Anteprima Midnight Club 3: DUB Edition

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Anteprima Midnight Club 3: DUB Edition
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Disponibile per
  • PS2
  • Xbox
  • Psp
  • L'evoluzione del racing tamarr game

    Una cosa è innegabile: i racing
    game arcade, in particolare quelli ad ambientazione cittadina e legati al mondo
    delle corse illegali, sono ormai una realtà consolidata nel vasto panorama dei
    videogames contemporanei. Una grossa spinta a questo genere, oltre al
    pluridecorato Burnout e relativi seguiti, è stata sicuramente data dalla serie
    di Midnight Club. A tale filone si aggiunto, ma solo ultimamente, il validissimo
    Need For Speed Underground (attualmente alla seconda incarnazione) di casa EA.
    Il gioco di corse illegali della Rockstar ha avuto negli anni un valore
    addirittura seminale per produzioni di grosso calibro come lo stesso Need for
    Speed Underground, che lo scorso Natale ha sbancato i "botteghini" di mezzo
    mondo regalandoci ore ed ore di puro divertimento e guida tamarra.
    E forse proprio al titolo EA sembra ispirarsi questo terzo capitolo di Midnight
    Club, con tanto di numero decimale e sponsorizzazione di un certo livello. Del
    titolo EA il gioco di corse Rockstar sembra ricalcare lo stile grafico a tinte
    forti, così come la ricerca del tuning perfetto per uno sfoggio da vero esteta
    delle quattro ruote

    Tuning è
    bello

    Una delle caratteristiche salienti di questo terzo
    capitolo di Midnight Club è la sponsorizzazione della rivista Dub Magazine. Dub
    è il vero proprio "oracolo" per tutti i modder d'auto sportive. In ogni numero
    si possono trovare recensioni approfondite su tutti quegli accorgimenti e
    aggeggi vari dedicati esclusivamente al tuning di automobili. Corposa è anche la
    sezione dedicata ai veicoli moddati appartenenti a gente famosa come Eminem o
    Snoopy Dogg. Da ciò Rockstar ha tratto ispirazione per il sistema, alquanto
    approfondito, di personalizzazione dell'auto, sezione chiaramente ispirata a
    quella già presente in Need for Speed Underground. A rendere le cose ancora più
    divertenti contribuirà la presenza di oltre 50 veicoli, di diversa provenienza e
    fattura (si va dalla Muscle Car al fuoriserie sportivo, dalla motocicletta alla
    concept car), tutti ultra distruttibili e con tanto di licenza ufficiale. Resta
    il fatto che i danni provocati alle automobili non dovrebbe avere effetti anche
    sulla guidabilità e la tenuta di strada dei mezzi, ma ciò non fa altro che
    rispecchiare la natura massicciamente arcade della serie Midnight Club

    300 Km/h per 35 frames al secondo

    Dal
    punto di vista strettamente grafico Rockstar sembra aver fatto veri e propri
    passi da gigante. Non che la grafica dei precedenti capitoli della serie fosse
    stata proprio scadente ma Midnight Club 3 sembra promettere finalmente una
    grafica al livello potenziale delle console e PC odierni. Sia le auto che le
    architetture scenografiche sembrano aver ricevuto una benefica iniezione di
    texture ed effetti grafici. I programmatori promettono delle ambientazioni
    ancora più fedeli all'originale con tanto di monumenti ed edifici famosi per
    ogni città. Rimangono ovviamente intatte tutte quelle personalizzazioni alla
    rete stradale che permettono al giocatore l'utile e divertente ricerca di
    passaggi nascosti, salti e viuzze utili a risparmiare tempo prezioso in gara e a
    dare un certo senso di esaltazione nel far letteralmente mangiare la polvere
    agli avversari.
    Tutto il sistema comunque dovrebbe garantire la fruibile velocità di 35/50
    frames al secondo, fluidità accettabile per ogni gioco di corsa, ma ciò
    dipenderà in buona parte dall'hardware utilizzato, in quanto su XBox e PC la
    grafica dovrebbe godere di accorgimenti qualitativamente superiori, oltre ad una
    maggiore fluidità, rispetto alla versione per PS2

    Tamarri in carriera

    Passiamo ora alle
    modalità di gioco. Finora Rockstar San Diego si è sbottonata solo su due
    modalità principali ovvero la Carriera e la Corsa Libera, modalità ovviamente
    già presenti nei capitoli precedenti. Piacevolmente apprendiamo che i
    programmatori anglofoni hanno optato per una sequenzialità non troppo oppressiva
    nel succedersi dei vari circuiti, in quanto è stato verificato che molti
    videogiocatori non sono riusciti neanche ad arrivare a Tokio in Midnight Club 2,
    ovvero la terza ed ultima città. Per esperienza personale posso dire che
    effettivamente era davvero dura riuscire a gareggiare nella capitale del Sol
    Levante, Parigi era davvero un'ambientazione ostica; inoltre la stessa Tokio
    presentava un grado di difficoltà elevatissimo, vuoi per la maggiore
    competitività dei concorrenti ma anche, e forse soprattutto, per la presenza di
    percorsi davvero difficili da apprendere, pieni di curve ad angolo retto,
    chicane vertiginose e salti di diversa natura.
    La Corsa Libera, o più precisamente il Cruise Mode, di cui vi parlavo prima non
    dà altro che la possibilità di correre liberamente all'interno delle varie
    città, permettendovi una tranquilla ricerca di scorciatoie e rampe utili in
    gara.
    Anche in Midnight Club 3 dovremmo trovare una modalità online per 8 giocatori in
    pista. Inoltre qui ci sarà data la possibilità di gareggiare con i nostri mezzi
    preferiti, moddati e presi direttamente dal garage personale.

    USA on
    the road

    Anche in questo nuovo capitolo Midnight Club farà sfoggio di tre diverse
    città, questa volta tutte statunitensi: parliamo di Detroit, la città americana
    dei motori per antonomasia, la californiana San Diego, vera e propria patria
    delle corse illegali ed Atlanta in Georgia. Anche in questo caso Rockstar
    promette una riproduzione il quanto più fedele possibile agli originali.
    Monumenti ed edifici famosi delle su citate metropoli americane dovrebbero
    essere rappresentati con cura e dovizia di particolari. Il grado di
    personalizzazione dovrebbe essere ancora maggiore grazie alle migliori
    prestazioni grafiche dell'intero gioco. Inoltre anche il traffico cittadino,
    vera e propria spina nel fianco per i bolidi sparati a velocità disumana,
    dovrebbe ora comportarsi in un modo più realistico e ordinato. Anche i pedoni
    sono ancora lì con quel fare incerto, inorriditi all'arrivo delle auto in gara
    i quali, a differenza degli altri elementi del gioco, dovrebbero conservare le
    stesse caratteristiche delle passate edizioni

    Waiting for...

    In ultima analisi possiamo dire
    che Midnight Club 3 si presenterà ai nastri di partenza di sicuro come una
    versione migliorata delle passate edizioni. Non si parla di nessuno
    stravolgimento particolare ma, in fondo, la formula della gara a checkpoint ha
    finora funzionato egregiamente, raccogliendo consensi un po' ovunque tra i
    diversi giocatori sparsi nel mondo. Midnight Club è stato così apprezzato dagli
    stessi Rockstar tanto da inserire nel recentissimo GTA San Andreas (dei Rockstar
    North) intere sezioni di gioco del tutto identiche alla formula adottata dalla
    serie corsistica dei cugini San Diego; a riguardo di ciò posso dire che proprio
    quelle sezioni di San Andreas alla guida di motociclette da strada o da cross se
    fossero inserite nel nuovo capitolo di Midnight Club, non farebbero altro che
    apportare ulteriore varietà e divertimento all'intero gioco, almeno secondo la
    mia modesta opinione. Intanto non ci resta altro che aspettare gli inizi del
    2005 per offrirvi un giudizio approfondito sull'ultima fatica targata Rockstar,
    le buone premesse ci sono tutte, staremo a vedere.

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