Halo Reach Anteprima: tutte le novità sullo sparatutto Bungie

Tutte le novità riguardanti Halo: Reach

Halo Reach Anteprima: tutte le novità sullo sparatutto Bungie
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  • Xbox 360
  • Pc
  • Xbox One
  • Xbox One X
  • Alzi la mano chi non ha mai sentito parlare o non ha mai giocato, anche solo per pochi minuti, un capitolo di Halo.
    Forse basterebbe questa frase (o meglio, il numero di mani mantenute abbassate) per capire come mai una comunità formata da milioni di persone in tutto il mondo è in febbrile attesa del nuovo, annunciato Halo: Reach. La saga che è riuscita nell'impresa di innovare un genere, quello degli fps (che dopo l'uscita di Combat Evolved non è più stato lo stesso) sta infatti per accogliere nelle sue fila un nuovo esponente. E a nove anni dalla release del primo capitolo della trilogia, l'hype è sempre altissimo e la voglia di informazioni insaziabile. Il Re sta per tornare, ed in questo articolo vi presentiamo tutte le novità emerse negli ultimi giorni.

    Reach!

    Il titolo è ambientato su Reach, una delle colonie militari più importanti dell'UNSC (United Nations Space Command) e situata oltre il Sistema Solare. La colonia, oltre ad ospitare le strutture nelle quali vengono addestrate le truppe di elite ODST (Orbital Drop Shock Troopers), è fondamentale per le sue immense riserve di titanio. Ecco perchè i Covenant decidono di impossessarsi dell'avamposto nonostante la strenue resistenza degli Spartan che, dopo epiche battaglie, escono sconfitti consegnando il pianeta ai nemici. Halo:Reach è il prequel del primo capitolo della saga, basato sull'omonimo libro, e sarà molto interessante capire come e se verrà inserito Master Chief nel plot principale.
    Tutto quello che sappiamo, fino ad oggi, è che all'inizio del gioco impersoneremo alcuni membri del Noble Team che, mandato ad investigare circa dei disturbi al sistema di comunicazione tra Reach e l'UNSC, scopre che in realtà tali disturbi altro non sono che segnali inviati da Covenant per tendere un'imboscata alle truppe umane. L'avventura ha così inizio. Se è vero che ulteriori dettagli non sono ancora venuti alla luce, c'è da dire che Halo: Reach sarà un titolo con una trama molto particolare. Lontana da quello “leggero” dei primi episodi, il plot non si farà scrupolo di sottolineare la drammaticità del momento, ed il senso di devastazione che sovrasta non solo Reach, ma tutta l'umanità. L'invasione di una razza aliena da sopportare e un tragico destino che attenderà, molto probabilmente, anche i protagonisti. Se infatti in Combat Evolved Master Chief è l'unico Spartan sopravvissuto, vuol dire che neppure il Noble Team è riuscito ad evitare una grossa catastrofe. L'ineluttabilità degli eventi sarà dunque il filo conduttore del plot, molto cupo e soverchiante.

    Novità

    I ragazzi di Bungie hanno recentemente elencato alcune importanti e significative innovazioni rispetto al terzo capitolo della saga. La portata delle nuove introduzioni è tale da cambiare notevolmente il profilo ludico della saga. Per esempio, ora sarà data la possibilità di guidare i veicoli civili, per potersi spostare in location - presumiamo - più ampie e contorte. Ma i protagonisti avranno anche la capacità di assassinare i nemici con il coltello, silenziosamente, scegliendo quindi la tattica che più congeniale alla situazione: assalto frontale oppure un approccio completamente stealth per non allertare i Covenant? Le stealth kill contestuali, eseguibili alla pressione di un tasto, potrebbero venire in aiuto nel caso in cui si decida una via meno diretta. Anche la possibilità di eseguire brevi sprint sembra voler portare il gameplay in direzione di quello di altri FPS moderni. Sarà una scelta saggia, per una serie che ha sempre difeso le sue radici? La community sembrerebbe ben disposta ad accettare queste modifiche, viste le critiche mosse al recente Halo 3: ODST e la richiesta di novità che ha ultimamente ossessionato i creativi di Bungie.
    Fra queste novità citiamo appunto le Armor Ability. Si tratta, in pratica, di un sistema molto simile a quello dei Perks, già conosciuti ad esempio dai fan di Call of Duty. Ogni Spartan potrà collegare uno speciale potenziamento alla sua Armatura, così da differenziare in maniera notevole il suo approccio alla battaglia. La citata capacità di eseguire uno sprint sarà legata per esempio ad una Armor Ability, ma ce ne saranno altre che trasformeranno la corazza in una sorta di tuta mimetica, e da qui alla release ne verranno sicuramente comunicate moltissime altre. Queste offriranno sia spunti nel multiplayer, che un'opportunità per interpretare le diverse situazioni in maniera sempre creativa.
    Ci saranno però altre introduzioni legate all'equipaggiamento. La dotazione bellica verrà ampliata, ad esempio, grazie all'introduzione di un nuovo fucile da cecchino a colpo singolo, chiamato Designated Marksman Rifle (DRM), di un nuovo fucile Covenant per i colpi a media distanza, di un nuovo fucile a pompa per i Marines. Anche i mezzi militari registrano delle “New Entries”: un nuovo elicottero da trasporto (il Falcon) e nuove navi nemiche: l'introduzione di questi mezzi sembra pensata appositamente per stimolare la cooperazione. Probabilmente, infatti, la modalità Co-Op sarà il vero fulcro di un'esperienza ludica che si preannuncia, da quel punto di vista, estremamente gustosa.
    Tornando alla dotazione bellica, purtroppo non registriamo novità sul fronte “esplosivo”: troveremo solo due tipi di granate, quelle classiche e quelle al plasma.
    Senza dubbio è stato svolto un ottimo lavoro anche per quanto riguarda la differenziazione tra i vari Spartan, le cui armature, oltre ad essere meglio curate e di forme sempre diverse, presentano nuove e varie colorazioni che speriamo possano essere presenti anche nel reparto multiplayer, così da poter creare personaggi sempre nuovi ed unici. E' confermato inoltre che esisteranno Spartan di diverso tipo, ognuno con le proprie specializzazioni. Già il trailer rilasciato in occasione degli Spike Award aveva messo sull'avviso i giocatori, e finalmente il team si è sbottonato. I cinque protagonisti della storia principale avranno ciascuno una propria classe, nonché una precisa caratterizzazione. Ad esempio, i due Spartan che stazionano da più tempo nell'unità operativa Noble Team avranno un forte legame, e si dimostreranno soldati adatti agli assalti frontali rapidi e veloci. Un altro membro, invece, tale Jorge-052, è un soldato di categoria II, specializzato nell'uso delle armi pesanti e dotato di un'armatura più grossa e resistente. Di contro, avremo nel team anche un cecchino, capace di risolvere molti problemi con pochi proiettili ben esplosi. Ci sarà poi Emile, riconoscibile immediatamente per il teschio dipinto sul casco, dal carattere taciturno e solitario: Spartan diretto e capace di affrontare le minacce a viso aperto, utilizzando a corto raggio e facendo sfoggio di una lama sempre affilata.
    Per ora possiamo soltanto ipotizzare quale saranno le conseguenze di questa diversificazione: il giocatore singolo potrà controllare, alternativamente di capitolo in capitolo, i vari membri del team, o sarà sempre supportato dall'IA della CPU, magari avendo la possibilità di impartire ordini tattici. Piuttosto che un'ibridazione tanto marcata, ci verrebbe da pensare ad una modalità Cooperativa per cinque giocatori, ma il team sembra riferirsi al proprio prodotto nominando sempre un personaggio principale. Può darsi che all'interno del gioco la Co-Op trovi spazio in un settore a se stante, come le special mission di Modern Warfare 2?
    Per ora sono solo supposizioni.
    In ogni caso, analogo impegno è servito per meglio caratterizzare i Covenant, in tutti i sensi. Anzitutto, gli alieni non parleranno più in inglese bensì attraverso un loro linguaggio; saranno poi più pericolosi e di aspetto più ripugnante. Questo cambio di impostazione artistica potrebbe essere visto come poco consono ad un prequel, ma il team spiega che all'epoca di Halo Reach la minaccia Covenant era “fresca e sicuramente più terrorizzante”, e che quindi anche agli occhi dei soldati i nemici dovevano apparire come delle deformità spaventose. Inoltre, i Covenant verranno aiutati dagli Skirmisher, nuovi nemici creati appositamente per questo capitolo, tenaci avversari capaci di nascondersi nelle locazioni più impensabili per attaccare in maniera subdola e violenta.

    Tecnicamente

    Ma è sicuramente la parte grafica ad aver subito la rivoluzione maggiore. Bungie ha affermato che le battaglie saranno più epiche anche grazie alla possibilità di vedere, sullo sfondo, nemici impegnati in violenti scontri, così da aumentare il senso di immersione e di rendere più reale il campo di battaglia. A solcare le zone di guerra potremo vedere, e forse questa è la notizia che più lascia sorpresi, più di quaranta soldati e venti veicoli contemporaneamente. Le location degli scontri, da quanto abbiamo si apprende da recenti scan, sembrano finalmente essere varie e ben realizzate, anche se risultano a volte troppo vaste e spoglie (soprattutto quelle in campo aperto). Possiamo inoltre notare con una certa soddisfazione che il reparto texture ha subito notevoli migliorie e sembra finalmente di alto livello, che la realizzazione dell'acqua è rimasta come sempre magistrale e che gli effetti particellari (soprattutto quelli delle esplosioni e del fumo) risultano ora convincenti così come l'illuminazione. Gli edifici e le strutture sono realizzati esternamente con cura maniacale, risultando una vera e propria gioia per gli occhi, mentre qualche critica si deve muovere per gli interni, dove le texture appaiono più piatte e slavate. Sicuramente da elogiare è il lavoro che Bungie ha svolto per perfezionare personaggi e armamento: i Marines sono stati completamente ridisegnati ed appaiono ora più curati e dettagliati, gli Spartan (come detto) indossano ora corazze meglio realizzate, curatissime, varie e colorate, mentre le armi, comprese quelle Covenant, presentano un livello di dettaglio talmente impressionante da sembrare reali. Non resta altro che sperare in un miglioramento altrettanto evidente del doppiaggio in italiano, davvero pessimo nel terzo capitolo della saga, mentre per quanto riguarda le musiche potete stare tranquilli: Martin O'Donnell è al lavoro sulla soundtrack di Halo:Reach che, parole sue, sarà più cupa e viscerale.

    Halo Reach Memori della parziale delusione che ricevemmo qualche anno fa, quando Halo 3 non mantenne tutte le promesse fatte (almeno a livello grafico), ci sentiamo di consigliare i nostri lettori e i fan di Halo di aspettare prima di fare altisonanti proclami; senza dubbio il materiale a disposizione mostra un titolo graficamente strabiliante, ma prima di dare giudizi definitivi è sempre bene aspettare video in-game, così da accertarsi che il frame-rate sia all'altezza di tanta magnificenza e che quanto visto fino ad oggi non sia una bella promessa ma una realtà. Un primo test potremo farlo in primavera quando verrà rilasciata la Beta Multiplayer, ma voti, critiche ed elogi è bene che aspettino il 24 settembre 2010, data di uscita di Halo:Reach.

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