Anteprima Devil May Cry 4 - Built Semi-Definitiva al TGS 2007

Il diavolo è tornato per la quarta volta

Anteprima Devil May Cry 4 - Built Semi-Definitiva al TGS 2007
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Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • iPhone
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • La capcom veste il diavolo per la quarta volta

    Non si è ancora assopita l’onda d’urto data dalla presentazione di Team Ninja per il suo Ninja Gaiden 2 che, quasi a voler rispondere alla rivale, ecco fare capolino in quel del Tokyo Game Show la Capcom con la sua serie più stilish ed esagerata che mai: stiamo parlando ovviamente di Devil May Cry.
    A voler essere precisi dovremmo parlare sia di un ritorno, sia di un battesimo dato che la casa di Osaka ha deciso (complice anche un sostanzioso esborso economico da parte di Microsoft) di far esordire le avventure del suo carismatico ammazza demoni su Xbox360. L’annuncio, come in molti ricorderanno, portò diversi stati d’animo nella comunità videloudica di tutto il globo: estremamente contenti i possessori della bianca console di casa Redmond, tutt’ altro che felici i sostenitori del monolite nero Sony, sentitisi quasi traditi per il passaggio alla concorrenza di uno dei personaggi immagine più forti apparsi su Playstation 2.
    Chiacchiere da bar a parte, c’è indubbiamente molta curiosità intorno a questo titolo, soprattutto per quel che concerne le importanti decisioni prese da Capcom in merito al protagonista che impersoneremo nel corso degli eventi.
    Le leggendarie imprese del cavaliere oscuro Sparda, che si ribellò alle vessazioni della stirpe demoniaca e salvò l’umanità, hanno dato luce ad un movimento religioso chiamato L’Ordine della Spada, volto a proseguire la lotta contro le instancabili forze del male grazie alla loro elite di guerrieri, i Cavalieri Sacri. Un giorno una squadra di cavalieri in ricognizione per le lande desolate intorno al castello di Fortuna (sede dell’ordine) viene attaccata e massacrata da Dante, il leggendario figlio di Sparda. L’unico incredulo sopravvissuto della carneficina è il giovane Nero il quale, mosso da curiosità e vendetta, decide di mettersi sulle tracce del leggendario cacciatore di demoni. Perché Dante ha fatto questo? Perché pare abbia voltato le spalle all’umanità?

    Adios Kid!

    Andiamo dunque a conoscere meglio Nero, l’indisponente quanto abile spadaccino tramite il quale dovremo farci largo nei vari livelli del gioco. Restando fedeli ai precedenti capitoli della serie, le armi principali che avremo a disposizione saranno la Blue Rose, una pistola a doppia canna che vanta un buon raggio d’azione, e la Red Queen, una spada abbastanza simile all’Alastor di Dante, ma con una stravagante (la softco nipponica in questo caso si è presa una licenza poetica di troppo) impugnatura, molto più simile all’acceleratore di una moto che all’elsa di una vera arma bianca. Tramite questo curioso accessorio potremo, tramite pressione dei tasti dorsali del controller, attivare uno dei tre livelli di carica grazie ai quali potremo variare le mosse offensive a nostra disposizione. Ma la più interessante arma a nostra disposizione risiede proprio nel braccio di Nero: Devil Bringer, questo il nome del potere demoniaco messoci a nostra disposizione in Devil May Cry 4. Tramite questo particolare artefatto avremo la capacità di estendere l’arto del nostro alter ego ed afferrare i nostri nemici: una volta stretti nella morsa potremo decidere se performare una combo di prese oppure scagliare via i malcapitati come fossero proiettili viventi. Le capacità del Devil Bringer però non si fermano al solo aspetto offensivo: grazie al suo raggio d’azione potremo raccogliere vari elementi di contorno (sia per liberarci la strada che per utilizzarli come oggetti contundenti), bloccare colpi ed aggrapparci in alcuni punti del paesaggio per poter velocizzare il nostro pellegrinaggio lungo i livelli. La sensazione generale sembra essere quella di assistere ad un gameplay ulteriormente raffinato rispetto ai capitoli precedenti, che permette al giocatore di aumentare la varietà di attacchi e di mosse elusive. Non abbiamo avuto purtroppo la possibilità di visionare eventuali miglioramenti delle varie armi in nostro possesso, upgrade possibili tramite il classico shop dove spendere le sfere rosse che rilasceranno i nemici una volta passati a miglior vita.
    Poco o niente invece è stato rivelato in merito alle parti giocabili con Dante (perché sì, pare sia possibile controllare anche lui): le uniche due notizie trapelate riguardano l’impossibilità di cambiare stile di lotta (facendo ulteriormente presagire la secondarietà del personaggio) ed una nuova arma in suo possesso, il Gilgamesh, composto da guanti e gambali di acciaio ed una curiosa maschera in stile Hannibal Lecter da utilizzare esclusivamente per il corpo a corpo.

    Deadly & stilish

    Dal punto di vista tecnico Devil May Cry 4 si appresta a sbarcare sulla next-gen grazie ad un motore grafico diretta evoluzione di quello già usato da Capcom per i suoi precedenti titoli Dead Rising e Lost Planet.
    Gli ambienti di gioco, nello specifico quelli mostrati nella demo sono stati l’Opera House e le montagne al di fuori del castello di Fortuna: risultano essere molto gradevoli alla vista, con un orizzonte molto ampio ed un certo numero di elementi di contorno con i quali interagire, pur non presentando un alto “poligon count” ed una maniacale attenzione per i dettagli.
    Sullo stesso piano qualitativo si collocano anche i modelli poligonali dei nemici che si pareranno dinnanzi a noi: fra cavalieri demoniaci in armatura, segugi demoniaci sputafuoco ed aberrazioni volanti ci è sembrato di assistere anche ad una buona varietà nel bestiario del gioco. Menzione a parte va per i boss di fine livello che, in piena tradizione Dantesca, hanno proporzioni gigantesche ed in generale una cura per i particolari decisamente maggiore: nello specifico basta guardare il terrificante Berial, sorta di incrocio fra un Minotauro ed il Balrog del Signore degli anelli.
    Stessa qualità infine è stata mantenuta per la caratterizzazione e le animazioni di Nero e Dante. Il tutto si muove ad una velocità di sessanta fotogrammi al secondo ed in alta risoluzione (720 p), due qualità queste che donano al gioco un aspetto estremamente fluido e pulito. Molto buone infine le varie scene di intermezzo realizzate in computer grafica.
    C’è da dire inoltre che le due versioni di Devil May Cry 4 (Ps3 ed Xbox360, assente invece il gioco in versione home computer) risultano essere praticamente identiche fra loro tanto che, non fosse per le differenze dovute ai diversi tasti a schermo, è impossibile dire se il titolo gira su console Sony piuttosto che Microsoft.

    Vecchie e nuove conoscenze

    Molto poco invece è stato rivelato da parte della software house in merito al plot che sta dietro alla loro ultima creazione, lasciando affiorare solo sporadici dettagli tramite la pubblicazione di alcuni trailer presi dalle varie cutscene del gioco.
    A tal proposito bisogna citare il ritorno delle due femme fatale Trish e Lady (per le quali Capcom ha realizzato delle mise un po’ troppo particolari...), la comparsa di Gloria, unico Cavaliere donna dell’ordine di Fortuna, e di Kyrie, misteriosa sacerdotessa particolarmente legata a Nero, avendolo accudito durante l’infanzia.

    Devil May Cry 4 Devil May Cry 4 arriverà sulle console di nuova generazione e su pc (nulla è stato mostrato in merito alla versione home computer durante il TGS) nei primissimi mesi del 2008, inaugurando quello che, a detta di molti, si prospetta come un’ annata ricca di soddisfazioni videoludiche. Il passaggio alla next-gen sembra aver ridato parziale slancio al brand, grazie ad un comparto tecnico di buon livello (pur non arrivando a competere con le ultimissime produzioni del settore) ed un gameplay che affianca sia una collaudata tradizione che delle significative innovazioni. Peccato veramente vedere Dante relegato ad un ruolo di comprimario: Nero -pur risultando sufficientemente trash (sotto questo punto di vista non ha nulla da invidiare al più famoso demon hunter)- sembra mancare del carisma e della verve propria del figlio di Sparda.

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