Anteprima Fading Shadows

Un raggio di luce e una sfera contro le forze del male

Anteprima Fading Shadows
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  • La virtù sta nel mezzo

    Dopo l’esperimento (riuscito) di Puzzle Quest: Challenge of the Warlords, questa volta a proporre un mix tra gioco di ruolo e puzzle game sarà la softco emergente Ivolgamus con Fading Shadow in arrivo il prossimo febbraio su Playstation Portable. Diamo uno sguardo alle sue credenziali.

    Palla avvelenata? No...incantata!

    Non manca certo di singolarità questo nuovo progetto basato sull’incontro di due mondi così diversi.

    Di classico e abusato troviamo tuttavia la trama: il perfido Gardal vuole conquistare a tutti i costi il famigerato Castello dei Cieli, fortezza inespugnabile che da tempo immemore protegge il mondo dalla malvagità. L’unico modo per raggiungere il suo scopo è sacrificare la nobile anima di Erwyn, il prescelto designato da un’antica profezia. Proprio quando ogni speranza sembra perduta, Aira riesce a sigillare l’anima del fratello in una sfera che dovrà guidare tra i tetri e impervi meandri del castello servendosi di un raggio di luce magica.

    In questo caso la banalità del background offre un ottimo spunto per modificare i personaggi da controllare che, come avrete certo intuito, non saranno i soliti bellocci senza macchia e senza paura ma appunto una sfera e un raggio di luce; scelta piuttosto stravagante quella di Ivolgamus ma nel contempo portatrice di interessanti risvolti ludici. Per farsi strada attraverso le quaranta location tridimensionali, il giocatore o meglio la sfera potrà contare sul solo aiuto del prodigioso raggio che ne modificherà la sostanza di cui è fatta a seconda dell’esigenza del momento: se il legno le permetterà di galleggiare sugli specchi d’acqua, il vetro consentirà di rotolare sul fondo di pozze e fossati mentre il metallo garantirà l’opzione del salto. Anche se al momento non sono trapelate ulteriori informazioni circa la quantità di materiali presenti nella versione finale del gioco, confidiamo in una varietà di azioni maggiore che sappia assicurare la giusta ricchezza alla struttura di gioco. Osservando attentamente il trailer, si nota tuttavia che il controllo sulla sfera non avviene in maniera diretta ma che questa segue, come una sorta di attrazione magnetica, il movimento e le direzioni dettate dalla luce; ne dovrebbe conseguire una certa difficoltà nella gestione dell’oggetto stesso che, nella sua sfuggevole corporeità, pare comportarsi esattamente come una comunissima bilia.

    A mettere una seria ipoteca sulla bontà di questo titolo è il level design, mostrato nell’unico video rilasciato sino ad oggi, dal quale si evince una grandissima cura nella differenziazione delle situazioni di gioco operata attraverso l’inclusione di tonnellate di enigmi, trappole e trabocchetti vari. Per azionare interruttori, sbloccare porte e accessi negati o più semplicemente per arrivare laddove necessario al completamento del livello, Aira e Erwyn, devono adoperarsi per riuscire ad risolvere rompicapi ambientali la cui risoluzione è legata alla corretta pressione di pulsanti (quelli con i numeri romani e i segni zodiacali sembrano essere i più gettonati), o magari alla giusta rifrazione della luce in determinati specchi. Altre volte invece sarà la prontezza di riflessi a prevalere sulla ragione poiché non mancheranno passaggi in cui si dovrà scivolare su ponti pericolanti e travi instabili per raggiungere un carrello con il quale arrivare alla parte opposta dello scenario; il tutto collezionando gemme blu lungo il cammino. Sebbene non sia ancora nota la funzionalità di queste pietre, è lecito presumere si tratti di una sorta di power-up che consente di accumulare vite o addirittura poteri particolari da sprigionare in determinate situazioni. Stando alle indiscrezioni sarà inoltre presente una opzione multiplayer Ad Hoc limitata a due giocatori, i quali saranno in grado di sfidarsi, con modalità e criteri tuttora indefiniti, all’interno delle dieci location disponibili.

    Occhio alla sfera

    Le premesse tecniche di Fading Shadows sembrano essere delle migliori. A fronte di ambientazioni tridimensionali ben modellate e rivestite da texture di discreto livello, viene confermata l’ottima varietà degli scenari di gioco, ognuno diverso dall’altro sia dal punto di vista estetico che da quello prettamente strutturale: agli enormi stanzoni circolari seguono stretti sentieri di roccia sospesi in aria e passerelle di legno che si affacciano su un lago infuocato o addirittura nel vuoto. Giardini, corridoi, segrete, boschi, fossati tutto sembra studiato per offrire la massima ricchezza visiva: particolarmente gradevole l’effetto di luce con il quale vengono delineate le sembianze del raggio fatato. Il character design, presente solo ed esclusivamente nei suggestivi artwork visti nel trailer (probabilmente adibiti ad intermezzi narrativi) rasenta il puro classicismo fantasy delineando tratti somatici piuttosto comuni ad altri esponenti del genere, anche un po’ troppo datati se vogliamo. Nessuna certezza riguardo al comparto audio che rimane, come sovente accade a distanza di due o tre mesi dalla data di uscita, una delle incognite che gravano su questa produzione: la musica di accompagnamento del video è sicuramente orecchiabile e piacevole così come gli effetti sonori ma al momento non ci sono altri elementi di valutazione.

    Fading Shadows A prescindere dalla trama, il classico dualismo tra mago cattivo ed eroe buono, Fading Shadows, ha dalla sua parte una giocabilità apparentemente immediata e vivace. L’idea di sostituire l’eroe in carne ed ossa con due protagonisti d’eccezione (raggio di luce e sfera) è senz’altro ardita ma sembra poter funzionare a dovere, soprattutto se supportata da un gameplay su misura e da un level design che promette scintille. Speriamo vivamente di riuscire a saperne di più nelle prossime settimane.

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