Monster Hunter Stories: Storie da un mondo bestiale

Monster Hunter Stories, spin off in salsa JRPG della celebre serie targata Capcom, arriverà in Occidente il prossimo 8 settembre in esclusiva su 3DS.

Monster Hunter Stories
Anteprima: Nintendo 3DS
Articolo a cura di
Disponibile per
  • 3DS
  • Pc
  • PS4
  • Switch
  • La parola chiave di Monster Hunter Stories è proprio quel "Storie" che segue il titolo. Perché se penso alla saga di Capcom, della quale il gioco in questione è uno spin-off per 3DS in arrivo a settembre, mi ricordo mille "storie" soggettive di caccia e avventura, raccontate dalla bellezza selvaggia della natura: le valli, le foreste e i monti abitati dalle meravigliose creature che formano un ecosistema fantastico, tra i più credibili e sofisticati della storia dei videogiochi. Ma la storia "interna" di Monster Hunter, quindi il soggetto del videogioco, tendo a dimenticarlo sempre, poiché è solo funzionale alle centinaia di ore di gameplay, minimale e appena abbozzato, addirittura ingenuo. Fa eccezione il quarto episodio, in cui c'è un tentativo più concreto di dare uno spessore narrativo alle vicende e di fornire una cornice drammatica per la caccia.
    "Storie" quindi: e la mia speranza è che Monster Hunter Stories ce ne racconti molte durante il suo svolgimento, che approfondisca l'evoluzione del mondo di gioco per edificare una mitologia che la serie principale non è riuscita a cantare, se non in maniera troppo superficiale. Quello di Monster Hunter Stories deve rivelarsi un buon racconto soprattutto perché è strutturato secondo le regole di un JRPG, un genere in cui un'ottima trama è una caratteristica assolutamente fondamentale, a differenza dalla saga canonica, che invece tende ad alimentare il sorgere di una cronaca personale (o condivisa con gli eventuali compagni di gioco) delle proprie avventure, fondata sul ricordo delle imprese compiute.

    A giudicare dai segmenti di gameplay sbirciati in rete sembra che Monster Hunter Stories possegga davvero un'indole narrativa che non esclude l'epica e la tragedia. In una fase iniziale, dominata da lunghe sequenze non interattive dall'innegabile fascino cromatico e formale, si ammira attoniti un terrificante Narga, circonfuso da una fumosa aura nera (il virus di MH IV?), attaccare un villaggio: dopo averlo devastato, il mostro assale un piccolo Rathalos allevato dagli abitanti. La lotta tra le due bestie è una specie di Davide contro Golia, dall'emozionante impatto drammatico. Non vi rivelo l'esito, tuttavia, perché non voglio di certo rovinarvi la sorpresa. Gli abitanti del villaggio, da quello che ho compreso, sono i Rider - così come lo sarà il protagonista del gioco - ossia specialisti nel reperire uova di mostro per poi farle dischiudere e vivere in simbiosi con la creatura. Questo è già un punto di vista molto interessante per entrare nel mondo di Monster Hunter con uno sguardo diverso da quello del cacciatore: allo stesso tempo, potremo assistere alla definizione di una storiografia sociale e antropologica di questi favolosi territori. È inevitabile un raffronto tra i Rider e gli allenatori di Pokémon: ma qui, malgrado la grafica cartoonesca e accattivante, è tutto più barbarico, violento e selvaggio.

    Classicismo ruolistico

    La macro-struttura del gioco imita quella della serie, quindi alterneremo momenti di quiete e di organizzazione strategica in un paesello ameno per poi intraprendere una serie di missioni.

    Anche l'esplorazione, se si esclude il fatto che possiamo cavalcare la bestia prescelta, si sviluppa come quella dei Monster Hunter ufficiali: mentre visualizziamo la mappa dell'area, che compone una zona più vasta sullo schermo inferiore del 3DS, procediamo raccogliendo funghi, erbe e altre risorse. Tutto cambia quando si affronta un animale, perché l'azione venatoria è rappresentata e resa giocabile secondo le regole del combattimento a turni. Il protagonista, che nei segmenti visionati brandisce uno spadone (ma è probabile che possa impugnare diverse categorie di armi), è affiancato dalla creatura alleata, in questo caso un Velocidrome. I due elementi del party attaccano indipendentemente secondo i comandi del giocatore, ma è possibile montare sul compagno bestiale per scatenare un attacco combinato e micidiale. Ci sono momenti, durante lo scontro, nei i quali lo schermo superiore mostra un contrasto fisico testa a testa tra i combattenti e, premendo velocemente un tasto, si può influenzare il suo esito a favore del proprio personaggio coinvolto. Le battaglie appaiono dinamiche e coinvolgenti nella loro stasi tattica vecchio stile, tuttavia sarà necessaria la presenza di un bestiario molto vario affinché queste alla lunga non risultino ripetitive e persino tediose. Ma è quasi scontato che, tra mostri grandi e piccoli, attingendo dall'enciclopedico catalogo di tutte le creature comparse in Monster Hunter (e magari aggiungendo qualche nuova, sorprendente entrata), il numero delle bestie di Stories sia molto elevato. Negli scontri si possono utilizzare diverse pozioni, quindi la necessità di raccogliere risorse per comporle dovrebbe essere importante come d'usuale. È probabile inoltre che si possano migliorare le statistiche delle proprie armi e vesti, così come aggiungervi proprietà elementali. C'è anche una salita di livello conseguente all'accumulo dei punti esperienza, sia per il protagonista umano che per le bestie nate dalle uova.
    Il gioco, infine, è uscito in Giappone con una serie di Amiibo che un vero feticista di Monster Hunter non può che considerare meravigliosi.

    Così ha parlato Famitsu

    Monster Hunter Stories è stato premiato dalla rivista giapponese con un punteggio di 35 su 40. I redattori hanno sottolineato il valore ludico del rapporto empatico che si stabilisce tra un personaggio alla ricerca di uova e le creature che lo accompagnano nel corso dell'esplorazione. Un viaggio nuovo, stimolante e fresco nel mondo di Monster Hunter, godibile anche da chi "non è ferrato nei giochi d'azione" e che qui finalmente potrà apprezzare lo spirito della saga. Insomma "il vero fascino di Monster Hunter è stato sublimato in un gioco di ruolo".

    Le uniche note negative di una recensione corale che tende ad esaltare l'opera in questione riguardano i tempi di caricamento tra un'aerea e l'altra e prima delle battaglie, apparsi troppo lunghi ai redattori giapponesi. Non ci resta che attendere i primi di settembre sperando che le dolci onde delle aspettative non si infrangano contro gli scogli della delusione. Ma le premesse per una grande avventura sono molte, e Stories potrebbe meravigliare anche il sempre crescente pubblico di appassionati occidentali con la sua squisita originalità, prima dell'avvento - probabilmente rivoluzionario - di Monster Hunter World.

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