Anteprima Ghost Trick

Al Captivate 2010 mostate nuove sequenze di gioco

Anteprima Ghost Trick
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  • A molti dei nostri lettori il nome di Shu Takumi dirà poco e niente. Gli appassionati delle produzioni videoludiche giapponesi avranno invece già rizzato le orecchie. Takumi non è altro infatti che l’originale creatore della serie “Ace Attorney” che ha consacrato, su GBA e poi Nintendo DS, le fantastiche avventure grafiche dell’avvocato Phoenix Wright. Ghost Trick: Phantom Detective rappresenta allora la nuova sfida del game designer giapponese; un titolo pensato stavolta per sfruttare integralmente le peculiarità del piccolo portatile a doppio schermo della casa di Kyoto. Lui stesso ha dichiarato alla rivista locale Famitsu che l'idea alla base di questo progetto nacque durante lo sviluppo del terzo episodio di Ace Attorney, sospinta dalla classica voglia di rinnovarsi, naturale dopo aver creato forse una delle icone più rappresentative per l’attuale medium videoludico.

    Sfida alla morte

    Archiviati i difficili e strampalati casi di Phoenix Wright, il giapponese ha così pensato di superare non solo i confini di aule e tribunali. L’obiettivo dello sviluppatore è quello di offrire al giocatore un’avventura diversa, che vada oltre le logiche della realtà quotidiana. Protagonista della storia di Phantom Detective è infatti Sissel, un eroe decisamente sfortunato, dato che morirà praticamente durante l’inizio dell’avventura. Quella che sembrerebbe la fine è invece il modo per entrare in una nuova dimensione: trasformato in fantasma, lo sfortunato Sissel avrà il potere di modificare il corso degli eventi, e soprattutto, di rendere il mondo reale un posto migliore di come lo aveva lasciato. Guidato da una voce misteriosa, al fantasma di Sissel verrà dato il compito di salvare vite umane, con la promessa di una enorme ricompensa: la verità sulla sua morte. Avendo dimenticato praticamente tutti i dettagli della sua vita precedente, dunque, il protagonista si impegnerà per scoprire il suo passato.

    Ghost Trick è, essenzialmente, un riuscito mix tra avventura grafica e puzzle game. Il protagonista Sissel, una volta passato a miglior vita, potrà interagire con il mondo reale in maniere poco ortodosse. Proprio l’inizio del gioco funziona da perfetto tutorial per prendere confidenza con le meccaniche ideate dagli sviluppatori giapponesi. Il tutto si svolge grazie alle capacità dello schermo tattile e, tramite lo stilo, sarete in grado di interagire direttamente con l’ambiente. La principale funzionalità del gioco, chiamata “possessione dell’anima”, vi permette infatti di entrare in un’altra dimensione, quella che praticamente intercorre tra la vita e la morte, nella quale sarete in grado di prendere il possesso di un oggetto inanimato e muoverlo a vostro piacimento. Si tratta di qualcosa che darà l’occasione di unire parecchie volte l’utile al dilettevole. La scenetta iniziale vi vede infatti all’interno di una graziosa abitazione, dove una giovane ragazza si trova distesa in maniera rilassante sul divano, intenta a mangiare uno spuntino mentre si dedica ad una comoda lettura. Immaginate allora di spostare il piatto dei dolciumi da un’altra parte e vedere la donna interrogarsi su come possa essere finito proprio lì. Oppure di accendere al massimo del volume il televisore nella stanza e vedere come sia ella che l’animale domestico, addormentato ai piedi della poltrona, saltino letteralmente in aria dallo spavento. C’è un limite però al potere di Sissel. Sarete in grado, di fatto, di controllare un solo oggetto alla volta, trascinando proprio la vostra anima su di esso tramite l’utilizzo dello stilo, prendendone allora pieno possesso. All’improvviso vedrete però entrare dalla porta un misterioso energumeno, vestito tutto d’un pezzo, con giacca e cravatta, che, armato di fucile, pare intenzionato ad uccidere la ragazza. Qui entrano in scena le capacità di Sissel: sfruttando le sue doti di Poltergeist, e spostando dunque gli oggetti, si dovrà distrarre in qualche modo il crudele assassino in tempo reale. Provate, ad esempio, a far cadere un oggetto nelle sue vicinanze o proprio sulla sua testa. Se volete essere più arguti, potreste suonare una chitarra dinnanzi a lui in maniera che perda la sua concentrazione quell’attimo necessario affinchè la ragazza, con in braccio l’adorato animale, possa fuggire e salvare la pelle. Se tuttavia la giovane dovesse venire uccisa, perché non sarete stati svelti a sventare la minaccia, interverrà per fortuna un altro potere del protagonista, che sarà in grado di riportare indietro il tempo, e provare così a cambiare il corso della storia.
    Ghost Trick, ovviamente, non sarà un gioco fatto solo di "tentativi". Dovrete anzi pensare attentamente a quali potrebbero essere le reazioni dei personaggi alle vostre azioni, così da non risultare mai impreparati. Inoltre, una delle preorgative di Sissel è che, preso possesso di un oggetto, potrà spostarsi solamente in un altro abbastanza vicino. Per progredire nell'avventura, dunque, spesso dovrete attivare una catena di eventi che facciano in modo di cambiare integralmente la conformazione spaziale della locazione, così da farvi raggiungere altre zone dell'ambientazione. Nell'avventura si alternano così momenti più riflessivi, in cui muovere gli oggetti per garantirvi l'accesso a zone altrimenti precluse, ed altri più adrenalinici, in cui dovremo distrarre i malintenzonati mentre un impietoso timer ci informa di quanti secondi mancano prima della morte dei personaggi sulla scena.

    Prima di concludere, due parole sul comparto grafico. Lo stile riprenderà in pieno quello utilizzato in Phoenix Wright, con personaggi animati in maniera simile a quella degli anime giapponesi, con tanto di espressioni umoristiche tipiche dei cartoni animati del sol levante. Anche solo l’aspetto del protagonista, che durante la morte assume una posizione tutt’altro che... usuale, vi fa capire che di fronte ad una trama dai tratti evidentemente drammatici, riesca a nascondersi uno humour particolare, in grado di trattare con leggerezza un aspetto tanto importante quale è la morte. Quasi un classico per i giapponesi.
    Il colpo d'occhio, in ogni caso, con i personaggi modellati in 3 dimensioni e lo stile grafico un po' "deformed", ricorda da vicino quello di Exit, e si mostra fin da subito perfettamente azzeccato.

    Ghost Trick Quello di cui ha bisogno ora l’industria dei videogiochi è una buona dose di coraggio. Caratteristica che sembra non mancare a Ghost Trick: Phantom Detective, nuova creatura del geniale padre di quel bizzarro e fantastico Phoenix Wright. Il gioco, che debutterà sui mercati occidentali solo il prossimo inverno, promette di inquadrare il genere delle avventure grafiche da una nuova prospettiva, arricchendolo di caratteristiche inedite. La trama sembra peraltro misteriosa ed affascinante, almeno dalle battute iniziali. L’immancabile humour giapponese recita la parte della consueta ciliegina sulla torta.

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