Anteprima Dynasty Warriors DS

L'Antica Cina su DS: nuovi guerrieri sono chiamati a salvarla dal caos

Anteprima Dynasty Warriors DS
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  • E adesso “tocca” al Ds

    Dopo le recenti esperienze su PSP, Koei ha deciso che anche il mercato del portatile Nintendo fosse ormai maturo per ospitare un nuovo capitolo di Dynasty Warriors. In realtà, il primo video che annunciava lo sviluppo di un capitolo per il DS risale al primo periodo di commercializzazione della console, sicché è ben evidente che l’attesa è stata piuttosto lunga: segno, quest’ultimo, d’una gestazione piuttosto complessa della produzione.
    La serie, nata nel 1997 su PlayStation, nelle sue ultime incarnazioni per Psp (tre in tutto, considerando anche Samurai Warriors: State of War, vera e propria “costola” dei vari Dynasty Warriors) non ha certo brillato per originalità e gameplay, il quale s’è anzi attestato su standard sin troppo ripetitivi e semplicistici. Le innovative caratteristiche del piccolo gioiello Nintendo saranno state opportunamente sfruttate per ridar lustro ad un prodotto che sembra aver conosciuto una parabola discendente? Le promesse legate a quel primo video erano tante: è dunque il caso di dare uno sguardo in anticipo su cosa ci attende in questa nuova edizione portatile del celebre gioco Koei.

    Tre guerrieri nella Cina dei Tre Regni

    Uscito in Giappone il 5 aprile e previsto sugli scaffali dei negozi europei il 31 Agosto, data facilmente destinata a slittare almeno di qualche giorno, Dynasty Warriors: Fighter’s Battle è ancora una volta ambientato nella Cina dei Tre Regni. Del resto, l’intera saga è basata, appunto, sul Romanzo dei Tre Regni, epoca contraddistinta da caos e lotte intestine. Questo, dunque, il periodo in cui si sviluppano le storie dei tre nuovi guerrieri: Dragon (veterano d’innumerevoli battaglie, e Maestro della Lighting Blade, abbina potenza e rapidità), Phoenix (personaggio dalle caratteristiche equilibrate, che combina attacchi con pugni e con la sua grande spada), e Chimera (è il più lento, ma anche il più potente, e sferra attacchi ad ampio raggio colpendo più nemici col suo martello d’acciaio). Scopo del gioco è quello di riunire le nazioni divise.

    Innovazione? Magari un'altra volta...

    Sul fronte delle innovazioni al gameplay, legato alle molteplici prospettive offerte dal Nintendo DS, purtroppo, la delusione è cocente: l’approccio in game si mantiene, infatti, saldamente fermo sul classico (forse fin troppo classico) standard ormai noto, con tutti i suoi pregi (immediatezza) e difetti (alla lunga, l’azione diventa ripetitiva). La gestione dei comandi tramite touch screen non è prevista nemmeno in via alternativa, ed appare al pari discutibile la gestione del comparto multiplayer (fino a tre giocatori), delegata (e relegata) al solo sistema wi-fi locale, così riducendo significativamente le frontiere del divertimento. Eppure, gli sviluppatori di Koei, per altro verso, hanno pur tentato di rinverdire la saga: fermandosi, però, e qui sta un grande limite di Fighter's Battle, a pochi timidi elementi. Oltre agli attacchi normali e combo, ci sono, infatti, anche alcuni attacchi speciali legati a delle monete talvolta rilasciate dai nemici caduti in battaglia. Raccolte cinque monete, fa la sua comparsa sulla parte inferiore destra dello schermo una piccola icona: premendola si avvia una roulette che, in modo del tutto casuale, attiverà attacchi quali una grandinata di pietre giganti, un terremoto od un turbine che invierà l’avversario, sempre casualmente, a qualche altro quadrato sulla mappa. E’, questo, l’Obstacle System Roulette, grazie a cui possono interrompersi, appunto ostacolandoli, i progressi d’un avversario.

    Pochi guerrieri ... e poco intelligenti

    Il gioco presenta, poi, un sistema di battaglie basato su oltre cento carte (le cui capacità aumenteranno man mano che le si utilizza), di colori diversi (blu, rosso, giallo, verde e rosa), cui corrispondono i diversi tipi di vantaggi offerti in battaglia: alcuni potenzieranno le caratteristiche del nostro personaggio, mentre altre evocheranno gli eroi dei precedenti capitoli della serie, che ci assisteranno in combattimento. Le schermaglie, come già anticipato, sono semplici e ripetitive, e le ragioni di tale monotonia vanno ravvisate, innanzitutto, nell’intelligenza artificiale dei nemici, tarata verso il basso: di fatto, i soldati s’avventano pressoché ciecamente contro l’antagonista, senza curarsi della propria incolumità. Una volta iniziata la battaglia tutto si riduce, insomma, ad una corsa contro l'avversario controllato dalla CPU, che tenterà di conquistare l’altrui base principale. Il gioco, oltretutto, è piuttosto breve: lo story-mode, infatti, richiede solo poche ore per esser completato, anche perché le battaglie sono perlopiù immediate (a volte capita di conquistar una regione in meno di dieci minuti). Circostanza che, seppur potrebbe apparire un pregio, in considerazione del formato portatile del gioco, d’altro canto ne evidenza i limiti. Rispetto, poi, ai precedenti episodi, dove s’incontravano miriadi di nemici, sullo schermo del DS c'è spazio solo per una manciata di avversari da attaccare. In termini di combattimento, e della metodologia a ciò sottesa, comunque, Dynasty Warriors Fighter's Battle non s’allontana molto da quanto visto sulle controparti per le console maggiori.

    Il segreto del successo in poche mosse

    Gli scontri hanno luogo sullo schermo superiore del DS, mentre su quello inferiore viene visualizzata una mappa, su cui è anche possibile raccogliere informazioni sui nemici. Gli spostamenti attraverso l'area di gioco avvengono muovendosi attraverso una serie di quadrati, ognuno dei quali è una scena di battaglia dove eliminare un certo numero (od un certo tipo) di nemici, prima di poter passare al quadrato successivo. Per conquistare ogni mappa, bisogna prendere il controllo del campo principale prima che l'esercito nemico catturi il nostro. Per riuscirvi, oltre a scontrarsi con più gruppi di nemici, si deve eliminare un ufficiale più potente; prima, tuttavia, è necessario assumere il controllo di basi più piccole lungo il cammino. Sparsi nella mappa ci sono anche dei depositi che, se conquistati, aumenteranno la forza e la vita dei gruppi di soldati. In realtà, di elementi puramente tattici, in Fighter's Battle non se ne ravvisano poi molti, anzi in tal senso si può affermare che l’unica componente strategica concerne la scelta del percorso più adatto a dirigersi al campo principale prima degli avversari. Ogni stage superato in single player (sono dodici in tutto) sarà poi disponibile in multiplayer, dove, per aggiungere un incentivo agli incontri, al vincitore viene assegnata una carta avversaria.

    Quant’è difficile farli tutti (s)contenti ...

    Dynasty Warriors Fighter's Battle è un gioco che, a fronte di alcune discontinuità rispetto ai precedenti episodi, di certo non soddisferà i veterani della serie: abbandonato un aspetto più realistico, i lottatori sono realizzati in stile anime. Sul fronte grafico, la commistione di elementi 2d e 3d non rende merito alle caratteristiche hardware della console, che non è stata sfruttata al meglio, come testimoniano molte produzioni già in commercio o in fase di sviluppo. E, soprattutto, le figure storiche della saga sono state relegate ad elementi di contorno, sul cui sfondo si sviluppa una storia piuttosto debole incentrata sulle azioni dei tre nuovi guerrieri. Il giocatore è infatti chiamato a scegliere fino a sette compagni di battaglia tra cui troveremo alcune facce familiari, come Zhang Jiao ed altri protagonisti dei precedenti capitolo della saga, che saranno gli ufficiali posti a difesa delle loro basi. Questo gameplay molto semplicistico, tuttavia, non è che appena sufficiente a stimolar l’attenzione di chi si accosta al titolo mosso da passione per il genere hack n’slash. Detto altrimenti, Dynasty Warriors Fighter’s Battle risulta un esperimento a metà, destinato a quei pochi neofiti del divertimento videoludico che vogliano accostarsi nelle loro prime esperienze a un titolo disimpegnato, senza troppe pretese né eccessivamente longevo.

    Dynasty Warriors DS Dopo una lunga attesa rispetto all’annuncio del suo sviluppo, Dynasty Warriors si appresta ad affacciarsi sul mercato del portatile Nintendo. Tuttavia, ad una lunga gestazione non corrisponde la qualità da molti auspicata, ed a fronte di parecchi aspetti che ne pregiudicano la valutazione complessiva, questo Fighter’s Battle, breve e tecnicamente non eccelso, oltre che facile, metterà d’accordo i più, sia pure per motivi diversi, circa il disappunto per un prodotto le cui promesse sono state disattese pressoché in pieno. Dieci anni dopo il primo episodio per PS1, ed in seguito alle deludenti prestazioni offerte anche su Psp, siamo dunque in presenza d’un gioco che conferma il declino d’una serie che attende ancora nuovi e più significativi stimoli per un suo rilancio.

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