Anteprima Dungeon Hero - E3 2007

Se fossi un goblin...

Anteprima Dungeon Hero - E3 2007
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • Pc
  • “A dungeon with toilets”

    Dungeon Hero dei Firefly Studios promette di ridefinire il significato della parola “dungeon”: non
    più una serie di cunicoli con tesori sparsi qua e là e un manipolo di creature pronte a essere “castigate” dall’eroe di turno, ma un vero e proprio mondo sotterraneo incredibilmente complesso con tanto di intricate città e una spietata guerra con le forze del male in atto.

    “Ma cosa mi stai narrando?”

    Da quel poco che è stato possibile vedere, in fondo il gioco non uscirà prima del 2009, sembra che il titolo punti anche alla storia e alla caratterizzazione dei personaggi, cosa non scontata quando si parla di Action-Rpg: il video dell’E3 veniva “commentato” da una sorta di Goblin che illustrava il modo di vivere della sua gente e come, scavando cunicoli sotto terra, fossero andati troppo in profondità portando alla luce entità maligne altamente distruttive.
    Esattamente come il recente “Overlord” che, ponendoci dalla parte dei “cattivi”, proponeva una nuova ottica con cui guardare al genere, allo stesso modo questo “Dungeon Hero”, a discapito della banalità del titolo, sembra volerci narrare qualcosa di decisamente fuori dagli schemi.
    Basta stravolgere tutto quello che anni e anni di ORpg classici ci hanno insegnato: pensate a queste povere creature che vengono continuamente private dei propri tesori da eroi senza scrupolo e alle quali spesso e volentieri vengono completamente rase al suolo le città...ora vi sentite un po’ più in colpa vero?
    Ebbene, in questo gioco avremo la possibilità di riscattarci da anni e anni di crudeltà inferte alle povere bestiole, impersonificando un anti-eroe, pronto ad aiutarle contro la terribile minaccia.
    Ben presto giungeremo nella loro città principale, Goldstar City, e capiremo che non si tratta di un manipolo di bifolchi maleodoranti senza arte ne parte, ma una vera e propria società decisamente più avanzata di quanto ci potremmo aspettare: abbiamo Birch, il distretto religioso, The Greys, i bassifondi, Oak, la zona industriale e Willow, quella commerciale.

    Voglia di cambiare

    Esattamente come nella parte narrativa-contestuale, allo stesso modo i ragazzi della Firefly Studios sono intenzionati a stravolgere alcuni dogmi del genere anche per ciò che concerne il gameplay.
    Innanzitutto, per evitare un forsennato button smashing, hanno implementato un sistema di combattimento che si adatta e varia a seconda delle situazioni in cui ci si trova. Simon Bradbury, Lead Designer di Dungeon Hero, in un’intervista ha affermato che il tempismo sarà la chiave della nostra vittoria e verrà conferita particolare importanza al combattimento ravvicinato: potremo ad esempio decidere, premendo i tasti con un determinato “ritmo”, se respingere il nemico con l’aiuto dello scudo o semplicemente dargli una forte testata così da destabilizzarlo.
    In secondo luogo, la tendenza principale di Dungeon Hero non sarà quella di creare un personaggio così profondamente specializzato in una determinata classe da risultare a dir poco imbarazzante in certe situazioni di gioco, ma di promuovere maggiore equilibrio nella scelta delle varie abilità.
    Infine, i programmatori stanno cercando di rendere l’interfaccia del giocatore, il meno artificiosa possibile: dimentichiamoci le troppo comode “frecce segnalatrici” e se vorremo scoprire dove si trova la nostra prossima meta, dovremo seguire un personaggio che a nostro avviso potrebbe essere diretto proprio lì dove vogliamo andare.
    Quest’ultima è una scelta coraggiosa ma, se mal realizzata, potenzialmente frustrante per il giocatore: immaginate, dopo aver perso le tracce di chi inseguivate, di trovarvi nel bel mezzo del nulla senza nessun punto di riferimento utile sulla mappa...non sarebbe poi così trascendentale.
    Graficamente non è ancora possibile esprimere un giudizio, ma il gioco sembra promettere piuttosto bene anche se una scelta stilistica decisamente classica risulta in controtendenza rispetto all’impronta innovativa che il titolo vuole vantare.

    Dungeon Hero Dungeon Hero è sbucato fuori, senza troppo rumore, dalle “oscure” profondità neuronali dei FireFly Studios, ma sembra intenzionato a far parlare molto di sé. Se, come dice BradBury, “alla fine crederemo che i goblin esistano veramente”, probabilmente avremo tra le mani un gioco di una complessità e di una cura nei particolari sicuramente notevole ma, proprio perché si tratta di un progetto ambizioso, il rischio di mettere troppa carne al fuoco e cuocerla male è dietro l’angolo. Non ci rimane che attendere ulteriori informazioni.

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