Anteprima Dragon Ball: Origins

La ricerca delle Sette Sfere passa per il DS

Anteprima Dragon Ball: Origins
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  • DS
  • Nato nel 1984 dall’immaginario di Akira Toriyama, Dragon Ball ha rappresentato per molti, nel corso di due decadi, il manga per antonomasia. Dopo soli due anni, visto l’immediato successo, è entrata in produzione anche la serie animata, che ha sancito l’affermazione definitiva a livello planetario dell’opera del maestro giapponese.
    Ad oggi, Dragon Ball conta tre serie: Dragon Ball, Dragon Ball Z, e Dragon Ball GT, delle quali sicuramente la centrale (la serie Z) ha avuto il successo maggiore. Come ogni fenomeno commerciale che si rispetti, Dragon Ball, e soprattutto la serie Z, ha infatti ispirato un’infinità di opere e prodotti paralleli, fra cui anche tanti tie-in videoludici. Nessuno di questi però ha mai sfruttato appieno le capacità della serie, spesso racchiudendo l’intero potenziale nei limiti di un picchiaduro, esasperando in pieno stile Z il tema delle battaglie fra guerrieri Sayan.
    Ed è proprio la scelta tematica che sta alla base di Dragon Ball: Origins a destare le maggiori curiosità, essendo fondata esclusivamente sulla prima serie. Il gioco narra le avventure di un giovanissimo Goku, ancora dotato di coda scimmiesca, alla ricerca delle sette sfere del drago, in compagnia di altri famosi personaggi tutti naturalmente presenti nel fortunato manga. La struttura ludica, poi, rifugge quella limitante del picchiaduro: Origins è un'adventure game complesso e articolato, che riprende tutti gli aspetti tipici del genere (esplorazione, risoluzione di semplici puzzle), e introduce qualche aggiunta di rilievo.
    Nella demo presentata alla Game Convention di Lipsia, nella fattispecie, era presente come compagna di avventure l’eclettica Bulma, di fatto la causa prima per la quale, durante l’esplorazione, bisogna risolvere vari enigmi ambientali: è ad esempio incapace di saltare, e per far si che possa seguirci dovremo liberare passaggi o trovare vie alternative. Il gameplay comunque, non dimentica le battaglie caratteristiche della serie, da affrontare in pieno stile action con il solo utilizzo dello stilo.
    Dragon Ball: Origins ha dunque tutte le carte in regola per rappresentare la summa dell’esperienza videoludica ispirata all’omonima serie di manga e anime.

    Grande semplicità nel gameplay....

    Come accennato, il gameplay del prodotto Namco-Bandai non segue un canovaccio standard, ma fonde assieme filosofie di gioco differenti per creare un prodotto quanto più particolare possibile. Fondamentalmente si tratta di un’avventura che nelle fasi esplorative propone diversi enigmi di più o meno immediata risoluzione, ricalcando lo stile dell’ultima incarnazione portatile della saga di Zelda, Phantom Hourglass. Non sia mai detto però che la ricerca delle sette sfere non riservi qualche brutta sorpresa, durante il cammino. Il mondo ovviamente pullula di creature ostili, che richiederanno un approccio quanto meno bellicoso. Il battle system è piuttosto semplice, ma permette un comodo e preciso utilizzo dello stilo in ogni fase del gioco (anche se è possibile ugualmente utilizzare i classici tasti, all’occorrenza): per attaccare un nemico basta avvicinarsi e colpirlo letteralmente con il pennino, ma assieme agli attacchi base sono disponibili anche molti attacchi speciali, come l’immancabile Kamehameha, eseguibili a seguito di particolari sinfonie di movimenti sul touch screen. In ogni momento è anche possibile switchare fra gli attacchi corpo a corpo e l’uso del bastone, per attacchi con raggio d’azione più elevato. Nei trailer rilasciati è mostrata una particolare tecnica che sfrutta l’intera lunghezza del bastone: toccando un particolare punto con il pennino e tracciando un semicerchio attorno a Goku, il giovane guerriero eseguirà un attacco a 180° per colpire tutti i nemici nei paraggi. Le tecniche speciali sono poi regolamentate da una barra relativa al potere "magico" (o il Ki), che si esaurirà via via con l’utilizzo. Ma altrettanto facilmente si ricaricherà, dato che il ristoro è praticamente automatico. A completare l’intera esperienza vi sono anche elementi ruolistici, che permetteranno di personalizzare il protagonista, o quanto meno di migliorarne delle sue capacità in battaglia, con il proseguimento del gioco.

    ... e grande realizzazione tecnica.

    Anche graficamente non si può che elogiare il lavoro svolto fino a questo momento. I video rilasciati mostrano una qualità media, nelle fasi di gioco e nei filmati, decisamente elevata per gli standard del Nintendo DS. Le fasi di gioco si svolgono con una visuale isometrica che permette una discreta visibilità globale del mondo circostante. Sia nei filmati che durante le fasi In Game, entrambi gli schermi visualizzeranno ciò che sta accadendo, e quindi si avrà una frammentazione della visuale. Resta indiscussa comunque la sovranità del touch screen, che avrà sempre Goku al centro e sarà fondamentale per muoversi e combattere. In movimento Origins mostra un motore grafico di grande livello: il mondo è coloratissimo e poche critiche si possono muovere contro il design, affidato naturalmente alla cura del maestro Toriyama.
    In conclusione Dragon Ball: Origins, facendo tutti gli scongiuri del caso, è un gioco che difficilmente deluderà. Abbina un gameplay specializzato per Nintendo DS ad un comparto grafico di tutto rispetto, accompagnato dalla freschezza della prima serie di Dragon Ball (forse un po’ troppo bistrattata fino a questo momento). Spingendosi ancora oltre con l’ottimismo, è lecito attendersi forse il miglior videogioco dedicato ad uno dei più famosi manga della storia.

    Dragon Ball: Origins Dragon Ball: Origins promette davvero bene. Il versante ludico, per quanto visto fin'ora, appare sicuramente curato, e difficilmente assisteremo ad un buco nell'acqua. Il lavoro più difficile sarà quello di trasferire nel gioco l'umorismo e la freschezza che sono alla base del grande successo della prima serie di Dragon Ball. L'uscita è prevista entro questo Natale.

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