Anteprima Mana Khemia: Alchemists of Al-Revis

Tutti a scuola di alchimia sul monolito Sony

Anteprima Mana Khemia: Alchemists of Al-Revis
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  • PS2
  • Il fascino dei Giochi di Ruolo

    Fra poco più di un mese (più precisamente il 23 marzo) Playstation 3 compirà il suo primo anno di permanenza sul mercato europeo. Mentre la maggior parte delle case di sviluppo stanno impacchettando libri e manuali per l’inevitabile trasloco verso la “next generation” videoludica, alcune temerarie software houses hanno deciso di continuare a supportare - imperterrite - Playstation 2. Tra di loro molti team giapponesi, da sempre affezionati al genere dei Giochi di Ruolo (Role Playing Game o RPG per gli anglofili) su console, come testimoniano due delle saghe videoludiche più famose al mondo: Final Fantasy e Dragon Quest. Nel campo degli action RPG qualcosa già si muove:Baroque, sviluppato da Atlus, è previsto negli Stati Uniti per metà marzo. Bisognerà però attendere sino alla fine del mese per avere tra le mani il nuovo spin-off della serie Atelier Iris: stiamo parlando di Mana Khemia: Alchemists of Al-Revis, RPG di stampo orientale (quindi con combattimenti a turni) sviluppato da Gust e pubblicato da NIS. L’ennesima dimostrazione di come Playstation 2 sia dura a morire.

    Lo studio è una cosa seria

    Come si può dedurre dal sottotitolo, il gioco avrà come protagonisti alcuni giovani studenti di alchimia, antica pratica pseudo-scientifica che accomunava nozioni di biologia, chimica, astrologia e medicina (uno dei grandi obiettivi degli alchimisti, difatti, era trovare la formula dell’elisir di lunga vita). L’eroe di turno risponde al nome di Vayne Aurelius, un orfano dotato di incredibili abilità nel campo dell’alchimia. Vayne, che (sfortunatamente) non ricorda nulla del suo passato, viene scoperto da uno degli insegnanti della prestigiosa Al-Revis Academy e invitato a sviluppare i propri poteri. Accompagnato dal fedele gatto parlante Sulpher (che all’occasione si trasforma in temibile arma da braccio), il giovane si appresta così a frequentare la scuola dove - inevitabilmente - si troverà a dover lavorare sodo per ottenere buoni voti, superare gli esami di fine anno e scoprire la verità sul suo passato.
    La presenza di un’accademia (per molti versi simile a quella già vista in Shin Megami Tensei: Persona 3 e alla ben più famosa scuola di Hogwarts, ben nota ai fan di Harry Potter) non è un semplice pretesto per spingere Vayne a vivere nuove avventure, anzi: gli sviluppatori hanno deciso di coordinare le attività scolastiche con l’apprendimento di nuovi incantesimi o azioni da utilizzare in battaglia. Il tutto si traduce in un sistema di sviluppo del personaggio piuttosto semplice, ma al contempo performante: il giocatore dovrà iscriversi a dei corsi a suo piacimento, ognuno dei quali gli permette di imparare una data abilità. Nel giro di una o più settimane sarà quindi necessario svolgere dei compiti, che vanno dalla raccolta di alcuni oggetti predefiniti alla distruzione di una precisa tipologia di mostri. Una volta terminato il periodo di studio, riceveremo un numero di crediti, indispensabili per avanzare al semestre successivo, e una valutazione: A, B e C ci accorderanno una sufficienza, mentre D, E e F ci costringeranno a ripetere il corso per la mancata adempienza. Meglio ci comporteremo durante le sessioni scolastiche, quindi, e più avremo tempo libero da dedicare alle chiacchiere con i compagni di banco, allo sviluppo del personaggio e alla ricerca di nuovi oggetti tramite brevi sub-quest. Bado alle ciance, quindi: in Mana Khemia: Alchemists of Al-Revis la scuola è una cosa seria.

    Fusione e distillazione

    Tra i molti traguardi mai raggiunti dall’alchimia vi è la ricerca della pietra filosofale, un minerale leggendario che sarebbe stato in grado di tramutare il piombo in oro. Anche in Mana Khemia: Alchemists of Al-Revis la manipolazione degli oggetti scovati nei dungeons ci permetterà di potenziarne e affinarne caratteristiche e peculiarità, tramite alcuni semplici strumenti di lavoro (calderoni, alambicchi, provette,...). Basterà infatti, ad esempio, fondere due oggetti per ottenerne un terzo più potente, con i vantaggi delle due basi originali; non mancheranno comunque speciali abilità da parte degli apprendisti alchimisti che potranno conferire ulteriori poteri al prodotto finale. Questa nuova creazione non si rivelerà utile solo ai fini del combattimento, bensì sarà fondamentale per il sistema di crescita del personaggio: ogni nuovo oggetto creato sbloccherà su un’apposita tavola (Grow Book) una sfera contenente un’abilità. Basterà quindi spendere un certo quantitativo di Action Points (AP) per conquistare la sfera e impararne il contenuto; un sistema molto simile a quello già visto in Final Fantasy X.
    La necessità di un nuovo oggetto ci costringerà a spingerci oltre i confini della Al-Revis Academy, rischiando così di essere attaccati da un nemico. Quest’ultimo apparirà improvvisamente sulla mappa, lasciandoci due possibilità: evitare lo scontro prendendo un’altra strada o affrontare di petto il combattimento. In quest’ultimo caso, potremo sfoderare la spada per colpire il mostro e innescare così il combattimento a turni: se il colpo è preciso avremo il vantaggio di poter attaccare per primi, in caso contrario sarà l’avversario a poter cominciare. Durante lo scontro il party del giocatore verrà suddiviso in due gruppi: sul fronte avanzato l’Avanguardia, su quello arretrato il Supporto, che provvederà a curare e - eventualmente - sostituire i personaggi inseriti nella prima categoria. Una puntuale collaborazione tra Avanguardia e Supporto sarà indispensabile per vincere la battaglia: così facendo, infatti, sarà possibile elaborare lunghe combo e, in qualche caso, sbloccare abilità latenti nei personaggi. Uno spadaccino nella posizione di Supporto, ad esempio, se coinvolto in un attacco potrà indebolire la difesa nemica grazie alle sue stoccate. Ogni attacco, inoltre, porterà punti supplementari alla cosiddetta barra Burst: una volta riempita, sarà possibile azionare la modalità Burst che conferisce temporaneamente all’intero party tutta una serie di benefici quali attacco potenziato e maggiori possibilità di eludere un affondo avversario.
    Il sistema di combattimento sembra avere quella profondità in grado di non annoiare mai il giocatore, anche dopo svariate ore di gioco. Confidiamo quindi che il sistema di controllo non si riveli troppo complicato tra settaggi e equipaggiamenti; un difetto che potrebbe rovinare il buon lavoro fatto.

    Comparto tecnico

    Lo stile grafico del titolo salta immediatamente all’occhio per la grafica bidimensionale dagli “sprites” enormi, i colori forti e vivaci nonché per l’inconfondibile stile “super-deformed” giapponese, che a volte sfocia in freddure e battute in grado di strappare ben più di un sorriso. Ogni livello e ogni combattimento assumono così tinte talmente forti alle quali l’amante dei giochi Japan-style difficilmente potrà resistere; giocatori abituati al modello occidentale, invece, faranno maggiore fatica ad abituarsi allo standard orientale. Gli effetti di luce, inoltre, raggiungono livelli a dir poco ottimi, specie nei combattimenti più accesi e nelle combo più elaborate. Il tratto nipponico si propaga anche nei dialoghi, dove i disegni in perfetto stile manga conferiscono ai personaggi carattere ed emozione. Medesimo discorso per le cut-scenes, veri e propri spezzoni di un anime curato su tutti i fronti. Preoccupano un po’, invece, i livelli di gioco: sino ad ora sono state mostrate solo foreste, caverne e pianure, tutti ambienti piuttosto stereotipati. Speriamo che il team di sviluppo Gust riesca a tirare fuori dal cilindro qualche ambientazione un po’ più originale e affascinante.
    Il comparto sonoro pare essere rappresentato degnamente da musiche azzeccate che ben si destreggiano tra fasi di esplorazione (melodie posate e tranquille) e di combattimento (musiche più ritmate e coinvolgenti). Il gioco, inoltre, gode di un doppiaggio giapponese abbastanza buono.

    Mana Khemia: Alchemists of Al-Revis Mana Khemia: Alchemists of Al-Revis, nuovo esponente della saga di Atelier Iris, sembra essere un ulteriore, valido esponente dell’impressionante serie di RPG nipponici che hanno visto la luce negli ultimi due decenni. Lo svolgimento narrativo all’interno di un’accademia per alchimisti non è un semplice incipit, bensì un’intera dimensione che coinvolge numerosi aspetti legati alla giocabilità: sistema di sviluppo del personaggio, esplorazione e combattimenti. Lo stile grafico, le situazioni comiche e lo stile manga-anime ricalcano alla perfezione l’essenza nipponica, cosa che potrebbe non piacere ad alcuni giocatori forse più avvezzi a titoli più seri e moderati. Sembra essere questa la maggior pecca del titolo sviluppato da Gust, che probabilmente ci priverà di un’eventuale commercializzazione in Europa. Bisogna quindi affidarsi al mercato import in attesa del 31 marzo, data di uscita negli Stati Uniti.

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