Anteprima Insane Decay of Mind: The Sound of Silence

Un'avventura horror in prima persona sviluppata da un piccolo team, costituita da una duplice anima, proprio come quella della sua protagonista. Il magnetismo è assicurato, anche grazie alla grande cura per i dettagli.

Anteprima Insane Decay of Mind: The Sound of Silence
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  • Pc
  • A voler tenere il conto di tutte le esperienze horror in prima persona pubblicate in questi ultimi anni o ancora in fase di sviluppo si rischia di impazzire: basti pensare ai recenti Layers of Fear di Bloober Team o allo sconosciuto Gray Dawn di Interactive Stone, per citare giusto un paio di casi interessanti. Che sia un periodo fertile per l'orrore in soggettiva, poi, lo dimostrano anche l'annunciato Outlast 2, seguito del capolavoro di Red Barrels, e Hektor dello sviluppatore indipendente Rubycone, ma anche i più noti Soma, The Park e Daylight. Per quanto riguarda l'Italia si possono chiamare in causa Ivan Zanotti con Imscared e RevoLab con 7Days, ma anche GoManga Interactive, una software house composta principalmente da liceali attualmente al lavoro su due titoli, tra cui l'interessante puzzle-platformer distopico e post-apocalittico Not Another Platform Game. L'altra opera in cantiere (da quasi due anni), quella che ci interessa in questa sede, è Insane Decay of Mind: The Sound of Silence, un'avventura horror incentrata sulla travagliata storia di una ragazza di nome Katherine e sul suo mondo. O, meglio, sui suoi mondi.

    Doppia identità

    Insane Decay of Mind si apre con una mano davanti agli occhi per un risveglio troppo brusco al suono di una voce familiare. Una mano logorata dal tempo e dalla sofferenza, una mano che si abbassa e lascia posto alla visuale completa su un corridoio impolverato e scarsamente illuminato. L'unica presenza, oltre al corpo della protagonista, è il ronzio dei vecchi lampadari. Qua e là, sparsi per le stanze, scaffali colmi di medicinali e letti abbandonati da ormai chissà quanto tempo. Le luci si accendono da sole, voci dei ricordi escono dal silenzio e dal vuoto di stanze disabitate. Strane figure umane vivono in una semi-immobilità e in una ripetizione di gesti metafisica, sospesa e astratta.
    Si cominciano ad intuire le meccaniche di gioco: davanti a Katherine ci sono tre strade, tre porte tra cui scegliere. E poi apparizioni di un passato distorto, un passato di ombre che si mostra lungo il percorso; l'inferno è proprio a un passo, dietro di te, ma ci vuole troppo coraggio per voltarsi e vedere la morte in faccia. E allora corri, ma l'orrore te lo ritrovi davanti, e non puoi far altro che interagirci, sporcarti le mani del tuo stesso sangue, e non sei altro che un topo spaventato nell'oscurità, solo e dimenticato.
    Ma poi all'improvviso, l'incubo lascia spazio al ricordo, una dimensione fatta di voci di ragazzi, di confusione, un collegio di maestre antipatiche e compagni rivoltosi, volti amici di un passato che affiora a tratti. Il gioco mostra qui un'altra faccia, sia dal punto di vista delle atmosfere che da quello del gameplay: nelle sezioni "luminose" e "diurne", senza voler anticipare nulla sulla trama (veramente ben scritta), ci si trova davanti a una sorta di avventura grafica con "quest" da risolvere e dialoghi doppiati. Le missioni secondarie, poi, determinano cambiamenti nell'atteggiamento degli NPC e negli eventi, così come le scelte fatte durante le fasi "d'incubo" si ripercuotono sul modo in cui Insane Decay of Mind interagisce con il giocatore.

    L'opera di GoManga si caratterizza quindi per una sorta di bipolarismo interattivo, con una gestione del ritmo nell'alternanza delle fasi semplicemente spettacolare e capace di tenere incollati allo schermo per tutta la durata di questo primo atto, corrispondente a circa un terzo del gioco finale. Tutto ciò anche grazie a una scrittura che si può letteralmente "leggere" sulle pareti delle stanze attraversate e negli elementi collocati all'interno dello spazio virtuale, che può parlare tramite gli oggetti, i volti e le voci che lo popolano.

    Descrivere sui muri

    Il testo di The Sound of Silence è un'architettura che si sviluppa in maniera tridimensionale, e si dipana nell'esplorazione dell'ambiente stesso: è un foglio di calendario che cade sul pavimento immerso nell'oscurità, un dettaglio collocato alle spalle di un giocatore che cambia all'improvviso, è una disposizione particolare degli elementi, dietro a porte che si aprono e altre che rimangono socchiuse, lasciando intravedere zone inaccessibili. È insomma una scrittura che "gioca" con il lettore, guidandolo lungo corridoi a senso unico o lasciandolo libero di esplorare ambienti alla ricerca di indizi ed elementi narrativi disseminati qua e là, pronti ad essere colti da un occhio attento e curioso. Tutto ciò si lega a una sorprendente varietà di meccaniche di gioco e spunti di game design, che aumentano la varietà e si adattano all'atmosfera creata di volta in volta. Senza dimenticare l'interessante idea di utilizzare le paure del giocatore (dedotte dal modo in cui affronta le varie situazioni), per rivolgerle contro di lui, come accadeva anche in Silent Hill: Shattered Memories. Insomma, al netto di qualche bug, qualche animazione ancora un po' legnosa e alcune battute di doppiaggio migliorabili, Insane Decay of Mind: The Sound of Silence si dimostra un'avventura da giocare col fiato sospeso, anche grazie a un sound design studiatissimo e a idee grafiche davvero convincenti. Dopo aver giocato il primo atto si avrebbe subito voglia di passare al secondo e al terzo, ma per quelli toccherà aspettare ancora un po'.

    Insane Decay of Mind: The Sound of Silence Insane Decay of Mind: The Sound of Silence è un'avventura horror in prima persona sviluppata da GoManga Interactive (attualmente al lavoro anche sull'interessante puzzle/platform post-apocalittico Not Another Platform Game). Il gioco si caratterizza per un'anima “duplice”, come quella della sua giovane protagonista, Katherine: da una parte ci sono gli incubi infernali fatti di corridoi bui, presenze minacciose e voci del passato sospese nel vuoto, dall'altra un mondo luminoso di ricordi, di compagni di “scuola” vivaci e ribelli, di insegnanti antipatiche e minacciose. Il risultato è un'avventura grafica tridimensionale e in soggettiva incentrata su un affascinante sistema di quest secondarie e dialoghi con gli NPC, in fasi che anticipano (o seguono) le discese nell'orrore della solitudine. Insane Decay of Mind fa leva sulle paure del giocatore, anche grazie a una scrittura “architettonica”: si legge cioè sui muri delle stanze, nei fogli di un vecchio calendario o nelle strane, inquietanti e metafisiche presenze che riaffiorano dal passato. La cura maniacale per ogni minimo dettaglio del mondo di gioco, nonostante gli sporadici bug e i piccoli problemi ancora presenti, tiene il giocatore incollato allo schermo e in attesa dei due atti che, oltre a quello che abbiamo avuto modo di provare, andranno a completare la travagliata storia di Katherine.

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