Anteprima Heavy Duty

Il ritorno sugli schermi del gameplay del capostipite della serie X-COM!

Anteprima Heavy Duty
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  • Pc
  • Un RTS su scala planetaria

    Come ormai di norma accade per il mercato PC, le uscite esclusive per questa piattaforma arrivano da sviluppatori indipendenti, con un budget limitato rispetto alle produzioni delle grandi software house da blockbusters. Akella Games riunisce diversi team di sviluppo al suo interno e promette, per questo Natale, di far uscire una serie di titoli che appaiono piuttosto promettenti. Heavy Duty è uno strategico in real-time che tenterà di riunire tutti gli aspetti propri di questo genere in un unico titolo: dal classico controllo delle unità e degli edifici alla C&C, alla gestione politica dei territori, delle risorse e dello sviluppo tecnologico tramite schermate fisse come accade ad esempio in Europa Universalis (anche se il paragone va preso con le dovute proporzioni). Questo mix di differenti generi strategici non brilla certo per originalità, ma alcuni accorgimenti tecnologici e di gameplay sembrano garantire una freschezza di gioco piuttosto stimolante anche per i più accaniti appassionati. Proprio loro si ricorderanno certamente del vecchio X-COM: Enemy Unknown, titolo a cui Heavy Duty sembra strizzare ben più del famigerato occhio.

    Interazione a 360°

    In Heavy Duty saremo chiamati a combattere una forza aliena di non chiara origine, intenzionata a prendere possesso di una colonia umana ai margini della galassia conosciuta. Proprio come nell'antelucano capostipite della serie X-COM la schermata principale di gioco sarà costituita da una riproduzione in scala del pianeta che dovremo difendere. Tutta l'azione si svolgerà in tempo reale per cui da questa panoramica assisteremo allo svolgersi degli eventi sul pianeta. Con un sapiente uso della telecamera di gioco potremo dunque zoomare a piacimento sulle diverse zone colpite dagli infidi nemici della razza umana che tenteranno di colpire le differenti basi delle corporazioni umane insediatesi sulla colonia. Dai video e dagli screenshot mostrati, il motore di Heavy Duty appare molto versatile: non ci sarà infatti alcuna interruzione nel gameplay dalla schermata tattica del pianeta a quella classica di gestione delle proprie unità nelle zone colpite. Data la natura completamente real-time, in qualsiasi momento potremo assegnare dei comandi alle basi in cui le nostre unità verranno prodotte per garantire una prima linea di difesa passiva che non richiederà il nostro intervento diretto. Quando però le cose si faranno più delicate, sarà opportuno prendere il comando delle unità per affrontare le diverse minacce in puro stile RTS e potremo addirittura controllare le nostre singole truppe in prima persona, in uno stile action che ricorda il vecchio Incoming o il più recente Battlestation Pacific.

    La parte gestionale di Heavy Duty verrà svolta totalmente in parallelo a quella di combattimento. Selezionando le diverse basi avremo a disposizione una serie di azioni per governare le statistiche della regione interessata, come lo sviluppo tecnologico e scientifico, l'estrazione e l'uso delle risorse, il commercio con gli altri insediamenti umani e le relazioni politiche con le corporazioni che vi ci abitano. Avremo infatti bisogno dell'aiuto diretto dei nostri compagni umani, che essendo però suddivisi in diverse fazioni saranno restii ad aiutarci se ad esempio stiamo dando una mano anche a una corporazione avversaria. Un'incursione aliena qualsiasi sul pianeta sarà dunque una faccenda piuttosto complessa de gestire. Esistono diversi tipi di attacchi fra cui le tipiche aggressioni aeree, le infiltrazioni nelle basi umane e le invasioni dirette. A seconda di quale attacco stiamo subendo dovremo ovviamente agire in un modo differente. Una semplice ricognizione di un UFO sui nostri territori potrebbe infatti nascondere un'incursione ben più seria in una zona limitrofa. Se abbatteremo i ricognitori dovremo innanzitutto assicurarci che gli alieni siano morti dopo l'impatto col suolo, mandando i nostri scout a perlustrare la zona e sventare qualsiasi contatto che i sopravvissuti potrebbero stabilire con una nave madre pronta allo sbarco. Ponendo anche di riuscire a sventare completamente la minaccia appena affrontata, il nostro successo avrà una ripercussione politica sul territorio dove si è svolta la battaglia e le diverse fazioni potrebbero fermare gli approvigionamenti di risorse umane e minerarie necessarie per la difesa di altri luoghi del pianeta.

    Un primo sguardo al comparto tecnico

    Non molto è stato mostrato durante i tre anni di sviluppo di Heavy Duty. Tuttavia possiamo già fare le prime considerazioni dai video e dagli screen in circolazione. La grafica di gioco appare pulita e funzionale, anche se il dettaglio e la varietà degli elementi a schermo non sembra particolarmente elevato. La caratterizzazione del mondo di gioco appare leggermente anonima, spaziando tra i classici mech quadrupedi e navi e navicelle di ogni dimensione e misura. Quello che invece stupisce per una produzione di questo livello sono le animazioni e l'ottimizzazione dell'interfaccia, due caratteristiche fondamentali in ogni videogame che si rispetti. I comandi assegnabili e la telecamera mostrano una cura molto attenta verso l'immediatezza e la semplicità necessarie per permettere al giocatore di gestire un gioco di questa complessità. Come già detto, non ci saranno mai momenti morti, nè schermate di caricamento a spezzare l'azione e lo zoom istantaneo tra azione nella stratosfera e azione terrestre sembra molto ben riuscito, così come il passaggio tra i diversi tipi di controllo che dovremo imparare a usare. In pochi click passeremo quindi dai menu di gestione politica, alla selezione delle nostre unità aeree per intercettare un UFO, al controllo strategico delle nostre unità di terra e a quello diretto in prima persona di ogni singola truppa senza alcun tipo di indugio o incertezza. Heavy Duty sembra proprio eccellere per versatilità nell'interfaccia delle così diversificate situazioni che saremo chiamati ad affrontare.

    Le animazioni infine appaiono sorprendentemente efficaci. I ragazzi di uno dei team Akella hanno infatti introdotto l'uso della cinematica inversa per animare il loro mondo. Questa caratteristica consiste nel calcolo al contrario delle equazioni classiche di moto e posizione per prevedere come si comporterà l'unità in movimento. Per farla breve, questo garantisce una precisione e una fluidità delle animazioni e delle collisioni di ogni arto e cingolo a schermo molto maggiori rispetto ai classici script dedicati e precalcolati. Vi invitiamo a gustarvi un video del gioco in movimento per constatare l'efficacia di questa tecnica (già in uso in molti altri titoli molto più blasonati, uno su tutti l'ultima edizione di FIFA). L'alternanza giorno/notte, la variabilità del clima e la distruttibilità delle mappe e dei mezzi secondo un modello fisico credibile completano un primo quadro tecnico generale che appare quindi più che soddisfacente, nonostante i leciti dubbi che si devono avere in sede di anteprima onde evitare spiacevoli sorprese al momento dell'uscita del gioco, prevista per la fine di quest'anno.

    Heavy Duty Heavy Duty si presenta come un titolo uscito dal nulla in possesso però delle carte giuste per dire la sua nel campo vastissimo degli RTS. Nonostante le incertezze sulla varietà e sull'ispirazione grafiche, quanto mostrato finora lascia ben sperare nel titolo finale. L'immediatezza e lo sviluppo totalmente non lineare del gameplay, nonchè le animazioni, che appaiono da subito molto più convincenti rispetto a quelle di titoli ben più conosciuti, sembrano promettere ore di sano divertimento (tra le 40 e le 60, stando agli sviluppatori). Sapremo confermare quanto analizzato in sede di recensione, ma su Heavy Duty sembra già soffiare una gradevole ventata di freschezza.

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