Halo Reach: le novità svelate all'X10

All'X10 Bugie svela qualche novità

Halo Reach: le novità svelate all'X10
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  • Xbox 360
  • Pc
  • Xbox One
  • Xbox One X
  • Tra Bungie e Halo ora è davvero finita. Reach sarà infatti l’ultimo episodio della saga sviluppato dai suoi genitori, coloro che diedero vita a quello che sarebbe diventato uno degli sparatutto più amati della storia. Ma lasciando da parte le romanticherie, l’X10 è stata finalmente l’occasione per vedere all’opera questa nuova produzione, particolarmente attesa dai fan di tutto il mondo dopo l’ottimo esperimento “noir” con ODST.

    La tragedia annunciata

    Scegliere la colonia di Reach come incipit narrativo di questa nuova avventura è una scelta saggia. Per due motivi: primo, permette di far vivere al giocatore, in prima persona, uno degli eventi più interessanti di questa saga, sempre citati nel corso dei tre capitoli principali e soprattutto protagonista di opere letterarie dedicate. Secondo, e un motivo non meno importante, dà la possibilità a Bungie di realizzare un titolo fuori dai canoni anche per la stessa saga. Dove le emozioni prevalgono sulle sparatorie ignoranti. L’intento di realizzare l’episodio più oscuro e maturo della serie si sposa dunque con la voglia di regalare ai fan l’Halo definitivo, prima di congedarsi definitivamente e lasciare la propria creatura, in futuro, ad altre mani - si spera altrettanto sapienti.
     
    In questo senso gli sviluppatori stanno provando ad inserire in Reach tutto il meglio dei tre (o quattro considerato ODST) capitoli finora rilasciati. A partire, innanzitutto, dall’immensità degli scenari, che fece la fortuna soprattutto dell’amato “Combat Evolved”, sorprendente all’epoca per l’incredibile maestosità e grandezza degli ambienti di gioco. In Halo: Reach, ancor più che in Halo 3, questa caratteristica sarà nuovamente messa in moto, trasformando il gameplay in una sorta di sand-box, lontano dai limiti di level design tipici del genere degli sparatutto.
     
    Sul campo di battaglia, sostiene Bungie, il giocatore deve sentirsi libero di combattere come gli pare. Di attuare, in sintesi, tutte le tattiche che gli aggradano, senza limitarsi a leggi dettate da semplici algoritmi, sentendosi coinvolto completamente nello scontro. E soprattutto, sentendosene letteralmente padrone. Per realizzare appieno questa ambizione non basta naturalmente una struttura di gioco basata esclusivamente su scenari aperti e iper-affollati, ma bisogna curare anche il contorno, che risponde al nome di fisica ed intelligenza artificiale.
     
    Spiegano gli sviluppatori che il team sta lavorando duramente per offrire degli avversari con comportamenti ultra-realistici, che avranno il compito di mettere le doti del giocatore a dura prova. Perché sì, è giusto offrire una certa libertà durante il combattimento, ma tutto questo sarebbe inutile se il giocatore avesse l'impressione di mandare a terra quattro mostriciattoli in carne e poligoni; bisogna provare, al contrario, una gradevole sensazione ad ogni abbattimento avvenuto. Dobbiamo ammettere comunque che Halo non ha mai fatto mancare nulla su questo aspetto, offrendo con le ultime due produzioni alcuni dei migliori comparti di intelligenza artificiale sul mercato, da fare l’invidia degli altri esponenti del genere. La mancanza di Master Chief (parliamo di un episodio collocato, temporalmente, qualche anno prima rispetto Halo 1) ci metterà nei panni di una “normale” squadra di Spartan; una versione differente - e meno potente - rispetto l’amato protagonista. Proprio per questo, occorrerà fare maggiore attenzione in battaglia ed usare più tatticismo rispetto a quanto Halo ci ha abituato in passato. Ad aiutarci nei combattimenti interverranno comunque speciali equipaggiamenti, studiati per ogni membro del gruppo, che forniranno - per un limitato periodo di tempo - delle caratteristiche bonus. L’unica finora mostrata da Bungie è quella della corsa, che permette di poter effettuare un veloce scatto rispetto al “passo normale” sostenuto dal protagonista. Il resto degli equipaggiamenti è gelosamente custodito nella sede dello sviluppatore, per ora. 
     
    E a proposito di novità, il motore grafico è stato completamente rivisto da zero. Abbandonato quello performante - ma parzialmente deludente - di Halo 3, Bungie si presenta questa volta con un engine possente, in linea (o forse addirittura avanti) alle ultime produzioni di sparatutto. L’immenso dettaglio grafico, considerata l’enorme vastità degli scenari, desta uno stupore unico. Se poi combinate il tutto ad elementi di fisica calcolati in tempo reale, così come la già citata intelligenza artificiale, il quadruplo dei poligoni per ogni personaggio rispetto al predecessore, l’inedito sistema di animazioni, i nuovi effetti grafici e i miglioramenti in quelli esistenti (nonché la presenza di altre gustose novità), capite che si sta lavorando intensamente anche su questo aspetto.
    Alcuni dei primi scorci che abbiamo potuto notare ci hanno permesso peraltro di gustare la bontà di quanto fatto finora (e parliamo solo di una versione pre-alpha), con combattimenti che coinvolgeranno un minimo di venticinque avversari contemporaneamente a schermo. Un numero impressionante.
     
    Per finire, sul fronte multiplayer Bungie non si è sbilanciata più di tanto, ma afferma che ci saranno grosse novità, rischiose - ammette - ma in grado di ridare nuova linfa vitale ad una community online grandiosa ma ormai statica. E’ stata confermata la presenza di una modalità cooperativa fino a quattro giocatori e la presenza di mappe tratte naturalmente dagli scenari della campagna a singolo giocatore, con le dovute variazioni del caso.

    Halo Reach Bungie dice che questo sarà l’Halo definitivo. Il migliore di tutti i tempi ed il perfetto congedo degli sviluppatori dalla saga, che dopo averla cresciuta ed allevata, la affideranno poi affidata ad altre persone (si spera con la stessa passione dei genitori). Nel frattempo, Reach promette di essere tutto quello che i fan sperano. Più grande, migliore e soprattutto ancora più coinvolgente e dai contesti più oscuri e maturi che la saga abbia mai visto. Perfino più del “noir” ODST.  Se il buongiorno si vede dal mattino, Halo: Reach sarà davvero maestoso. Nel frattempo, dal 3 Maggio 2010, potrete cominciare a godervi la beta multiplayer. L’invito è incluso in tutte le copie di Halo 3: ODST.

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