Anteprima Metal Gear Acid

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Anteprima Metal Gear Acid
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  • Un gioco di sicuro appeal, quantomeno per il nome altisonante che porta, eppure accolto da molti con palese scetticismo. Perché? Quando Konami rivelò che si sarebbe trattato di un Metal Gear basato su carte e turni, qualcuno storse il naso. Ciononostante quelle stesse persone, una volta provata la demo disponibile al Tokyo Game Show si sono dovute ricredere.  
    Metal Gear Acid è un titolo di pura strategia, nel quale ogni movimento o azione ha un costo in termini di "punti", che, una volta finiti, pongono fine al nostro turno. Da quel momento tutti i nemici della zona possono a loro volta eseguire le proprie mosse. Le azioni e i movimenti sono rappresentati da alcune carte, ognuna delle quali ha un determinato costo in punti. Come potete ben immaginare ogni volta che usiamo una delle carte questa va perduta, e ne riceveremo delle altre solo al nostro turno successivo. Diviene dunque particolarmente importante la scelta del momento più opportuno in cui spendere una determinata carta. Il sistema riproduce più o meno quello che viene fatto in una normale sessione di gioco di Metal Gear, con la sostanziale differenza dei turni: avremo allora una carta per la SOCOM, una per le granate, una per muoverci, e anche alcune carte speciali da impiegare come equipaggiamento. Tutte le carte possono essere "sacrificate" per far effettuare ulteriori spostamenti a Solid Snake: essenziale per fuggire o avvicinarsi il più possibile a un avversario.  
    Il sistema può a prima vista risultare complesso, ma in breve tempo ci si fa la mano, e il tutto risulta piuttosto scorrevole. Certo, non è un gioco d'azione: per la maggior parte del tempo si naviga attraverso menu, scegliendo strumenti e strategie da mettere in atto, calcolando attentamente quale distanza è più conveniente percorrere, cercando di prevedere i movimenti delle guardie. Ma il feeling è quello di Metal Gear. E la storia, soprattutto. Hideo Kojima, la mente che ha concepito la saga, è anche in MGA, nonostante svolga "soltanto" il ruolo di produttore.    
    Dal punto di vista tecnico i modelli dei personaggi, così come quelli degli ambienti, sembrano meno curati e dettagliati rispetto alla versione per PS2, anche se va sottolineato che siamo di fronte a una demo provvisoria e che la nostra capacità di valutare l'estetica dei giochi per PSP è ancora limitata, per ovvie ragioni. In ogni caso sarà comunque il Metal Gear graficamente più appagante mai uscito su una console portatile.  
    La domanda (legittima) che molti si sono posti resta però la stessa: perché produrre un MG con meccaniche totalmente diverse, quando le potenzialità della PSP permetterebbero una conversione totale? Perché abbandonare un sistema collaudato per avventurarsi in territori inesplorati? La risposta è semplice: per non ripetersi. E' appena uscito MGS3 (in territorio americano): avrebbe  poco senso riproporre una fotocopia dello stesso sul portatile Sony. Meglio costruire un'esperienza totalmente diversa. Questo, si suppone, dev'essere più o meno quello che hanno pensato i capoccioni di Konami. Bisognerà vedere se i protagonisti di ogni strategia di marketing, i consumatori, la pensano allo stesso modo.

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