Anteprima Operation Flashpoint 2

Il ritorno del vero simulatore di guerra

Anteprima Operation Flashpoint 2
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Pc
  • La simulazione nel sangue

    Sono trascorsi ben sette lunghi anni dall’uscita del primo Operation Flashpoint targato Bohemia Intercative, fps pionieristico sotto molteplici aspetti, e che ancora oggi, grazie alle sue eccellenti peculiarità, è seguito da una foltissima schiera di appassionati che foraggia il codice originale con mod ed applicazioni, ma soprattutto infiamma i campi di battaglia grazie allo spettacolare multiplayer online.
    Alla base di tanto successo c’è la formula vincente adottata dai talentuosi programmatori della software house di Praga (in seguito staccatasi dalla Codemaster ed autrice di ArmA, figlio “illegittimo” dell’originale Operation Flashpoint), ovvero la simulazione, l’estremo realismo del concetto di guerra trasposto nell’esercizio videoludico.
    Il titolo in questione è un prodotto innovativo, pregevole dal punto di vista tecnico e dotato di una giocabilità talmente aperta e profonda da poter rappresentare una sorta di inusuale titolo “sandbox” nel genere bellico, così realistico e strategico da discostarsi sensibilmente da prodotti analoghi che spopolavano (e spopolano) su Personal Computer.
    Tanta tangibile sostanza senza compromessi ha generato il cospicuo gruppo di fan di cui abbiamo accennato, tuttavia la complessità e l’eccezionale numero di comandi, oltre all’accento posto sulla strategia per affrontare anche il più banale degli scontri a fuoco, hanno dato vita ad un “mostro sacro” capace di dissuadere qualsiasi casual gamer vi si imbatta.
    Dopo la parziale delusione per la conversione sulla prima Xbox nel 2005, deturpata da una semplificazione eccessiva e messa in ombra a causa della trepidazione per l'uscita della 360, il nuovo team di sviluppo interno alla Codemaster si è messo alacremente al lavoro sul seguito di questo grande capolavoro, ad oggi previsto per le due console più potenti dell’attuale generazione e naturalmente per i Pc più performanti, habitat naturale di Operation Flashpoint.

    Un seguito di lusso

    Come ogni buon titolo bellico che si rispetti e che non voglia ripercorrere eventi realmente accaduti o fantascientifici, Operation Flashpoint 2: Dragon Rising fa buon uso della fantapolitica per inscenare apocalittici scenari di guerra in cui sono coinvolte le maggiori potenze militari del globo; in questo caso parliamo di Cina, Russia e naturalmente Stati Uniti, intrecciate fra loro da risvolti politici piuttosto complessi e decisamente distanti dalla reale situazione che si percepisce in questo periodo.
    La miccia che fa esplodere questa surreale crisi geo-politica è la contesa tra Cina e Russia dell’isola di Sakhalin (situata a nord del Giappone), con i sovietici in evidente difficoltà dopo una logorante guerra e costretti a chiedere aiuto agli Stati Uniti per il supporto militare (fantapolitica all’ennesima potenza, considerando lo stato attuale degli equilibri internazionali).
    L’intera isola, fedelmente riprodotta ed estesa per circa 220 kilometri quadrati, è completamente esplorabile dal giocatore, sia a piedi (ci vogliono ben cinque ore reali per passare da una costa a quella opposta) che con gli oltre cinquanta mezzi a disposizione degli eserciti in campo; elicotteri, navi, mezzi anfibi, corazzati, jeep, auto ed altri veicoli saranno tutti utilizzabili da uno o più giocatori contemporaneamente e riprodotti con estrema fedeltà rispetto alle controparti reali nei comandi, nelle funzioni e nell’aspetto.
    Con un elicottero, il mezzo più veloce presente nel gioco, ci vorranno ben venti minuti per effettuare il “coast to coast”, segno dell’evidente “enormità” dell’area percorribile, fedele all’isola originale non solo dal punto di vista dell’estensione, ma anche come tipologia e qualità del territorio (presenza di boschi, foreste ed altri ecosistemi) oltre che per la disposizione degli edifici nelle aree abitate.
    Il concetto di realismo presente nel titolo Codemaster è ancor più evidente se pensiamo che ogni modifica strutturale che apporteremo all’ambiente circostante (come può essere il crollo di un ponte o la distruzione di strade ed edifici) si ripercuote non solo nella missione che stiamo affrontando, ma è tangibile nell’intera durata della campagna, offrendo al giocatore un contesto strategico inedito e ricco di insidie.
    Persino i veicoli abbattuti non spariranno magicamente al completamento delle missioni, con i rottami fumanti che resteranno per ore ed ore nel punto in cui sono stati distrutti.
    Sebbene ancora non siano stati resi noti tutti i dettagli relativi ai comandi impartibili dal giocatore ai compagni di plotone (un punto nevralgico nella giocabilità del primo capitolo), è stato dichiarato dagli sviluppatori che essi saranno ancor più raffinati e precisi in Dragon Rising, contestuali e supportati da una IA estremamente avanzata che permetterà ai nostri gregari di eseguire le varie azioni in modo realistico e del tutto pertinente alla situazione che si affronta in battaglia.
    A differenza del passato i compagni da comandare saranno suddivisi in gruppi di poche unità ed il menù per impartire gli ordini sarà facilmente richiamabile a schermo con la semplice pressione di un pulsante, senza distinzioni di sorta tra le versioni console e quella per personal computer.
    Per quanto concerne la modalità mulplayer online essa sarà una componente fondamentale nell’economia del titolo Codemaster così come lo è stata per l’originale; ben 32 giocatori potranno sfidarsi contemporaneamente su personal computer e 16 su console.
    A supporto della profonda modalità multigiocatore sarà disponibile per tutte le versioni (con differenze che ancora non sono state rese note) un potente editor, la cui natura è tuttora avvolta nel più fitto dei misteri.

    Evoluzione tecnologica

    Dal punto di vista cosmetico il titolo Codemaster, presentato alla recente GDC di Lipsia sottoforma di trailer, è lungi dall’essere completato; mancano ancora molti effetti da applicare alle superfici e quelli particellari, come ad esempio il fumo, necessitano di sostanziosi ritocchi.
    Tuttavia il motore grafico del gioco è ben collaudato ed i programmatori devono solo preoccuparsi di stabilizzare il framerate, che è apparso poco fluido nelle situazioni più concitate e pesanti per l’hardware.
    Naturalmente i soldati, i mezzi e tutte le ambientazioni hanno notevolmente beneficiato del salto generazionale, presentandosi estremamente solidi, realistici e ricchi dal punto di vista poligonale, anche se gli scorci che abbiamo potuto osservare si discostano sensibilmente dalla qualità delle prime foto del gioco messe in circolazione, evidentemente ritoccate con l’ausilio di un photoeditor.
    E’curioso apprendere che il motore del prodotto in questione è un’evoluzione dell’Ego Engine utilizzato nel recente (e graficamente ottimo) Race Driver Grid, ma non c’è da stupirsi troppo per l’adattamento visto che il Rage del famosissimo Grand Theft auto 4 deriva addirittura da quello di Table Tennis.
    Per esprimerci in maniera più esauriente sul profilo tecnico dell’ultima fatica Codemaster dovremo attendere quantomeno una versione di prova più avanzata, dato che ci troviamo ancora in una palese situazione di “work in progress” e la data d’uscita risulta piuttosto lontana (una data non precisata del prossimo anno).

    Operation Flashpoint: Dragon Rising Operation Flashpoint 2, a detta degli stessi autori, deve essere considerato come un fps poco “accomodante”ed orientato principalmente al pubblico degli hardcore gamers, proprio come fu in passato il primo capitolo della serie, con l’assoluta certezza che in questa occasione non ci saranno versioni semplificate o mozzate per console. Ciò lascia supporre che vi sia stato un approfondito studio sui comandi di gioco da adattare al joypad, dato che tastiera e mouse sono la soluzione naturale per una simulazione così complessa ed articolata. Se le promesse saranno mantenute avremo presto per le mani il miglior fps tattico/strategico disponibile sul mercato, in grado di appassionare ed entusiasmare grazie a grandiose e realistiche battaglie, ma soprattutto alla libertà d’azione che solo Operation Flashpoint ha saputo e sa ancora regalare ai suoi fedelissimi sostenitori.

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