Anteprima Key of Heaven 2

La chiave dell’Eden ancora a portata di mano

Anteprima Key of Heaven 2
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  • Da un grande gioco derivano grandi responsabilità

    Quando Key of Heaven (aka Kingdom of Paradise, aka Tenchi no Mon) fu lanciato sul mercato, il parco giochi PsP attraversava il suo momento più nero. La quasi totale mancanza di software veramente adeguati alle potenzialità ludico-tecniche della macchina fece di questo prodotto, seppur non universalmente acclamato, un ottimo rimedio contro l'insostenibile astinenza da titoli validi e stimolanti; non un capolavoro assoluto forse, ma senza ombra di dubbio un primo, confortante spiraglio di luce nel nebuloso futuro di una console che, non avendo ancora visto meraviglie come LocoRoco o Tekken Dark Resurrection, sembrava avviarsi verso un prematuro declino. Sta di fatto che la produzione SCE, vuoi per il contesto estremamente favorevole in cui venne rilasciata o semplicemente per le sue effettive qualità (trama lunga e coinvolgente, struttura di gioco ben calibrata ed appagante, abbondanti subquests, grafica lodevole) rappresenta ancora oggi uno dei titoli con cui vale la pena di giocare su Playstation Portable. Distribuito in Giappone a partire dallo scorso 19 Ottobre, questo seguito dovrà presto dimostrare anche ad americani ed europei di essere all'altezza del suo predecessore.

    Uno sguardo alla nuova creatura Climax

    Raramente un sequel stravolge l'ossatura del titolo che lo precede e nei pochissimi casi in cui questo avviene la causa di questa scelta è spesso attribuibile all'esigenza di rinnovare un brand ormai stantio (vedi, ad esempio, Resident Evil 4) o alla necessità di rimodellare una formula pregressa non particolarmente convincente. Key of Heaven 2, da questo punto di vista, conferma la regola in quanto andrà a riproporre lo stesso mix tra azione e gioco di ruolo che aveva consacrato il primo capitolo.

    Questa volta però, le vicende si svolgeranno nel continente all'estremo ovest di Ouka, Seima, vastissimo territorio da cui si innalza una grande porta, eretta a simbolo degli dei, simile ad un enorme pilastro d'argento che congiunge cielo e terra. Nonostante il ruolo dell'imponente costruzione non sia ancora chiaro, è evidente che si tratta di un elemento cruciale della storia, al quale saranno legati i destini dei protagonisti che, a quanto pare, saranno nuovi di zecca e del tutto estranei alla vecchia trama.

    Questo aspetto lascia tuttavia una pesante incognita sulla presenza di clan e tecniche di combattimento ad essi associati e si concretizza nell'identificazione dei due personaggi principali, ovvero Rou, aitante guerriero dalla candida chioma e Shunka, letale e leggiadra donzella, che per qualche oscuro motivo viaggiano attraverso il continente combattendo fianco a fianco. Questa decisione, che in un primo momento può sembrare un'esclusiva dell'intreccio narrativo, si traduce invece nella concreta possibilità di utilizzare separatamente entrambi i characters in battaglia.

    Il termine "separatamente" sta a significare che l'utente sarà in grado di controllare un solo personaggio alla volta mentre l'altro, gestito dalla CPU, seguirà automaticamente il suo compagno dandogli man forte finchè il giocatore non deciderà di invertire i ruoli tramite la pressione del tasto dorsale. Le differenze tra i due eroi, oltre a quelle relative all'aspetto fisico ovviamente, saranno legate soprattutto alla distinzione della tipologia di azione che sarà diversa in base alle specifiche tecniche del combattente: Rou, ad esempio, dispone di attacchi piuttosto efficaci ma allo stesso tempo meno veloci mentre Shunka è in grado di eseguire diversi colpi in rapida successione e scagliare potenti incantesimi.

    Si suppone, dunque, un ritorno del vecchio "chi system" (ovvero la tecnica che permette al personaggio di canalizzare la forza dei cinque elementi e tramutarla in attacchi magici più o meno efficaci a seconda della categoria elementale degli oppositori) ma, almeno per il momento, la componente magica all'interno del gameplay, sebbene ben visibile, non è purtroppo quantificabile.

    Quello che invece risulta chiarissimo, soprattutto grazie alla visione dei vari trailers, è che nel corso dell'avventura si renderanno disponibili altri personaggi giocabili, ognuno dei quali, inutile dirlo, con abilità e caratteristiche differenti: i video mostrano varie scene in cui il protagonista maschile si getta nella mischia con un comprimario diverso da Shunka tra cui un'avvenente dark lady armata di bastone, un'esotica ragazza dalla carnagione scura e una sorta di damerino biondo con gli addominali al vento. Sebbene non siano ancora state chiarite in maniera esaustiva funzioni e peculiarità di tali individui, appare lampante che, come sovente accade negli RPG, si uniranno al gruppo in base a determinate motivazioni e scelte caratteriali, andando ad infoltire non solo il versante della narrazione ma anche quello strettamente legato alla struttura di gioco grazie ad un parco mosse specifico per ognuno di essi. A tale proposito è bene ricordare che il sistema di combattimento, governato dagli scontri in tempo reale, ruoterà sempre attorno a Kempu e Bugei, rispettivamente tavolette di legno e pergamene, che combinate tra loro daranno origine alle combo che potranno essere utilizzate dal giocatore. In realtà il discorso è molto più complesso di quello che sembra poichè, compatibilmente alla precedente produzione, le combinazioni di Kempu da inserire all'interno dei Bugei saranno talmente tante e diversificate da assicurare all'utente, attraverso l'attenta valutazione delle opzioni disponibili, un'autonomia decisionale piena e totale sul proprio stile di combattimento. La riproposizone della stessa forma ludica, congiuntamente alla possibilità di portare ed equipaggiare diversi tipi di armi e disporne liberamente durante gli scontri (scambiandole all'occorrenza), non può che essere considerata come una buonissima premessa soprattutto perchè, in aggiunta a quanto analizzato fin'ora, saranno presenti svariati elementi ruolistici già visti nella scorsa edizione: accumulo di punti esperienza, attività di compravendita, missioni secondarie e tutto ciò che solitamente interessa la vita quotidiana di villaggi, città e centri urbani.

    Il lato estetico di questa produzione è sicuramente quello che riesce maggiormente ad impressionare e che dimostra un significativo salto di qualità rispetto al suo predecessore. I modelli dei characters sono molto più definiti ed eccentrici senza contare che, persino i loro costumi appaiono stilisticamente molto più complicati e dettagliati soprattutto per quanto riguarda fantasie e ricchezza dei "tessuti digitali". Anche gli oppositori sembrano aver beneficiato di questo sorprendente restyling e saranno perlopiù costituiti da creature piuttosto bizzarre ed eterogenee dalle connotazioni spiccatamente fantasy. La sensazione dominante è dunque quella di un mondo magico e surreale; una percezione che viene presto confermata dando un'occhiata alle mirabili ambientazioni tridimensionali che faranno da sfondo alle vicissitudini di questa nuova avventura e che appaiono talmente ben realizzate da far sembrare ogni background un dipinto dinamico: in questo senso, giocano un ruolo fondamentale le animazioni, presenti in grandi quantità in ogni fondale, che muovono steli d'erba, cascate e quant'altro. Le città, brulicanti di soggetti con cui interagire, si alternano a scenari di rara bellezza come deserti interminabili, lingue di sabbia bianchissima circondata da un mare cristallino, città arroccate su impervie alture rischiarate da due lune, palazzi sospesi nel cuore delle montagne, canyon polverosi e via discorrendo. Audio ed effetti sonori, benché non sufficientemente assimilabili vista e considerata l'esigua durata dei filmati, sembrano veramente convincenti e perfettamente confacenti al contesto in cui vengono inseriti anche se, per quanto riguarda la colonna sonora, il motivo che accompagna lo spot giapponese risulta sì piuttosto epico ma allo stesso tempo non costituisce materiale sufficiente per una valutazione precisa.

    Key of Heaven 2 Con il primo Key of Heaven, Climax aveva dimostrato di sapere il fatto suo conquistando una larga fetta di utenza grazie ad un titolo corposo, longevo e ben strutturato. Questo secondo capitolo ne segue da vicino le orme, proponendo qualche piccola variazione al tema (storia completamente nuova, possibilità di controllare più personaggi) ma rimanendo allo stesso tempo ben salda alle sue radici. In effetti, stando alle informazioni in circolazione, non sembrano essere intervenute variazioni significative rispetto al vecchio titolo e questo potrebbe costituire sia un bene che un male poichè, nonostante la logica di mercato porti a conservare ad ogni costo le caratteristiche vincenti di un certo prodotto, dall’altro potrebbe indurre i consumatori ad abbandonare una produzione pressoché identica alla precedente, visivamente molto più bella e dettagliata ma sostanzialmente invariata. Le premesse inducono a pensare che Key of Heaven 2, nonostante non siano ancora pervenute notizie sulla presenza della modalità multiplayer, sia un gioco brillante, variegato e appassionante; speriamo dunque di non venire smentiti dai fatti.

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