L’importanza del singolo
Itagaki è un pazzo, un vizioso e un discutibile donnaiolo. Tuttavia, tra i tanti difetti, ha un’indubbia qualità: sa sviluppare videogiochi ed è in grado di infondere in ogni progetto parte della sua trasgressiva personalità. La notizia della sua dipartita dal Team Ninja suscitò pareri discordanti. Per alcuni è stato un bene, visto che ormai del game designer che fu sarebbe rimasta tanta follia e poca originalità, per altri rappresentò l’ennesimo segnale di un Giappone sempre più in confusione e incapace di rispondere all’ascesa dei nuovi colossi occidentali.
Ora che Ninja Gaiden 3 è stato recensito, articolo che potete reperire facilmente cliccando qui, il reale stato dei fatti sembra emergere in tutta la sua drammaticità.
Il Team Ninja, da sempre noto per la qualità dei suoi prodotti, sembra stia perdendo qualche colpo, preoccupando fan e non. Eppure, la stessa software house pare si stia creando l’occasione perfetta per una repentina redenzione e per un’efficace dimostrazione di come Ninja Gaiden 3 sia stato solo uno scivolone, quasi a dire che il DNA dello studio sopravvive ai singoli.
Quest’occasione ha un nome: Dead Or Alive. Assente dalla scena dall’ormai lontanissimo 2005, se il quarto capitolo accompagnò i primi e insicuri passi dell’Xbox 360, il quinto avrà il compito di comprovare la raggiunta maturità delle due console HD che tutt’ora si contendono il mercato.
Dead Or Alive 007
Il contorno che accompagna Dead Or Alive 5 non è dei migliori. C’è paura, scetticismo e anche un pizzico di malignità: del resto servirebbe prova migliore, per dimostrare la sterilità del Team Ninja post-Itagaki, di un’ulteriore scivolone proprio con una delle saghe che lo hanno reso famoso?
Eppure, come un pugile incassatore, lo studio di sviluppo sembra non vacillare dopo la batosta ricevuta con Ninja Gaiden 3. Tutt’altro: a detta di Yosuke Hayashi, nuovo capo della software house, questo capitolo deve molto all’ultima fatica di Ryu Hayabusa.
Prima di lasciarsi andare al pessimismo e alla disperazione, vale la pena continuare a leggere.
Due sono le principali caratteristiche fin qui annunciate e che caratterizzeranno la futura esperienza di gioco.
La prima potrebbe sembrare semplicemente collaterale e secondaria. In realtà non mancherà di far chiacchierare i fan e, soprattutto, di dipingere con tinte inedite il feeling della saga. Stiamo ovviamente parlando del rinnovamento subito dal character design. Anche ai più profani saranno balzate immediatamente all’occhio le proporzioni meno esagerate, i colori attenutati e le fattezze più realistiche del solito.
I più maliziosi staranno già pensando che venendo meno “qualcuno” con la fissa delle donne, non poteva che andare così. Ma al di là degli scherzi, stando a quanto dichiarato da Hayashi, c’è realmente un vago tentativo di rendere le donne di Dead Or Alive qualcosa di più che splendidi corpi virtuali su cui fantasticare e da scritturare per qualche insensato e mal riuscito spin-off. Ciò naturalmente non significa che assisteremo a lunghe cut-scene, desiderose di sviluppare sofisticati intrecci narrativi o di mettere in evidenza la complessità psicologica di ogni lottatore. Semplicemente, ma neanche tanto, il Team Ninja vuole dotare ogni avatar di corpi e volti capaci di esprimere e trasmettere emozioni. Il concetto è sicuramente estremizzato ed ingigantito, ma il taglio
"Potrete così sfruttare in maniera poco creativa, ma efficace i vari elementi che abbelliscono gli scenari: cavi elettrici per shock devastanti, cumuli di macerie per danni extra, burroni per un KO repentino e inequivocabile."
sicuramente più realistico nello stile grafico è evidente e saprà regalare personaggi più verosimili e credibili.
Dal canto suo il gameplay promette di compiere uno scatto in direzioni parzialmente inedite per il genere. Il concetto di base è lo stesso che da sempre accompagna la saga e che è stato tirato in ballo da altri prodotti come Tekken e Super Smash Bros: l’interattività delle ambientazioni. Dove però fino ad oggi il tutto si limitava a qualche oggetto distruttibile o a timidi cambiamenti della location di scontro, in Dead Or Alive 5 tutto sarà estremamente più action.
Anche in questo caso: non siate precipitosi, continuate a leggere. Il prossimo capitolo della saga non ha intenzione di cambiare le regole basilari del genere, ma ogni scontro risulterà estremamente più dinamico e movimentato del solito. Capiterà ad esempio di iniziare lo scontro in cima ad un palazzo e di finirlo sulla strada sottostante, tra esplosioni e avvolgenti fiamme, dopo un volo spettacolare e combattuto di una decina di piani.
E’ in questo contesto che si inserisce, con estrema armoniosità, la nuova feature definita Power Blow. Caricando questa tecnica tenendo premuto un dorsale, avrete la possibilità di lanciare il vostro avversario nella direzione desiderata, sfruttando uno slittamento della visuale che si allineerà alle spalle dell’avatar. Potrete così sfruttare in maniera poco creativa, ma efficace i vari elementi che abbelliscono gli scenari: cavi elettrici per shock devastanti, cumuli di macerie per danni extra, burroni per un KO repentino e inequivocabile. Il videogiocatore esperto però utilizzerà in maniera ancor più intelligente il Power Blow. Come detto infatti, le arene saranno caratterizzate dal dinamismo. Macchine sbalzate da qualche esplosione, ad esempio, diventano ideali bersagli in movimento da colpire, con un po’ di tempismo e mira, usando l’avversario come inusuale proiettile. Non solo, ma come già suggerito, questa tecnica sarà utile per effettuare repentini cambi di location utili per avvantaggiarvi e svuotare parte della barra di salute del nemico.
I primi video mostratici ci hanno restituito inedite sensazioni. L’impressione era quella di trovarsi di fronte a una lotta così come la si vede spesso nei film d’azione, movimentata e agitata, piuttosto che ai canonici scontri statici e costretti in arene limitate ai quali la lunga tradizione picchiaduro ci ha abituati. Più che uno Street Fighter, sembra un film di 007, con tanto di esplosioni e devastazione collaterale.
L’idea è indiscutibilmente intrigante, ma starà all’abilità del Team Ninja far convivere questa vena action, con quella più classica e, soprattutto, svilupparla con cognizione di causa e in modo che il tutto non si limiti al solo uso del Power Blow in particolari, e predeterminati, momenti della battaglia.
Dead Or Alive 5, nelle intenzioni, rappresenta una timida, ma evidente evoluzione del brand e dell’intero genere di riferimento. Il rinnovato character design, il maggior dinamismo di ogni scontro e il Power Blow sono caratteristiche nient’affatto secondarie e se da una parte potrebbero scontentare alcuni fan, dall’altra potrebbero ridare vigore al brand e credibilità al Team Ninja dopo il ridimensionamento subito con il mezzo fallimento di Ninja Gaiden 3. La pubblicazione del gioco è prevista per il settembre prossimo: prima di allora torneremo sicuramente a parlare di Dead Or Alive 5, magari nell’ambito di qualche hands-on o incontro con gli sviluppatori.