del padre, il completo gessato ed i modi spietati ed eleganti lo rendono un avversario sicuramente iconico. La poca confidenza del pubblico con Black Mask permetterà agli sviluppatori di costruire poco a poco, gradualmente, il rapporto di conflittualità fra lui ed il pipistrello, facendo nascere e crescere all'interno della parabola narrativa del titolo un'avversità anche ideologica.

    Nessuna Rivoluzione

    Dal punto di vista del gameplay, Arkham Origins decide (per fortuna) di restare ancorato al suo predecessore, sia dal punto di vista del combattimento che per quanto riguarda le sessioni stealth. Il Free Flow Combat torna quindi sostanzialmente immutato, per stessa ammissione degli sviluppatori, che non hanno voluto correre il rischio di rovinare un così attento bilanciamento. Il cavaliere oscuro, quindi, si prenderà cura di scagnozzi e criminali con il set di mosse ormai rodato: attacchi e schivate, contrattacchi e mosse speciali, da attivare dopo aver innalzato il contatore della combo. Il team promette che ci sarà qualche nuova aggiunta alla dotazione di gadget, ma il tutto sembra parecchio marginale: saranno soprattutto inedite tipologie di nemici che costringeranno il pipistello ad utilizzare nuove strategie d'attacco. Per il momento nulla si è visto a riguardo, e probabilmente solo nel corso dell'E3 ne sapremo di più.
    Le sezioni stealth, ugualmente, richiedono a Batman di agire nell'ombra utilizzando i molti elementi dello scenario: cunicoli d'areazione, gargoyle, coperture di ogni genere. La gamma d'azioni, anche in questo caso, sembra molto simile a quella sperimentata in Arkham City, non fosse per l'introduzione di un nuovo artiglio automatico. Questo Gadget permette di agganciare due elementi, per poi tirarli fino a farli scontrare: sembra quasi il rampino di Just Cause 2. In questa maniera è possibile stordire due nemici facendoli sbattere l'uno contro l'altro, ma anche costruire delle trappole con oggetti esplosivi. Al di là dell'incremento delle possibilità d'interpretazione, il successo di queste sezioni dipenderà fortemente dal level design e dalla qualità dell'IA nemica (che dubitiamo possa esser stata migliorata di molto).

    "La mappa di gioco sarà molto più larga rispetto a quella, già abbastanza estesa, dell'ultimo capitolo. Ai sobborghi malfamati di Gotham si affianca una nuova zona in cui sguazzano i cittadini dell'upper class"

    Come ben sanno gli appassionati, anche la giusta alternanza fra sequenze d'azione e momenti stealth non è facile da ottenere, ed il team dovrà essere bravo a dosare tutti i suoi strumenti. La sequenza mostrata, a sentire il racconto meticoloso di chi ha avuto la fortuna di giocarla, sembra ben ritmata ed anche abbastanza varia.
    Ma quello che più ci rassicura, ora come ora, sulle qualità di Arkham Origins sono le parole del Game Designer stesso riguardo alle sezioni Free Roaming. La mappa di gioco sarà molto più larga rispetto a quella, già abbastanza estesa, dell'ultimo capitolo. Ai sobborghi malfamati di Gotham si affianca una nuova zona in cui sguazzano i cittadini dell'upper class. Mentre l'ambientazione invernale (la demo è ambientata nel giorno della vigilia di Natale) dona un tocco tutto particolare alle luride stradine di Gotham. Il timore di molti nel leggere dell'incremento di superficie è che Arkham Origins possa trasformarsi in uno di quei Sandbox un po' troppo vuoti e senza spunti interessanti. Invece Eric Holmes parla chiaro: non c'è assolutamente la volontà di diluire la densità garantita dal precedente capitolo. L'ambiente di gioco sarà anzi ricco di stimoli e side quest.
    Anzitutto, il team conferma che sarà adottato, per "orientare" l'esplorazione della città, un sistema simile a quello delle torri radio di Far Cry 3. Anche a Gotham troveremo delle strutture con un sistema di Jamming che impedirà a Batman di usare il fast travel (qui nella forma del Batwing, utile per spostarsi ma non pilotabile direttamente), nonché di posizionare indicatori sulla mappa di gioco. Per rimuoverle dovremo, sostiene il team di sviluppo, "utilizzare tutte le abilità atletiche e investigative di Batman", piuttosto che approcciarci alle strutture in maniera completamente passiva. Una notizia che accogliamo volentieri, così come gradiamo l'introduzione di missioni generate randomicamente: si tratterà di colpi, rapine e assalti armati che Batman dovrà sventare, magari per costruire un miglior rapporto con le forze dell'ordine, che gradualmente nel corso dell'avventura si schiariranno le idee sulle intenzioni dell'uomo-pipistrello. Ovviamente questo sistema può rivelarsi un'arma a doppio taglio: è bene che le missioni generate proceduralmente risultino in ultima analisi abbastanza varie (speriamo più di quelle proposte, ad esempio, da Red Dead Redemption), oppure il rischio è quello di far sentire il peso di una ripetitività concettuale che risulterebbe davvero stonata, a fine generazione.

    Il team tende a rassicurarci, quando mostra ad esempio una delle sequenze investigative, che hanno subito un discreto potenziamento rispetto allo scorso episodio. Invece di rimanere un elemento marginale nell'economia di gioco, le doti da Detective del protagonista verranno sfruttate massicciamente, anche nel corso di una serie di Side Quest appositamente dedicate alla risoluzione di omicidi efferati. Passando alla visuale in prima persona dovremo come sempre analizzare la scena del crimine, alla ricerca di indizi che possano essere utili a capire la dinamica degli eventi. Grazie a questi indizi formeremo, poco a poco, una vera e propria simulazione dei fatti, che potremo riavvolgere e rivedere al rallentatore. Analizzando al microscopio questa sorta di video-ologramma, dovremo trovare ulteriori conferme alle nostre teorie o criticità che mettano in dubbio la ricostruzione degli agenti: un sistema che pare interessante, simile per concezione a quello sfruttato da qualche capitolo di Ace Attorney, e che speriamo possa ravvivare la progressione e l'avanzamento.
    In verità ad aggiungere un po' di pepe al tutto ci pensa anche il sistema chiamato Dark Knight. Si tratta in pratica di una serie di obiettivi integrati nell'avventura, che dovrebbe spingere il giocatore a sfruttare al meglio le sue doti da predatore e lottatore esperto. Stimolato a compiere imprese da vero e proprio supereroe, l'utente riscoprirà la profondità del sistema di combattimento, e verrà incentivato (magari da qualche nuovo gadget sbloccabile solo superando certi requisiti) a superare le sezioni stealth in maniera silenziosa e letale. Il team di sviluppo afferma che l'idea del sistema Dark Knight gli è venuta considerando proprio le arene extra sbloccate al termine dell'avventura principale: solo in queste missioni secondarie le piene potenzialità del combat system e dell'approccio stealth venivano alla luce, ed era un peccato che nel corso dell'avventura molti utenti non percepissero le vere qualità del gameplay solo per colpa di un approccio un po' più frettoloso. Ecco dunque una serie di ricompense integrate (ma opzionali) che può cambiare le cose. Gli amanti delle sfide più arcade, in ogni caso, non devono temere, le missioni Predatore torneranno anche in Arkham Origins, anche se in una nuova forma (più "sostanziosa") su cui il team non vuole sbottonarsi.
    Ci asteniamo, infine, da commenti sulla componente artistica e tecnica di Arkham Origins: preferiamo dare uno sguardo in prima persona al motore di gioco, che con tutta probabilità sarà esattamente lo stesso del vecchio episodio, senza miglioramenti di sorta all'impatto visivo o al (già buono) comparto animazioni.

    Batman: Arkham Origins Dopo le dichiarazioni del team di sviluppo e l'annuncio di qualche novità decisamente interessante, alcuni dei dubbi che aleggiavano attorno a Arkham Origins si sono fortunatamente dissipati. Quello che più ci preme è in particolare il fatto che Warner Bros Games Montreal stia lavorando per garantire una discreta “densità” anche alla fase Free Roaming, mentre non abbia toccato l'ottimo sistema di combattimento, per paura di scalfirne l'eccellente bilanciamento. Ovviamente il rischio di trovarsi un prodotto un po' troppo standardizzato, immobile, pallido se confrontato con i vecchi episodi, è ancora tangibile. Saranno quindi il comparto narrativo e la caratterizzazione dei nemici, nonché il ritmo dell'avanzamento e la sceneggiatura, che decreteranno le fortune di Arkham Origin. Da qui al 25 Ottobre, siamo sicuri che non mancheranno nuove occasioni per incontrare il pipistrello. Sapremo allora dirvi di più.

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