Anteprima Pirates of the Burning Sea

Polly wants a cracker!

Anteprima Pirates of the Burning Sea
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Pc
  • Il fascino discreto della pirateria

    Tornato in auge negli ultimi anni con il primo film della trilogia della Maledizione della Prima Luna, il mondo “piratesco” sta invadendo oggi un po’ tutti i campi dell’ intrattenimento, dalla cinematografia ai fumetti, dai libri agli anime. Non poteva fare eccezione il settore videoludico, che già in passato aveva spesso sfruttato questo tipo di ambientazioni un po’ in tutti i generi: basti ricordare la celebre serie Monkey Island della Lucasart, Sid Meier’s Pirates, Port Royale o il capostipite Pirates per Amiga. Con Pirates of The Burning Sea i ragazzi della Flying Lab tentano ora un ulteriore salto, ambientando il loro nuovo MMORPG al tempo dei corsari: una scelta difficile, coraggiosa, ma molto, molto accattivante.
    Come si è visto in altri articoli, non è questo l’unico tentativo fatto in questo periodo dall’industria dei videogiochi per uscire dalla “prigione” del fantasy, in cui i MMORPG sono stati relegati per troppo tempo. La scelta di un’ambientazione fuori dagli schemi classici ha aperto agli sviluppatori nuove opportunità sotto tutti i punti di vista, ma ha anche comportato un costo maggiore in termini di tempi di sviluppo del titolo: si pensi solo che la lavorazione di questo gioco è iniziata nel 2002 e si può facilmente comprendere quali sforzi ha richiesto una produzione assolutamente innovativa come questa.

    All'arrembaggio!

    In Pirates of The Burning Sea il giocatore impersonerà il capitano di una nave impegnato nel difficile e avventuroso scenario caraibico del 1720; quattro le fazioni in gioco a cui si può aderire: Francia, Inghilterra, Spagna e naturalmente i Pirati, come quattro sono le carriere che è possibile seguire: mercante, ufficiale di marina, privateer e pirata, quest’ ultima selezionabile solo se appartenete ad una certa fazione, come è facile intuire. Una delle novità più interessanti che offre questo titolo è, comunque, la possibilità di variare in qualunque momento la propria carriera; dopo aver accumulato per mesi soldi con il commercio perché non darsi alla caccia dei felloni del mare, sponsorizzati magari dalla propria corona?
    Come si diceva precedentemente, creare un MMORPG piratesco offre spunti enormi per gli sviluppatori, e in questo titolo sembra che si sia tentato di racchiudere ogni possibile variante: non si tratta di un gioco incentrato solo sui combattimenti come sarebbe immediato pensare, grande spazio e peso è stato dato alla componente economica, sia come possibilità di miglioramento dei propri equipaggiamenti e proprietà, sia come casus belli tra fazioni. In Pirates of The Burning Sea accanto al PvP 1 contro 1 è, infatti, possibile essere richiamati a partecipare alle battaglie 25 contro 25 per il controllo dei porti, scontri che si preannunciano molto spettacolari ed emozionanti.
    L’economia è quindi il perno fondamentale del gioco, nonostante si possa avere l’impressione iniziale di poter ignorare questa componente: i pirati, giustamente, si scomodavano solo per accumulare ricchezze e lo stesso si può dire di esploratori, mercanti ed eserciti regolari. I giocatori possono decidere di dedicarsi alla costruzione di navi, accedendo ai materiali grezzi adatti, oppure alla distillazione di rum o alla produzione di palle da cannone: è possibile produrre praticamente ogni oggetto, l’unico limite è determinato dal numero di “plot” (spazio per costruire strutture produttive) di cui si dispone.
    Naturalmente la via della battaglia e della razzia sarà per molti quella più appetitosa (è pur sempre un gioco di pirati); accanto ai combattimenti navali, determinati dal contrasto tra nazioni e quelli contro i pirati, è possibile avere combattimenti in mare aperto in maniera autonoma, alzando la bandiera del PvP. Il combattimento tra navi si svolge sostanzialmente tramite la pratica del cannoneggiamento reciproco, anche se tra le abilità previste (e auspicate) rientra l’ abbordaggio. Per i giocatori principianti sono previste zone di protezione nazionale, che dovrebbero evitare la solita carneficina di novizi, odiosa caratteristica di molti MMORPG.
    Oltre ai combattimenti in mare, sembrano molto interessanti anche quelli di terra, lo swashbuckling con tre “scuole” di spada previste: Fencing, Florentine ed il Dirty Fighting. Flying Lab afferma che questa è una delle parti più spettacolari del gioco, con combattimenti molto vari in stile hollywodiano. Dopo il mare ed il rhum ciò che ama un vero pirata è la sua spada.
    Oltre ad un'economia molto strutturata e combattimenti per terra e mare Pirates of The Burning Sea offre altro: come ogni MMORPG che si rispetti il giocatore di ogni fazione avrà le sue quest da compiere, ed alcune di esse, circa un 10% a detta degli sviluppatori, hanno a che fare con il soprannaturale, tanto per ricordare che siamo nella terra del Voodoo e del triangolo delle Bermuda.
    Il gioco da quanto fin qui detto, si presenta con una varietà non comune nemmeno ad un MMORPG, a cui si aggiunge la promessa di un sistema di crafting accurato ma non impossibile: è d’uopo fare una piccola parentesi, invece, sulla crescita del personaggio. Una delle principali preoccupazioni della Flying Lab è stata quella di creare un sistema di crescita che non penalizzasse eccessivamente i giocatori medi, che non passano più di 15 ore alla settimana nel gioco: per questo motivo esistono i livelli, ma la crescita avviene soprattutto tramite la selezione delle abilità, e queste sono veramente molte, concedendo cosi una possibilità di vittoria anche a chi non si trova ai livelli più alti in caso di scontro e rendendo gli scontri stessi più vari ed aperti all’utilizzo di strategie differenti.
    Il gioco prevede differenti livelli di aiuto: ad esempio nel controllo della nave i giocatori meno esperti potranno avvalersi della ciurma durante i combattimenti oppure scegliere se operare con un pieno controllo. Meno immediata sembra la parte riguardante la gestione economica, che comunque potrà essere appresa per gradi ed in un secondo momento, dopo aver preso confidenza con i comandi basilari del gioco.

    Grafica solida e atmosfere da sogno

    Pirates of The Burning Sea aveva ben impressionato in passato nelle sue prime presentazioni, soprattutto per il suo comparto grafico: ancora oggi sembra essere sugli standard più alti di questo genere, e soprattutto con una realizzazione capace di creare le atmosfere giuste, grazie alla versatilità del solido motore Vicarious Visions' Alchemy. Una piccola curiosità riguarda le navi, per la cui realizzazione Flying Lab si è affidata all’aiuto di Akella, ormai specializzata in produzioni ludiche a sfondo navale.
    E’ previsto anche un sistema giorno/notte all’interno del gioco e la presenza di agenti atmosferici, che nel caso di navi a vela hanno la loro indubbia importanza.
    Per quanto riguarda il comparto audio, le musiche portano la firma di Adam Gubman e Jeff Kurtenacker, due compositori giovani specializzati in musiche per videogames: molto buoni e vari i temi musicali che hanno realizzato in questa prima collaborazione di coppia, decisamente inspirate dai brani che abbiamo potuto sentire.

    Pirates of the Burning Sea Pirates of the Burning Sea è un gioco dal potenziale molto alto a cui è stata dedicata una cura maniacale in fase di realizzazione: ora siamo vicini al momento della verità (il gioco uscirà tra 11 giorni), in cui si capirà finalmente se le molte variabili di questo gioco riusciranno a formare un insieme armonico, o se sarà necessario un successivo tuning da parte degli sviluppatori. Il progetto è molto ambizioso e nasconde in sè parecchi rischi e molte incognite: dalla scelta di un'ambientazione cosi esotica per un MMORPG a meccaniche di gioco totalmente nuove e complesse; il titolo dovrebbe però riuscire a far breccia nei cuori dei giocatori, anche se molto dipenderà da quanto il pubblico recepirà i meccanismi economici del gioco. Nonostante una grande varietà di cose da fare e le molte battaglie, è indubbio, infatti, che l' equilibrio del gioco si poggi sull' economia. Le carte in regola per fare bene sembrano, comunque, esserci tutte.

    Che voto dai a: Pirates of the Burning Sea

    Media Voto Utenti
    Voti: 0
    ND.
    nd