Touch Generation + Wii
Nintendo in questi ultimi anni è riuscita a fare breccia nel mercato dei videogame grazie a tutta una serie di idee innovative, legate all’espansione del target di riferimento del mercato, cercando modi di giocare e contenuti accessibili anche a una larga fetta di potenziali nuovi acquirenti. Per il piccolo portatile a due schermi, i prodotti appartenenti a questa linea fresca e spensierata sono stati accorpati sotto la definizione di Touch Generation. Tale denominazione ha trovato alcune applicazioni anche su Wii, e si appresta ad essere arricchita con un prodotto non del tutto nuovo, ma sicuramente atipico: Forever Blue, che in versione PAL si chiamerà Endless Ocean. Immergiamoci e scopriamo insieme cosa avrà da offrirci.
Tocca e nuota
Il prodotto in questione è sviluppato da Arika, software house affatto estranea a questo genere di titoli. Allo stesso team di sviluppo appartiene infatti un altro prodotto ambientato nelle placide acque dell’oceano, Everblue per PlayStation 2.
Nel caso del gioco destinato ad arricchire la line up di Nintendo Wii, ci troviamo davanti a un punta e clicca, nel quale vestiremo i panni di un subacqueo, in esplorazione nelle profondità dei fondali marini. Il puntatore del telecomando è stato scelto per rendere il titolo accessibile a una vasta fascia di pubblico, facilitando le operazioni di movimento e di indagine. La struttura particolare prevede sostanzialmente un gameplay lento e poco dinamico, basato appunto sul movimento libero nei fondali, sull’esplorazione placida, come le acque dell’oceano che ci ospita.
Tutto, dalla tematica alla pregnanza ludica, passando per il sistema di controllo, sembra studiato apposta per avvicinare ancor di più anche quel pubblico di non giocatori tanto caro alla nuova Nintendo.
Calma piatta?
Il rischio in un titolo di questo genere, così tranquillo e pacato, è proprio quello di indurre rapidamente alla noia il giocatore. Eppure, andando al di là degli eventuali limiti di un genere di per sé non popolare come i Beat’em Up, gli Shooter o i Simulatori Sportivi, il titolo di Arika sembra avere molto da offrire, nonostante il ritmo di gioco esplicitamente lento.
Innanzitutto, la cura del dettaglio con cui sono stati ricreati gli scenari sotto la superficie dell’acqua, capaci di restituire una notevole impressione di pregnanza segnica, sia per quel che concerne la flora, che per quel che riguarda la fauna. Fondali situati in luoghi diversi, infatti, sapranno offrire grotte, rocce, animali e piante differenti allo spettatore seduto in poltrona.
In secondo luogo, la grande mole di informazioni contenute nel titolo a proposito del mondo che esploreremo. Ogni specie trovata in fondo al mare può essere infatti catalogata in un grande libro enciclopedico, in grado di fornire tutta una serie di nozioni scientifiche sulle nostre scoperte, trasformando il gioco in usa sorta di documentario interattivo.
Le diverse aree potranno essere raggiunte grazie ad una barca, sulla quale potremo decidere la rotta e controllare il nostro diario di bordo, con la raccolta di tutto ciò che siamo stati in grado di collezionare, ma anche ricevere visite da parte di alcuni personaggi, che ci forniranno di volta in volta diversi incarichi e missioni. Il titolo, infatti, oltre a permetterci un'esplorazione libera, finalizzata al puro piacere personale, sarà in grado di presentarci diversi obiettivi, legati alla scoperta di determinate specie marine, o di tesori abbandonati sul fondo del mare, nascosti nei relitti di antichi vascelli o di malcapitate imbarcazione affondate, nonché negli antri di grotte subacquee misteriose e affascinanti. Senza contare che ci sarà possibile anche creare un acquario personale, dove poter visitare tutti gli animali virtualmente catturati durante le nostre scorribande sotto il mare.
Piccoli dettagli imporanti
Apparentemente il gioco si presenta come un prodotto ambiguo, che lascia trasparire alcuni dubbi soprattutto sulla sua capacità di appassionare il giocatore per lungo tempo. Eppure, i produttori sembrano aver pensato a diversi piccoli modi per offrire un titolo solido, pur nella sua atipicità.
Piccoli particolari, forse, ma significativi dell'impegno profuso nel voler creare un gioco degno di nota.
Uno su tutti, vista la natura esplorativa e contemplativa del progetto, quello di poter sfruttare la scheda di memoria SD per immagazzianre tracce audio, ascoltabili in-game. Come già visto (e apprezzato) in Exite Truck, anche in Enldless Ocean potremo scegliere i nostri brani preferiti come sottofondo per tenerci compagnia durante le immersioni virtuali.
Un altro aspetto importante è l'implementazione della Wi-Fi Connection 24 di Nintendo. Il gioco permetterà infatti di compiere immersioni ed esplorazioni accompagnati da un amico, con il quale condividere le gioie e le scoperte dei fondali marini. Per garantire una comunicazione tra i due sub, Arika ha studiato un metodo molto originale e divertente, nonchè "contestualizzato": potremo infatti usare il puntatore del telecomando per scrivere nella sabbia del fondale, lasciando messaggi per il nostro partner.
Per chiudere, giova ricordare anche la realizzazione tecnico-grafica davvero notevole per la home console Nintendo, con un'ottimo livello di realismo sia degli effetti dell'acqua, che degli scenari, nonchè degli animali. Una resa davvero ammaliante, resa ancora più godibile dalla possibilità di immortalare qualsiasi scorcio tramite una particolare modalità di fotografia, disponibile nel gioco sia per piacere personale che per il completamento di alcune sub-quest richieste dai PNG.
Forever Blu-Endless Ocean di Arika, pubblicato da Nintendo, si presenta come un prodotto davvero particolare. Sicuramente non destinato a incontrare il favore di tutti, potrebbe ritagliarsi un piccolo spazio nel cuore di molti appassionati delle meraviglie dei fondali marini e dei loro misteriosi abitanti, regalando piccole gioie di intrattenimento anche a un pubblico non propriamente identificabile con gli amanti duri e prui del medium videoludico. I presupposti per un interessante documentario interattivo, per un software di intrattenimento nell'accezione più rilassante del termine ci sono tutti. La chiave per trasformare un titolo apparentemente noioso in un bel prodotto risiede nella capacità degli sviluppatori di donare spessore alle diverse feature presentate poco fa. Qualora l'encicolpedia fosse davvero ricca, l'implementazione della Connection24 e della SD card non presentassero intoppi, le missioni proposte riuscissero a differenziare il gameplay e gli scenari si differenziassero davvero l'uno dall'altro, allora potremo dire di aver trovato un titolo Touch Generation davvero valido per Wii. Il prezzo budget (40 € consigliati da Nintendo) ci auguriamo che nasconda un piccola perla, e non un titolo mediocre. Non resta che attender pochi giorni ormai...tenete il fiato sospeso!