Anteprima Mario Party Star Rush

Il party game più rappresentativo del catalogo Nintendo torna su 3DS con una formula snellita e vivacizzata rispetto al passato della serie.

Anteprima Mario Party Star Rush
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  • 3DS
  • Mario Party: Star Rush non è stato di certo il titolo più in vista della line-up presentata da Nintendo nel corso della sua recente maratona streaming losangelina. Fatto inevitabile, visti gli altri pesi massimi con cui si è trovato a spartire il palcoscenico, e al tempo stesso abbastanza bislacco, dato il successo commerciale che gli spin-off festaioli del Regno dei Funghi hanno in genere riscosso nel loro lungo ciclo di vita - si parla di circa 40 milioni di copie vendute dal primo capitolo del '99 all'iterazione WiiU del 2015. Anche a Milano, in occasione dell'open day organizzato dall'azienda, dobbiamo ammettere che il prodotto si è guardato bene dal mettersi completamente in mostra, costretto a un hands-off di pochi minuti che è stato soprattutto utile a mettere in chiaro la filosofia che la sua rinnovata formula di gameplay ha intenzione di perseguire in vista del suo debutto, previsto anche qui da noi entro la fine dell'anno.

    La festa dei funghi

    Una filosofia che si basa, in buona sostanza, sul bisogno di assecondare la natura portatile di questo nuovo capitolo, rendendo più veloci le fasi a turni che intramezzano i vari minigiochi, da sempre costrette all'attesa passiva delle mosse di tutti i contendenti. Ne abbiamo avuto riprova osservando i ragazzi di Nintendo sfidarsi nel corso di una partita a quattro giocatori nella modalità che sarà poi la principale di Mario Party: Star Rush, quella Toad Scramble già adocchiata durante la settimana dell'E3. Come la denominazione suggerisce, qui gli amati/odiati Toad conquistano una volta per tutte la ribalta, per cui ogni utente ne deve necessariamente impersonare uno per sfidarne altri tre di diverso colore in partite che abbandonano i consueti tabelloni a mo' di gioco dell'oca a favore di stage a scacchiera raffiguranti alcuni scenari tipici dell'iconografia del Mushroom Kingdom. Scopo di ogni giocata è quello di collezionare le stelle rubate da alcuni antagonisti storici della serie in formato gigante, dai Goomba a King Bob-omb, dai Boo a Kamek e così via. La più importante differenza rispetto al passato è che tutti i giocatori, in carne o artificiali che siano, lanciano il proprio dado virtuale simultaneamente, potendosi poi muovere sulla griglia del numero di caselle indicato ma tutti insieme e ciascuno in maniera libera, senza costrizioni dovute a percorsi prestabiliti. Ecco dunque che ogni concorrente può decidere come improntare la propria strategia ludica, scegliendo ora di raggiungere i riquadri utili ad accumulare il maggior numero di monete e bonus, ora di puntare direttamente al boss per iniziare lo scontro prima degli altri ed avere quindi maggiori chance di ottenere un punteggio più alto e accaparrarsi l'agognata stellina. Non è tutto: a partire dal secondo turno fanno inoltre capolino nei pressi di certe caselle alcuni volti noti agli appassionati Nintendo, che, allorché raggiunti, possono essere reclutati per aiutarci ad avere la meglio sugli sfidanti. Prendere Mario, Peach, Donkey Kong, Wario ed altri beniamini della Grande N sotto la propria tutela sembra in effetti essere un vantaggio non da poco almeno da un paio di punti di vista. Ogni personaggio dispone infatti di un dado speciale che, caratterizzato da proprietà statistiche personalizzate, chi gioca potrebbe voler sfruttare al posto del proprio allo scopo di raggiungere un obiettivo più rapidamente rispetto agli altri avatar in campo.

    La seconda utilità riguarda ancora una volta le boss battle, in quanto gli alleati aiuteranno la nostra causa fin all'interno dell'arena di combattimento, sempre ben attivi nell'eseguire i compiti di turno nel modo più celere e proficuo possibile. L'esempio che ci è stato mostrato riguardava un minigame già noto a chi ha seguito il Treehouse Live da Los Angeles, una gara dove i Toad e gli eventuali personaggi di supporto erano chiamati a raccogliere delle mele mentre un grosso Goomba appisolato si svegliava di tanto in tanto per calpestarli, ed altri fratellini più piccoli li intralciavano nel loro continuo su e giù per il campo di gioco. Sulle prime l'introduzione di queste mini-boss fight, evidentemente atta a spezzare la tradizionale routine da party game della serie, sembra essere abbastanza divertente e indovinata, benché tutto poi si giocherà sull'effettiva varietà delle stesse quando sarà il momento d'inoltrarsi nei meandri dell'in-game. Per adesso, purtroppo, ogni altra considerazione sulle potenzialità dell'esperienza ci è preclusa; non ci resta che attendere una prova con mano e nuovi dettagli su quella che è un'offerta tutto sommato ancora piuttosto blindata.

    Mario Party Star Rush Mario Party: Star Rush vuole insomma snellire le tipiche meccaniche da board game digitale con certi accorgimenti volti ad accelerare i ritmi di gioco anche nei momenti che normalmente presupporrebbero un certo grado di stasi. In questo senso la direzione intrapresa dal team di sviluppo pare esser quella giusta, merito di un sostanziale azzeramento dei tempi d’attesa tra un turno e il successivo che sembra rendere ogni partita particolarmente pimpante, specie se condivisa tra amici in locale. Rimane ancora molto d’approfondire, dal numero di modalità di gioco presenti nel pacchetto all’effettiva quantità e qualità dei minigame, aspetto cruciale di ogni party game che si rispetti. Aspettatevi dunque nuovi approfondimenti nei prossimi mesi, sperando di poter infine far festa con i personaggi Nintendo ancora una volta, e come si deve.

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