Una cosa è innegabile: i racing game arcade, in particolare quelli ad ambientazione cittadina e legati al mondo delle corse illegali, sono ormai una realtà consolidata nel vasto panorama dei videogames contemporanei. Una grossa spinta a questo genere, oltre al pluridecorato Burnout e relativi seguiti, è stata sicuramente data dalla serie di Midnight Club. A tale filone si aggiunto, ma solo ultimamente, il validissimo Need For Speed Underground (attualmente alla seconda incarnazione) di casa EA. Il gioco di corse illegali della Rockstar ha avuto negli anni un valore addirittura seminale per produzioni di grosso calibro come lo stesso Need for Speed Underground, che lo scorso Natale ha sbancato i "botteghini" di mezzo mondo regalandoci ore ed ore di puro divertimento e guida tamarra. E forse proprio al titolo EA sembra ispirarsi questo terzo capitolo di Midnight Club, con tanto di numero decimale e sponsorizzazione di un certo livello. Del titolo EA il gioco di corse Rockstar sembra ricalcare lo stile grafico a tinte forti, così come la ricerca del tuning perfetto per uno sfoggio da vero esteta delle quattro ruote
Tuning è bello
Una delle caratteristiche salienti di questo terzo capitolo di Midnight Club è la sponsorizzazione della rivista Dub Magazine. Dub è il vero proprio "oracolo" per tutti i modder d'auto sportive. In ogni numero si possono trovare recensioni approfondite su tutti quegli accorgimenti e aggeggi vari dedicati esclusivamente al tuning di automobili. Corposa è anche la sezione dedicata ai veicoli moddati appartenenti a gente famosa come Eminem o Snoopy Dogg. Da ciò Rockstar ha tratto ispirazione per il sistema, alquanto approfondito, di personalizzazione dell'auto, sezione chiaramente ispirata a quella già presente in Need for Speed Underground. A rendere le cose ancora più divertenti contribuirà la presenza di oltre 50 veicoli, di diversa provenienza e fattura (si va dalla Muscle Car al fuoriserie sportivo, dalla motocicletta alla concept car), tutti ultra distruttibili e con tanto di licenza ufficiale. Resta il fatto che i danni provocati alle automobili non dovrebbe avere effetti anche sulla guidabilità e la tenuta di strada dei mezzi, ma ciò non fa altro che rispecchiare la natura massicciamente arcade della serie Midnight Club
300 Km/h per 35 frames al secondo
Dal punto di vista strettamente grafico Rockstar sembra aver fatto veri e propri passi da gigante. Non che la grafica dei precedenti capitoli della serie fosse stata proprio scadente ma Midnight Club 3 sembra promettere finalmente una grafica al livello potenziale delle console e PC odierni. Sia le auto che le architetture scenografiche sembrano aver ricevuto una benefica iniezione di texture ed effetti grafici. I programmatori promettono delle ambientazioni ancora più fedeli all'originale con tanto di monumenti ed edifici famosi per ogni città. Rimangono ovviamente intatte tutte quelle personalizzazioni alla rete stradale che permettono al giocatore l'utile e divertente ricerca di passaggi nascosti, salti e viuzze utili a risparmiare tempo prezioso in gara e a dare un certo senso di esaltazione nel far letteralmente mangiare la polvere agli avversari. Tutto il sistema comunque dovrebbe garantire la fruibile velocità di 35/50 frames al secondo, fluidità accettabile per ogni gioco di corsa, ma ciò dipenderà in buona parte dall'hardware utilizzato, in quanto su XBox e PC la grafica dovrebbe godere di accorgimenti qualitativamente superiori, oltre ad una maggiore fluidità, rispetto alla versione per PS2
Tamarri in carriera
Passiamo ora alle modalità di gioco. Finora Rockstar San Diego si è sbottonata solo su due modalità principali ovvero la Carriera e la Corsa Libera, modalità ovviamente già presenti nei capitoli precedenti. Piacevolmente apprendiamo che i programmatori anglofoni hanno optato per una sequenzialità non troppo oppressiva nel succedersi dei vari circuiti, in quanto è stato verificato che molti videogiocatori non sono riusciti neanche ad arrivare a Tokio in Midnight Club 2, ovvero la terza ed ultima città. Per esperienza personale posso dire che effettivamente era davvero dura riuscire a gareggiare nella capitale del Sol Levante, Parigi era davvero un'ambientazione ostica; inoltre la stessa Tokio presentava un grado di difficoltà elevatissimo, vuoi per la maggiore competitività dei concorrenti ma anche, e forse soprattutto, per la presenza di percorsi davvero difficili da apprendere, pieni di curve ad angolo retto, chicane vertiginose e salti di diversa natura. La Corsa Libera, o più precisamente il Cruise Mode, di cui vi parlavo prima non dà altro che la possibilità di correre liberamente all'interno delle varie città, permettendovi una tranquilla ricerca di scorciatoie e rampe utili in gara. Anche in Midnight Club 3 dovremmo trovare una modalità online per 8 giocatori in pista. Inoltre qui ci sarà data la possibilità di gareggiare con i nostri mezzi preferiti, moddati e presi direttamente dal garage personale.
USA on the road
Anche in questo nuovo capitolo Midnight Club farà sfoggio di tre diverse città, questa volta tutte statunitensi: parliamo di Detroit, la città americana dei motori per antonomasia, la californiana San Diego, vera e propria patria delle corse illegali ed Atlanta in Georgia. Anche in questo caso Rockstar promette una riproduzione il quanto più fedele possibile agli originali. Monumenti ed edifici famosi delle su citate metropoli americane dovrebbero essere rappresentati con cura e dovizia di particolari. Il grado di personalizzazione dovrebbe essere ancora maggiore grazie alle migliori prestazioni grafiche dell'intero gioco. Inoltre anche il traffico cittadino, vera e propria spina nel fianco per i bolidi sparati a velocità disumana, dovrebbe ora comportarsi in un modo più realistico e ordinato. Anche i pedoni sono ancora lì con quel fare incerto, inorriditi all'arrivo delle auto in gara i quali, a differenza degli altri elementi del gioco, dovrebbero conservare le stesse caratteristiche delle passate edizioni
Waiting for...
In ultima analisi possiamo dire che Midnight Club 3 si presenterà ai nastri di partenza di sicuro come una versione migliorata delle passate edizioni. Non si parla di nessuno stravolgimento particolare ma, in fondo, la formula della gara a checkpoint ha finora funzionato egregiamente, raccogliendo consensi un po' ovunque tra i diversi giocatori sparsi nel mondo. Midnight Club è stato così apprezzato dagli stessi Rockstar tanto da inserire nel recentissimo GTA San Andreas (dei Rockstar North) intere sezioni di gioco del tutto identiche alla formula adottata dalla serie corsistica dei cugini San Diego; a riguardo di ciò posso dire che proprio quelle sezioni di San Andreas alla guida di motociclette da strada o da cross se fossero inserite nel nuovo capitolo di Midnight Club, non farebbero altro che apportare ulteriore varietà e divertimento all'intero gioco, almeno secondo la mia modesta opinione. Intanto non ci resta altro che aspettare gli inizi del 2005 per offrirvi un giudizio approfondito sull'ultima fatica targata Rockstar, le buone premesse ci sono tutte, staremo a vedere.
Anteprima Midnight Club 3: DUB Edition
Leggi la nostra anteprima e le novità sul videogioco Midnight Club 3: DUB Edition - 489
L'evoluzione del racing tamarr game
Una cosa è innegabile: i racing
game arcade, in particolare quelli ad ambientazione cittadina e legati al mondo
delle corse illegali, sono ormai una realtà consolidata nel vasto panorama dei
videogames contemporanei. Una grossa spinta a questo genere, oltre al
pluridecorato Burnout e relativi seguiti, è stata sicuramente data dalla serie
di Midnight Club. A tale filone si aggiunto, ma solo ultimamente, il validissimo
Need For Speed Underground (attualmente alla seconda incarnazione) di casa EA.
Il gioco di corse illegali della Rockstar ha avuto negli anni un valore
addirittura seminale per produzioni di grosso calibro come lo stesso Need for
Speed Underground, che lo scorso Natale ha sbancato i "botteghini" di mezzo
mondo regalandoci ore ed ore di puro divertimento e guida tamarra.
E forse proprio al titolo EA sembra ispirarsi questo terzo capitolo di Midnight
Club, con tanto di numero decimale e sponsorizzazione di un certo livello. Del
titolo EA il gioco di corse Rockstar sembra ricalcare lo stile grafico a tinte
forti, così come la ricerca del tuning perfetto per uno sfoggio da vero esteta
delle quattro ruote
Tuning è
Una delle caratteristiche salienti di questo terzobello
capitolo di Midnight Club è la sponsorizzazione della rivista Dub Magazine. Dub
è il vero proprio "oracolo" per tutti i modder d'auto sportive. In ogni numero
si possono trovare recensioni approfondite su tutti quegli accorgimenti e
aggeggi vari dedicati esclusivamente al tuning di automobili. Corposa è anche la
sezione dedicata ai veicoli moddati appartenenti a gente famosa come Eminem o
Snoopy Dogg. Da ciò Rockstar ha tratto ispirazione per il sistema, alquanto
approfondito, di personalizzazione dell'auto, sezione chiaramente ispirata a
quella già presente in Need for Speed Underground. A rendere le cose ancora più
divertenti contribuirà la presenza di oltre 50 veicoli, di diversa provenienza e
fattura (si va dalla Muscle Car al fuoriserie sportivo, dalla motocicletta alla
concept car), tutti ultra distruttibili e con tanto di licenza ufficiale. Resta
il fatto che i danni provocati alle automobili non dovrebbe avere effetti anche
sulla guidabilità e la tenuta di strada dei mezzi, ma ciò non fa altro che
rispecchiare la natura massicciamente arcade della serie Midnight Club
300 Km/h per 35 frames al secondo
Dal
punto di vista strettamente grafico Rockstar sembra aver fatto veri e propri
passi da gigante. Non che la grafica dei precedenti capitoli della serie fosse
stata proprio scadente ma Midnight Club 3 sembra promettere finalmente una
grafica al livello potenziale delle console e PC odierni. Sia le auto che le
architetture scenografiche sembrano aver ricevuto una benefica iniezione di
texture ed effetti grafici. I programmatori promettono delle ambientazioni
ancora più fedeli all'originale con tanto di monumenti ed edifici famosi per
ogni città. Rimangono ovviamente intatte tutte quelle personalizzazioni alla
rete stradale che permettono al giocatore l'utile e divertente ricerca di
passaggi nascosti, salti e viuzze utili a risparmiare tempo prezioso in gara e a
dare un certo senso di esaltazione nel far letteralmente mangiare la polvere
agli avversari.
Tutto il sistema comunque dovrebbe garantire la fruibile velocità di 35/50
frames al secondo, fluidità accettabile per ogni gioco di corsa, ma ciò
dipenderà in buona parte dall'hardware utilizzato, in quanto su XBox e PC la
grafica dovrebbe godere di accorgimenti qualitativamente superiori, oltre ad una
maggiore fluidità, rispetto alla versione per PS2
Tamarri in carriera
Passiamo ora alle
modalità di gioco. Finora Rockstar San Diego si è sbottonata solo su due
modalità principali ovvero la Carriera e la Corsa Libera, modalità ovviamente
già presenti nei capitoli precedenti. Piacevolmente apprendiamo che i
programmatori anglofoni hanno optato per una sequenzialità non troppo oppressiva
nel succedersi dei vari circuiti, in quanto è stato verificato che molti
videogiocatori non sono riusciti neanche ad arrivare a Tokio in Midnight Club 2,
ovvero la terza ed ultima città. Per esperienza personale posso dire che
effettivamente era davvero dura riuscire a gareggiare nella capitale del Sol
Levante, Parigi era davvero un'ambientazione ostica; inoltre la stessa Tokio
presentava un grado di difficoltà elevatissimo, vuoi per la maggiore
competitività dei concorrenti ma anche, e forse soprattutto, per la presenza di
percorsi davvero difficili da apprendere, pieni di curve ad angolo retto,
chicane vertiginose e salti di diversa natura.
La Corsa Libera, o più precisamente il Cruise Mode, di cui vi parlavo prima non
dà altro che la possibilità di correre liberamente all'interno delle varie
città, permettendovi una tranquilla ricerca di scorciatoie e rampe utili in
gara.
Anche in Midnight Club 3 dovremmo trovare una modalità online per 8 giocatori in
pista. Inoltre qui ci sarà data la possibilità di gareggiare con i nostri mezzi
preferiti, moddati e presi direttamente dal garage personale.
USA on
Anche in questo nuovo capitolo Midnight Club farà sfoggio di tre diversethe road
città, questa volta tutte statunitensi: parliamo di Detroit, la città americana
dei motori per antonomasia, la californiana San Diego, vera e propria patria
delle corse illegali ed Atlanta in Georgia. Anche in questo caso Rockstar
promette una riproduzione il quanto più fedele possibile agli originali.
Monumenti ed edifici famosi delle su citate metropoli americane dovrebbero
essere rappresentati con cura e dovizia di particolari. Il grado di
personalizzazione dovrebbe essere ancora maggiore grazie alle migliori
prestazioni grafiche dell'intero gioco. Inoltre anche il traffico cittadino,
vera e propria spina nel fianco per i bolidi sparati a velocità disumana,
dovrebbe ora comportarsi in un modo più realistico e ordinato. Anche i pedoni
sono ancora lì con quel fare incerto, inorriditi all'arrivo delle auto in gara
i quali, a differenza degli altri elementi del gioco, dovrebbero conservare le
stesse caratteristiche delle passate edizioni
Waiting for...
In ultima analisi possiamo dire
che Midnight Club 3 si presenterà ai nastri di partenza di sicuro come una
versione migliorata delle passate edizioni. Non si parla di nessuno
stravolgimento particolare ma, in fondo, la formula della gara a checkpoint ha
finora funzionato egregiamente, raccogliendo consensi un po' ovunque tra i
diversi giocatori sparsi nel mondo. Midnight Club è stato così apprezzato dagli
stessi Rockstar tanto da inserire nel recentissimo GTA San Andreas (dei Rockstar
North) intere sezioni di gioco del tutto identiche alla formula adottata dalla
serie corsistica dei cugini San Diego; a riguardo di ciò posso dire che proprio
quelle sezioni di San Andreas alla guida di motociclette da strada o da cross se
fossero inserite nel nuovo capitolo di Midnight Club, non farebbero altro che
apportare ulteriore varietà e divertimento all'intero gioco, almeno secondo la
mia modesta opinione. Intanto non ci resta altro che aspettare gli inizi del
2005 per offrirvi un giudizio approfondito sull'ultima fatica targata Rockstar,
le buone premesse ci sono tutte, staremo a vedere.
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