Killzone Liberation: la liberazione parte da Lipsia, la nostra anteprima

La liberazione parte da Lipsia

Killzone Liberation: la liberazione parte da Lipsia, la nostra anteprima
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  • Nell'intimità della piccola sala stampa di Sony Computer Entertainment il team di Everyeye ha potuto testare direttamente il nuovo capitolo portatile di Killzone: Liberation.
    Durante il playtest è stato possibile non solo farsi una precisa idea della validità del gameplay, ma conoscere dettagli e qualità delle modalità multiplayer.
    Ricordiamo brevemente la natura e la struttura del nuovo titolo Guerrilla Soft: Killzone Liberation è un action game con visuale in terza persona, in cui il giocatore è chiamato a supportare le forze di liberazione di Vecta, cercando di recuperare alcuni ostaggi umani rinchiusi nei territori dominati dagli Helgast. Il titolo non ricalca troppo strettamente i canoni del genere, anzi mostra una certa predilezione per l'azione strategica e ragionata: il ritmo di gioco e le differenze tra le varie armi sottolineano chiaramente questa impostazione. Fondamentalmente sul campo di battaglia è possibile reperire un vasto numero di bocche da fuoco, ognuna caratterizzata da un proprio "Fire Rating" ed una velocità (di fuoco e di ricarica), nonchè da un "range" d'attacco piuttosto variabile. La scelta sull'arma da far imbracciare al proprio alter ego influenza pesantemente la modalità d'approccio alla battaglia: le armi più veloci, che sparano raffiche consistenti, solitamente hanno un'elevata dispersione dei colpi, e risultano utili e precise soltanto dalla corta distanza. Senza bisogno di citare la presenza di tutte le vie di mezzo, basta arrivare dal Machine Gun (di cui sopra) allo Sniper Rifle: colpo signolo ma distanza di fuoco elevatissima. Troviamo poi degli "outsiders", armi fuori categoria: oltre alle granate, lanciafiamme e balestre con frecce esplosive.
    Per quanto riguarda il sistema di controllo, il protagonista di Killzone Liberation (Templar, per dovere di cronaca) muoverà grazie alla leva analogica, farà fuoco con il dorsale destro ed utilizzerà la pulsantiera per cambiare arma o interagire (minimamente) con l'ambiente (rompere o aprire casse). La presenza di un Target Lock automatico aiuta non poco nell'impresa, ed a rimpinguare la disposizione motoria di Templar troviamo la possibilità di accucciarsi per guadagnare la copertura di qualche struttura e quella di proiettarsi in una veloce capriola (Doppio Tap del tasto L). Il gameplay di Killzone Liberation è dunque facile da metabolizzare e padroneggiare, e la varietà dovrebbe essere assicurata da un buon quantitativo di armi e dai veicoli che Templar potrà pilotare: un Hovercraft, un Carro Armato, ed il "jolly" di un Jetpack per inattese azioni d'assalto dai cieli. Così il divertimento del giocatore singolo sembra assicurato, sebbene non sappiamo ancora quanto possa essere piacevole una sezione di gioco prolungata, o quanto valida sia la trama che fa da sfondo a Liberation (su quest'ultima abbiamo i dubbi più consistenti: sembra tangibile il rischio che Killzone per Psp non sia altro che una sequenza di missioni senza progresso narrativo).

    Ma se anche il Single Player non dovesse risultare all'altezza di un prodotto dignitoso, Liberation avrebbe da offrire un multiplayer sostanzioso e piacevole da giocare. La sola possibilità di giocare una modalità cooperativa indipendente dalla trama principale sembra difatti piuttosto appetitosa. Durante il test di quest'ultima, in modalità Ad-Hoc l'ottimizzazione del flusso di dati è apparsa pressochè perfetta. Nonostante il team di sviluppo abbia premesso che sarebbe stato possibile assistere ad qualche "scatto" (Lag) -problema comuqnue che stanno cercando di risolvere prima della Release finale - la prima missione della campagna Co-Op è filata via liscia e senza interruzioni. Durante il gioco è l'Host ad avere il controllo degli ostaggi liberati (a cui è possibile impartire semplici ordini), mentre l'ospite funge da supporto tattico e bellico.
    Alla stessa maniera il DeathMatch a cui abbiamo poco dopo direttamente partecipato non ha avuto alcun intoppo di comunicazione fra le due console. Fra l'altro, il gioco ha mostrato un notevole incremento della profondità, grazie alla presenza di un avversario dall'Intelligenza non artificiale: è diventato fondamentale, per "fraggare" il nostro contendente, avere una buona tattica, scegliere saggiamente l'arma da utilizzare, ma sopratutto avvantaggiarsi dell'effetto sorpresa, cambiando spesso l'equipaggiamento e quindi modalità e velocità di fuoco. Aspettiamo la versione finale per poter provare il DeathMatch a 4 giocatori.

    Prima di passare all'analisi tecnica, qualche altro dato: le modalità competitive (4 in totale, le più classiche: Deathmatch, Team Dethmatch, Cattura la Bandiera, Zone) si giocheranno in sei scenari predefiniti, ispirati alle ambientazioni della modalità Single Player. Le Skin dei personaggi disponibili per il gioco di gruppo dovranno essere sbloccate grazie al completamento della trama principale e di obbiettivi particolari: alcune, assicura il team di sviluppo, saranno veramente difficili da ottenere, e dopo poco tempo il giocatore imparerà a valutare "a priori" le capacità degli avversari, intuendone l'abilità anche dall'aspetto: per la prima volta il timore del nemico avrà un ruolo, se pur non fondamentale, in battaglia. Sarà possibilie giocare in modalità Had-Oc e via connessione Wirless, ed avvalersi del Game Sharing per giocare qualche scontro (non disponibile invece, data la mole di dati, per la modalità Co-Op).
    Tecnicamente, Killzone Liberation è apparso un buon titolo. Sul Widescreen di Psp le atmosfere proprie del primo capitolo sono riproposte con attenzione per i dettagli ed una complessità inattesa. Sono difatti gli schemi di gioco le piccole perle tecniche di Liberation, ben strutturati anche a livello di Design, con texture molto buone e scarsa presenza di Alias. I modelli dei personaggi risultano meno complessi al confronto, ma la loro caratterizzazione grafica è sufficientemente dettagliata. Piuttosto standard il set di animazioni disponibile per ogni Character, anche se, per la particolare distanza visiva e -in generale- per la natura del gioco (Un'evoluzione di Mercs?), la poca varietà in questo aspetto certo non pesa.

    Killzone: Liberation Killzone Liberation ci è parso un gioco adatto alla macchina per cui è prodotto. Immediato e veloce da giocare, assume un inatteso spessore in Multiplayer (ed attendiamo di vedere come sarà ottimizzato il flusso di dati via Wirless). Tecnicamente ben costruito, trasporta su Psp le atmosfere, a nostro parere interessantissime, del primo capitolo, di cui risulta uno spin off molto gradevole. Attendiamo la release finale per un'analisi completa. "The events in Liberation are setted after the first episode" "Yes, We know... And before the second chapter, I suppose" Sorride: "Ok, I won't tell you. But you gain points".

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