Anteprima La Mulana

Un classico retrò approda su Wiiware

Anteprima La Mulana
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  • Wii
  • Pc
  • L’attuale generazione videoludica è troppo poco coraggiosa. I gamer di vecchia data hanno già avvertito il cambiamento, una mutazione radicale nel modo di pensare e produrre i videogiochi. Le grandi case di produzione, invece che puntare sulla sperimentazione, sul nuovo, preferiscono percorrere sentieri noti, già tracciati, dal successo sicuro. Eppure, c'è ancora speranza. Il positivo rovescio della medaglia è rappresentato da piccolissimi team, quasi sperduti in ogni angolo del globo, che divertono gli appassionati dal gusto sopraffino con titoli che rispettano ovviamente la modesta entità aziendale, ma riescono al contempo, molte volte, a superare qualitativamente produzioni con budget milionari. La Mulana è un platform side-scrolling vecchia scuola, pubblicato nel 2005 su PC dal piccolo team di sviluppo giapponese GR3 Project, che si occupò personalmente della distribuzione sul suolo locale. Il successo ottenuto in patria ha spinto alcuni appassionati a lavorare su una patch che traducesse il gioco almeno in inglese, e, in particolare, ha convinto il publisher Nicalis a finanziare una ri-commercializzazione, esattamente cinque anni dopo l’uscita originale, sui circuiti digitali del catalogo WiiWare.

    Il brivido dell'avventura

    La Mulana racconta la storia di Lemeza Kosugi, un archeologo impegnato nella difficile esplorazione di un tempio locale. Il protagonista è alla ricerca del padre, apparentemente scomparso proprio all’interno della storica costruzione, dove sarebbe entrato e mai più ritornato. Ora, basterebbe dare un’occhiata ad un paio di immagini per rendersi conto di come gli sviluppatori si siano sensibilmente ispirati alla nota saga cinematografica di Indiana Jones, che ha marchiato un segno indelebile sul modo di intendere e raccontare una straordinaria avventura. Peraltro, anche l’equipaggiamento di Lameza segue questa ovvia filosofia, con una frusta per colpire gli avversari ed un buon numero di armi che raccoglierà pian piano nel proseguire del gioco.

    Parlando in termini più vicini alla nostra industria, La Mulana è strutturato come un vecchio platform bidimensionale che, in ogni caso, lascia parecchia libertà d’azione al giocatore, dandogli carta bianca sul come muoversi all’interno dei dungeon che compongono l’ambientazione. Tale struttura ricorda, molte volte, lo stile ludico utilizzato dai primi episodi di Metroid, prima che la serie Nintendo abbracciasse con fortuna le grazie delle tre dimensioni. Il gioco non è infatti un semplice andirivieni da un punto all’altro della mappa, intervallato occasionalmente dagli scontri con i nemici. Piuttosto si avvale, come il celebre capolavoro di Gunpei Yokoi, di un mix ben riuscito di esplorazione, enigmi da risolvere e inevitabili combattimenti con gli avversari. La sua natura, basata proprio sui pregi dell'esplorazione e della scoperta progressiva, si presta ad un abbondate presenza di backtracking, uno degli espedienti più diffusi nei videogiochi di vecchia caratura. Grazie al sapiente uso di tale sistema, inoltre, La Mulana ispira un fattore di rigiocabilità quasi invidiabile. Al di là della possibilità di rifare il gioco ad un livello di difficoltà più elevato (ma già concludere l’intera storia non sarà una passeggiata), sarà infatti possibile, attraverso l'esplorazione metodica, scoprire nuove aree che altrimenti rimarrebbero nascoste, che non sono necessarie per il completamento del quadro, ma la cui scoperta dona un incredibile senso di soddisfazione, e la consapevolezza e l’appagamento di aver “davvero” concluso al cento per cento il livello di turno.

    Del resto, giusto per non farsi mancare nulla, il gioco ha tratto dal fiorente periodo degli anni ’90 anche l’elevato grado di sfida che si era soliti usare al tempo, e che effettivamente oggi si è un po’ affievolito. La Mulana sarà un videogioco che metterà a dura prova la vostra pazienza. L’azienda di sviluppo giapponese ha infatti mostrato una certa abilità nella costruzione e modellazione dei livelli di gioco, che si presentano allora ricchi di labirinti e trappole in cui è facile cadere, così da costringere il giocatore a ricominciare tutto daccapo. Sarà piuttosto facile perdersi tra le complicate vie dei dungeon, e anche per questo sarete costretti ad usare molte volte l’intelletto per scoprire come districarvi con facilità all’interno di un percorso. La Mulana, inoltre, non utilizza un sistema di salvataggio all’interno dei livelli: sarà possibile salvare sono all’interno di un villaggio che funziona praticamente come posizione principale per l’intera avventura. Certo, potremo raggiungere il villaggio in qualunque momento, tramite la modalità teletrasporto, ma in questa maniera perderemo i progressi. Noi abbracciamo con favore la scelta di utilizzare una difficoltà “intelligente” che impegni l’utente non tanto a capire come eliminare quei maledetti piccoli mostriciattoli (non sopravvalutateli comunque, perché singolarmente sono elementi poco considerabili ma insieme faranno veramente paura) bensì a sfidare l’ambiente stesso e le sue difficili conformazioni.

    Una piccola chicca finale giusto per destare ancora di più la vostra curiosità: il protagonista Lemeza, per la gestione del suo inventario, utilizza un vecchio MSX dell’epoca, con tanto di ROM da scaricare riguardanti oggetti collezionabili durante l’avventura. Chapeau alla scelta.

    La Mulana Tanto entusiasmo per un prodotto così piccolo? Diceva il proverbio della nonna che a volte è la botte piccola a contenere il vino buono e chissà che questo La Mulana non riesca davvero ad imporsi come uno dei migliori titoli del catalogo elettronico 2010 di WiiWare. Le premesse raccontate in sede d’articolo sono senz’altro ottime. Parliamo di un prodotto che emula essenzialmente i migliori pregi di saghe come Castlevania e Metroid, rimescolandoli in una struttura di gioco che abbraccia, con egual importanza, combattimenti, esplorazione e risoluzione di enigmi. La ciliegina sulla torta di un inventario gestito da un piccolo MSX e un livello di sfida elevato più per la strutturazione dei livelli che per la bravura degli avversari completano il quadro di un prodotto che vi invitiamo assolutamente a tenere d’occhio.

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