Anteprima Crash of the Titans

Marsupiali, scienziati pazzi e risse a volontà!

Anteprima Crash of the Titans
Articolo a cura di
Disponibile per
  • PS2
  • Gba
  • Xbox 360
  • Wii
  • Psp
  • Uno zoo in fuga?

    Nel 1996, mentre Playstation stava iniziando la sua conquista del pianeta, la variopinta ed eterogenea fauna videoludica ha assistito alla nascita, proprio sulla piattaforma Sony, di uno strano e bizzarro marsupiale chiamato “Crash Bandicoot”.
    A quei tempi, il nome dello strampalato animaletto era indissolubilmente legato alla creazione di Kutaragi-San, tanto da divenirne una sorta di mascotte ufficiale o quasi. L’ipertricotico emulo di Mario ha calcato il terreno di psx per ben tre volte (più due spin off, “Crash Bash” e “Crash Team Racing”,ispirato, neanche troppo velatamente, a un certo gioco di go-kart) dando origine a un connubio dagli esiti particolarmente felici sia dal punto di vista dei riscontri critici che da quello delle vendite.

    La saga di Crash Bandicoot occupa la tredicesima posizione nella speciale classifica dei fanchise più redditizi con circa 34 milioni di copie vendute.
    Col passare degli anni, il franchise ha perso lo status di esclusiva Sony ed è passato dagli sviluppatori iniziali, i Naughty Dog, attraverso le mani di molteplici team: Eurocom, Traveller’s Tales, Vicarious Visions fino ad arrivare ai canadesi di Radical Entertainment responsabili del nuovo episodio dal titolo “Crash Bandicoot: Crash of the Titans”.

    Corsi e ricorsi storici.

    La storia del Dottor Frankenstein insegna che manipolare la natura può causare non poche grane. Evidentemente, l’arcinemesi storica del nostro eroe, il Dottor Neo Cortex, non è molto ferrata in materia perché in questa nuova avventura decide, spalleggiato dalla sua ominosa nipotina Nina, di mutare tutti gli abitanti dell’isola di Crash in aberranti creature. Puntuale come un orologio svizzero, il peloso esserino figlio dello stesso scienziato balordo, farà tutto il possibile per rovinare i loschi piani del diabolico duo.
    Secondo i proclami ufficiali della squadra esecutrice del progetto “Crash of the Titans”, notevoli saranno gli sforzi indirizzati allo “svecchiamento” del brand e del concept di gioco alla base. Parlare di rivoluzione sembra al momento eccessivo, però appare nitida la brama di imprimere un approccio più “fisico” al gameplay, più distante dal solito “salta e spingi il bottone” tipico delle precedenti puntate.
    Come nei fatti si presenterà tale fisicità, non ci è ancora dato sapere: l’uscita sul mercato è infatti prevista per ottobre 2007 quindi le impressioni attuali sono frutto degli assaggi forniti fino a questo punto.

    Crash of the Titans è prodotto da Sierra Entertainment. Lo studio Radical Entertainment è in capo alla realizzazione delle versioni per Wii, XBOX 360 e Ps2. Le altre (Ds e Psp) sono state curate da Amaze Entertainment e Super Villain Studios.
    La natura multipiattaforma dell’articolo in esame, ha posto poi diversi “aut aut” ai programmatori, che si sono trovati a dover fare i conti con lo sfruttamento adeguato delle caratteristiche peculiari di ogni console per il quale il gioco è contemplato. La nostra maggiore preoccupazione in questa sede è tentare di capire in quale modo le peculiarità del Wii saranno valorizzate.

    Un sistema Wiicentrico.

    Questo nuovo Crash Bandicoot pare avere un importante punto in comune con un celebre best seller come Rayman Raving Rabbids, l’apripista dei party game su Wii, superiore allo stesso Mario Party.
    Entrambi hanno un’assegnazione multipiattaforma ma, tuttavia, nel loro DNA presentano parecchi cromosomi doppia Wii.
    Così come con i conigli pazzoidi di Michel Ancel, anche in questo caso ci troviamo di fronte ad un gingillo digitale che probabilmente troverà nel Wii il suo sacco amniotico preferenziale se gli ideatori riusciranno a tener fede alle premesse/promesse.
    Poco fa si era accennato ad un non meglio precisato “approccio fisico” al gameplay. In cosa consiste? Crash essenzialmente è sempre stato il classico e canonico eroe da platform game, munito dell’usuale bagaglio di salti in testa, balzi rotanti e via discorrendo.
    Ora i tempi sono maturi per praticare qualche cambiamento. Secondo il parere di Joe McGinn, lead game designer del team di sviluppo, i mutamenti avvenuti negli ultimi dieci anni nel mondo dei videogame, hanno reso necessario l’abbandono, parziale se non altro, della prassi in stile “combattimento a un tasto” in favore di un orientamento non necessariamente da hardcore gamer, ma comunque più profondo, grazie alla modalità “enemy jack” (traducibile più o meno come “manovale di nemici”).
    In “Crash of the Titans” viene data l’opportunità di tramortire i 15 nemici principali in risse furiose a suon di Wiimote e Nunchuck. Quando l’indicatore posto sopra l'avversario raggiunge il massimo, l'avversario perderà conoscenza e a quel punto il marsupiale potrà impossessarsi del cattivone di turno saltandogli sopra e usufruendo poi delle sue abilità. E´facile prevedere che questa meccanica si dimostrerà essenziale alla risoluzione di piccoli puzzle e per superare determinati tratti di gioco in cui magari la sola forza di Crash non sarà sufficiente.
    Gli sviluppatori non sono stati di certo avari di complimenti verso la bianca console, raccontando addirittura di quando, al Day One di Wii, tutti i componenti dell’equipe si sono pazientemente messi in fila fuori dai negozi per acquistarne una copia nonostante stessero utilizzando i suoi dev kit da diversi mesi. Ed è per questo amore dichiarato e viscerale che hanno seguito un mantra ben preciso per poter implementare al meglio i controller Nintendo: 1) realizzare movimenti naturali per il videoplayer 2) far si che questi possano risultare perfettamente affidabili nell’esecuzione 3) non inserire gesti a caso, se la pressione di un tasto è già capace di fare il proprio dovere.
    Ad esempio, quando nel corso dell’avventura Crash affronterà Scorporilla, un equivoco incrocio fra un gorilla e uno scorpione, potrà usufruire delle sue mosse dopo averlo stordito: battendo le mani sul petto, otterremo la medesima azione sullo schermo, oppure, perquotendo le mani a terra, la stravagante bestia si esibirà in una mossa in perfetto stile scimmiesco.
    I creativi di Radical Entertainment hanno superato la mera gestualità inserendo anche dei “nemici proiettabili” per gustare appieno le opportunità del grilletto del Wiimote.
    Oltre al resto poi, va sottolineata l’introduzione di una modalità cooperativa per mezzo della quale un secondo giocatore può entrare o uscire dall’azione in qualsiasi momento gestendo un altro Crash di differente cromaticità.
    In ultima istanza, visivamente il gioco pare più ricco su Wii, di quanto non appaia su ps2. Il widescreen è supportato e il tutto gira a 480p.

    Crash of the Titans Esaurita l’allegra sbornia dei primi capitoli su Playstation, l’astro di Crash Bandicoot ha decisamente perso splendore, divenendo via via più scialbo e opaco col passare degli anni. Ora è forse giunto il momento del riscatto e se Radical Entertainment farà quello che solitamente compete agli uomini d’onore, ovvero mantenere la parola data, il franchise potrà rinascere a vita nuova. Non dimentichiamo poi che, per quanto strano possa sembrare, al momento l’offerta di platform/adventure su Wii è tutt’altro che nutrita, per cui “Crash of the Titans” potrebbe trovare una vita tuttosommato agevole mentre i pezzi da novanta Nintendo latitano ancora nascondendosi oltre l’orizzonte. Se si rivelerà essere un videogame brillante e divertente, potrebbe presentarsi non solo come un semplice palliativo, un sostituto in attesa di Mario e dei suoi viaggi stellari, ma come un tassello a sè stante all’interno della proposta ludica per la neonata console di Kyoto.

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