Ikaruga Anteprima: il vertical shooter sta arrivando su Xbox 360

A Treasure of Life...

Treasure... Programmatori come questi sono rari ai giorni nostri. Software house giapponese fondata nel 1992 da ex-impiegati della ben nota Konami, la società si è imposta subito sul mercato grazie alla produzione di videogiochi limitati in quantità ma accolti da un clamoroso successo di critica. Basti pensare ai leggendari Gunstar Heroes (1993, Mega Drive), Alien Soldier (1995, Mega Drive), Guardian Heroes (1996, Sega Saturn), Radiant Silvergun (1998, Sega Saturn), Sin and Punishment: Successor to the Earth (2000, Nintendo 64), Gradius V (2004, PlayStation 2) o più recenti Bleach DS: Souten ni Kakeru Unmei e Bleach DS 2nd: Kokui Hirameku Chinkon Uta (2006, 2007, Nintendo DS).
Pensate quindi per un attimo di dimenticare che un gioco, per essere considerato un capolavoro, debba vendere milioni di copie, produrre montagne di seguiti, merchandising, film, serie animate e fumetti. Pensate che sia semplicemente il prodotto della passione che gli sviluppatori hanno per un genere. Pensate ad un gioco spiccatamente old-school, difficile come pochi ma affascinante, capace di essere attuale anche se possiede un concept quasi arcaico. Pensate ad Ikaruga, appunto.
Recentemente annunciato per il catalogo Xbox Live Arcade (ma già apparso anni fa su GameCube e Dreamcast), il gioco si presenta come un classico shoot’em up a scorrimento verticale realizzato completamente in grafica poligonale di pregevole fattura. Questa nuova versione “hi-res” appare da subito estremamente ben realizzata, con sfondi evocativi ed uno scrolling rapido e indolore. Ma la parte che più stupisce è, come da tradizione, il mecha-design: forme arrotondate, massicce e cattive che sembrano uscite da un OAV di Masamune Shirow.
Va detto che la resa visiva di questa nuova edizione per la console Microsoft renderà maggiormente per quanto riguarda la nitidezza e la brillantezza (invero un po’ deboli nelle passate edizioni): i bordi delle astronavi appaiono infatti ben delineati, non lamentando più quella vaga opacità dei cromatismi.
Anche il comparto audio sembra mantenere le vecchie caratteristiche, con un campionario di effetti sonori che spesso sovrastano le melodie high-tech di sottofondo, una musica incalzante che ci accompagnerà per tutta la durata dell’avventura, unita alla celebre voce digitalizzata che tiene il conto delle Chain.

Shoot 'em All!

Insomma, Ikaruga è l’arcade perfect per eccellenza, una vera e propria favola da giocare, con un gameplay semplice ma profondo allo stesso tempo; se pensavate che Radiant Silvergun avesse il miglior sistema di armamenti mai visto in uno sparatutto, dovrete ricredervi: nessun power-up, nessun bonus e nessuna smart-bomb di sorta; a disposizione avremo difatti solo due modalità di fuoco, bianca o nera. Ogni nemico ed oggetto distruttibile nel gioco ha infatti un allineamento che può essere bicolore, ed è più vulnerabile al suo opposto. La nostra nave è inoltre dotata di uno scudo bianco o nero che assorbe tutti i colpi del suo stesso colore e si attiva a seconda della modalità di fuoco scelta. Questa meccanica di gioco (più semplice a dirsi che a farsi) porta a delle situazioni strategiche dannatamente intriganti; ad esempio, se avete lo sparo nero attivo e relativo scudo, sarete invulnerabili ai proiettili del medesimo colore ma impiegherete molto più tempo a fare fuori i vostri nemici (visto che sono vulnerabili al bianco). Viceversa, se scegliete di attivare la modalità chiara, dovrete fare attenzione a schivare tutti i colpi neri su schermo.
I nemici, oltremodo, si atterrano anch’essi a questa fondamentale bicromia, rispondendo con un fuoco del loro stesso colore. Il più delle volte, lo schermo sarà letteralmente invaso da colpi laser di ogni genere, e l’unico modo per attraversare il campo di battaglia indenni sarà quello di cambiare al volo la modalità dello scudo a seconda del pericolo. Buttarsi contro i nostri avversari, ribaltando la nostra navicella (la quale diverrà cupa e scura come la notte) e assorbendo contempo il volume di fuoco, non ha prezzo. Il “Chain Status” (che si carica mantenendo il più a lungo possibile un colore di fuoco e distruggendo solo nemici del colore opposto in lunga sequenza) servirà soltanto a far aumentare il punteggio, ed ogni flotta avversaria sarà disposta in modo tale da offrire al giocatore l’inanellamento di più combo sequenziali. Cosa da non sottovalutare però, visto che il classico “score” farà levitare anche i credits (le vite a nostra disposizione), merce rara in un gioco dalla difficoltà granitica come Ikaruga. E’ tutta una questione di memoria, di riflessi e di tempismo, al fine di usare la smart nel momento migliore e soprattutto padroneggiare con audacia l’inversione cromatica della nostra navicella spaziale.
I boss, poco sorprendentemente, impongono un’attenzione ancora più serrata rispetto alle normali astro-navicelle aliene: un errore, seppur minimo, punisce con l’inesorabile Game Over (e ne vedrete un bel po’). Insomma, uno sparatutto puro e duro, fatto di schivate al millimetro e ondate di raggi laser da ogni dove. Poco sorprendentemente, questa nuova versione per Xbox 360 offrirà anche svariate modalità multiplayer create per l’occasione, usufruibili attraverso il servizio Xbox Live (sono previste naturalmente anche le immancabili classifiche di gioco).