L'anteprima di Divinity 2 Ego Draconis

Il seguito dell'osannato RPG fantasy

L'anteprima di Divinity 2 Ego Draconis
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • Pc
  • Io il Drago

    A volte può accadere di ascoltare dei discorsi surreali, che ci portano a considerazioni filosofiche la cui profondità può lasciare a desiderare, ma con il pregio di presentare la realtà dei fatti in tutta la sua chiarezza. Capita magari quando stiamo occupando il televisore di casa, usando la nostra console preferita: siamo sudati come orsi bianchi nel deserto e concentrati come alla finale di coppa, mentre sullo schermo il sangue e l’acciaio si mischiano tra mostri e magie, e le urla agghiaccianti riecheggiano potenti nel Dolby. Passa ciabattando nostra madre dietro di noi, che decide di concedersi una pausa dai lavori casalinghi dedicando amorevole attenzione al proprio adorato figliolo. Osserva e subito commenta disgustata: “Che brutto questo gioco!”. Noi neanche l’ascoltiamo, ma lei continua sprezzante: “Sempre con 'sti mostri e 'ste schifezze...”. Noi alziamo un attimo gli occhi al cielo, ma solo per una frazione di secondo, continuando stoici. Poi il capolavoro, il punto di vista “altro”, che ci illumina. “Non potrebbero fare dei giochi più educativi?”. Mettiamo in pausa. La guardiamo laconici da sotto le sopracciglia, vediamo dove vuole arrivare. “Magari un gioco senza tutta questa violenza, dove le cose vanno bene sempre, dove si è sempre felici, senza guerre e battaglie...” Un lampo, e veniamo colti da una visione rallentata. Vediamo un bonario Kratos allevatore nei campi, mentre Altair recita la messa in chiesa. Osserviamo la terre di Oblivion piene solo di contadini e mercanti, tra cui c’è un Signore che vende Anelli. Appare Max Payne con la pancia che fa il vigile urbano, nel traffico di una città irreale, composto solo da lente utilitarie. Torniamo poi lentamente alla realtà, e finalmente ci ricordiamo del perché ci piace tanto giocare: qualcosa che a parole sarebbe lungo da spiegare, e noi abbiamo troppo da fare. Quindi leviamo la pausa e continuiamo in silenzio la sessione, tra i borbottii indistinti della nostra madre che si allontana.

    Chi caccia il cacciatore?

    “Drammatizzazione”, ecco la chiave delle storie vincenti, e più essa è forte, più il racconto diventa efficace: esempi come un “buono” ed un “cattivo” costretti a collaborare, il miglior poliziotto che diventa il peggiore criminale, oppure il cacciatore che diventa egli stesso preda. In un mondo competitivo come quello dei videogiochi le trame non possono più permettersi di essere superficiali: devono poter rivaleggiare coi colossi cinematografici, specialmente quelle dei GDR. Gli sviluppatori della Larian Studios evidentemente lo sanno, ed hanno creato per “Divinity 2: Ego Draconis” un presupposto narrativo (quasi) inedito nel mondo dei videogames, che cerca di seguire questo dogma filmico. Il protagonista, in un mondo di creature fantasy, sarà nientemeno che un cacciatore di draghi, capace però (per una maledizione) di trasformarsi esso stesso in un drago, unico e temuto, il Signore dei Draghi. Questo incipit ricorda indubbiamente le vicende riguardanti i più noti cacciatori di vampiri, mezzi vampiri essi stessi. Previsto unicamente per PC e Xbox360, dal suo debutto al Game Convention di Lipsia ’08 ad oggi le notizie sulla trama sono ancora abbastanza vaghe e velate da mistero. Quello che è sicuro è che il paesaggio delle nostre gesta sarà la terra di Rivellon, la stessa del premiatissimo prequel, tornata alla pace e ed alla prosperità, ma per un tempo troppo breve per essere goduto adeguatamente: le forze del male si apprestano infatti a tornare guidate da un demone, probabilmente lo stesso Damian già precedentemente sconfitto, ora però più forte che mai. Un plot classico quindi, che a detta dei programmatori sarà capace di rendere l’esperienza di gioco immersiva, godibile, varia ma soprattutto rigiocabile come non mai. Innanzitutto la struttura delle quest promette di essere sufficientemente aperta da dare ampia libertà di scelta sul modo di agire nelle varie situazioni: ogni scelta avrà influenze precise sullo svolgersi della trama, dando l’impressione di un contesto vivo e reattivo, che esula dal semplice accettare o meno una missione, poiché anche il non accettarla avrà conseguenze per noi ed altri personaggi. Sarà naturalmente possibile personalizzare il proprio protagonista, scegliendo classe e relative abilità, ora dicotomizzate tra quelle legate alla natura umana da cacciatore e quelle derivanti dai poteri speciali dalla natura “Draconiana” del protagonista. Insieme alle molte e varie armi ed armature a disposizione, il titolo distribuito da DTP Entertainment si appresta a farci vivere avventure emozionanti, piene di tesori nascosti e cimeli celati, con creature provenienti dal mondo classico fantasy alla “D&D”. La caratteristica più interessante però, e di conseguenza la meno mostrata nell’unico filmato disponibile, è la capacità di trasformazione del protagonista, che volando per il mondo di Rivellon promette un nuovo approccio all’impostazione da GDR classico, con scenari da favola dietro a combattimenti aerei tra mostri alati, per regalare una promettente varietà all’azione di gioco: inutile dire che la riuscita o meno di questa feature sarà fondamentale per il successo di questo atteso seguito. Graficamente il titolo giova dello stesso motore grafico di Oblivion, certo non più giovanissimo, ma ancora capace di incantare con la profondità di campo, la ricchezza dei dettagli naturali e quella tenue tonalità cromatiche da mondo da fiaba. Certamente ancora lavoro va fatto sulle animazioni dei personaggi e sulle compenetrazioni, ma il tempo che ci separa dall’uscita ci fa ben sperare sulla qualità dei risultati finali.

    Divinity 2: Ego Draconis In un momento in cui sta tornando nel mondo videoludico di gran moda il fantasy, con tanti titoli promettenti tra cui citiamo solo “Rise of the Argonauts”, “Golden Axe” e “Sacred 2”, non sarà semplice per “Ego Draconis” primeggiare. Seguendo in parte la tendenza del periodo, che impone di semplificare gli interminabili menù dei GDR classici per un approccio più arcade e meno ruolistico, il titolo di Larian Studios promette di essere un buon compromesso tra queste due esigenze, con in più una struttura della trama e delle quest aperta e libera, per una varietà di gameplay ed una spiccata rigiocabilità. La novità del titolo, la possibilità di spostarsi e combattere nelle vesti di un Drago, è stata mostrata davvero solo per pochi secondi, ma se sfruttata bene darà un interessante e chiaro elemento distintivo tra l’agguerrita concorrenza. Previsto per il secondo quarto del 2009 per PC e Xbox 360, c’è ancora tutto il tempo per limare un comparto tecnico suggestivo, ma ancora imperfetto, e per darci soprattutto più elementi da vedere e valutare.

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