Quarantine Anteprima

Quarantine è un piccolo strategico, disponibile su Steam in early access, in cui dovremo fronteggiare la diffusione di una terribile epidemia.

Quarantine Anteprima
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  • Dobbiamo ammettere che, alla prima visione del trailer d'annuncio, ci siamo fatti un'idea parzialmente sbagliata di Quarantine, ultima produzione dello studio austriaco Sproing, attivo nel settore da circa tre lustri ma finora passato in sordina sotto i nostri radar a causa della marginalità dei suoi titoli.
    La prima impressione trasmessa dal trailer era quella di un prodotto ispirato a uno dei giochi strategici più importanti del momento, ovvero XCOM 2, riproponendone parte delle meccaniche di gameplay ed inserendole nel contesto di una pandemia. Avendo messo le mani sulla versione Early Access dell'opera, possiamo candidamente affermare di esserci sbagliati: Quarantine non è un omaggio all'ultimo capolavoro del team guidato da Jake Solomon, bensì un'esperienza parzialmente diversa, un po' sottotono ma comunque abbastanza godibile.

    Quando il paracetamolo non basta

    Il motivo che ci ha inizialmente spinti ad accostare il titolo targato Sproing ad XCOM 2 va ricercato nella presenza di una mappa mondiale, del tutto somigliante alla Geoscape proposta da Firaxis, che funge da schermata principale di Quarantine, punto di partenza e conclusione di ogni turno di gioco.

    Lo scopo principale, come intuibile dal nome, consiste nel fronteggiare un morbo prima che il suo indice di infezione (il "doom clock" della situazione) raggiunga il livello massimo. Per debellare l'epidemia, che può avvenire sia eliminando i focolai d'infezione sia ricercando una vera e propria cura, occorre assemblare un team composto da scienziati, medici, capi della sicurezza e burocrati, elementi indispensabili per eseguire le operazioni sul campo, le quali includono il trattamento sanitario dei pazienti infetti, l'instaurazione di zone di quarantena e la raccolta di campioni di virus dalle capitali "infette".
    Nonostante tutti i membri del personale siano capaci di svolgere qualsiasi missione, l'impiego degli "specialisti" porta indubbi vantaggi, che aumentano con l'esperienza acquisita. I burocrati veterani, per esempio, possono stabilire nuovi quartieri generali (unica fonte di introiti) senza sborsare un soldo, mentre i medici di terzo livello riescono ad eliminare qualsiasi traccia di infezione da una capitale in un solo turno.
    La scelta del flagello contro cui battersi determina sostanzialmente lo scenario di gioco: il super batterio resistente agli antibiotici si trasmette con maggiore rapidità da un nodo-capitale all'altro, il virus muta la propria struttura più rapidamente, mentre il prione (per intenderci, lo stesso agente infettivo che, agli inizi del 2000, ha spaventato il mondo con la psicosi dell'encefalopatia spongiforme bovina, ovvero la famigerata "malattia della mucca pazza") ha una capacità esponenzialmente superiore di diffondersi all'interno degli insediamenti già contaminati. Se al livello di difficoltà più basso queste differenze sono impercettibili, già al grado "Medio" la situazione si fa più seria: qualora l'algoritmo di generazione casuale disponesse i primi focolai del contagio su nodi con molti collegamenti e nel caso non si pianifichino con attenzione le prime azioni da compiere, infatti, si rischia di perdere la partita in una manciata di turni.

    Un esordio discreto

    Come già accennato, la versione di Quarantine da noi provata è in Early Access, disponibile su Steam dallo scorso 9 febbraio. Fra i contenuti troviamo i già citati scenari virali, la possibilità di stabilire il primo quartier generale in quattro capitali diverse, e la selezione del primo membro della task force anti-morbo che, pur essendo indicato come "leader", non vanta caratteristiche migliori rispetto ai colleghi con lo stesso ruolo, reclutabili in seguito nel corso dell'avanzamento.

    Lo svolgimento delle partite risulta abbastanza lineare, nonché influenzato dalla casualità: se le condizioni di partenza sono particolarmente favorevoli, è possibile risolvere il problema in meno di 20 turni; allo stesso modo, nel caso vada tutto in malora e non si riesca ad arginare l'infezione abbastanza rapidamente, si può arrivare al game over con altrettanta facilità. La nostra impressione è che gli sviluppatori abbiano deciso all'ultimo momento di modificare il comportamento dell'IA del morbo affinché velocizzi lo svolgimento della partita, a dispetto della serie di strumenti a nostra disposizione, che già da soli rappresentano un boost progressivo alle capacità della propria squadra. Il Doom Clock, che diminuisce di una porzione per ogni tacca di infezione guadagnata dalle singole capitali, ad esempio, può determinare un game over anche con più della metà del mondo ancora intonsa. Se consideriamo che, nelle prime fasi di gioco, le capacità di cura dei nostri specialisti permette di rimuovere una, massimo due tacche ciascuno per ogni turno, e che l'avviamento di un protocollo sanitario non concede alla stessa persona di stabilire la quarantena, diviene quindi fin troppo facile fallire uno scenario senza avere una vera e propria colpa, a parte il non aver scelto un medico come leader. La sezione Tech, inoltre, presenta una serie di potenziamenti gratuiti, da ricercare nell'arco di più turni, che da soli facilitano di molto l'andamento della partita. Certo, gli ingegneri da assumere per ridurre i tempi di ricerca sono costosissimi ma, una volta massimizzati i rami "infrastrutturale" e "medico", la situazione potrebbe ribaltarsi, in modo tale che anche il più letale dei morbi possa essere gestito in tutta tranquillità, e perfino rimosso del tutto dalle città infette. Insomma, nonostante le premesse siano buone, crediamo che Quarantine necessiti di una rilevante operazione di bilanciamento, sia nel funzionamento dell'IA, sia per quanto riguarda gli strumenti a disposizione del giocatore.

    Quarantine Vorremmo poter dire “buona la prima”, ma faremmo un torto a tutti, soprattutto agli sviluppatori. Quarantine è il primo titolo "rilevante" di Sproing, pubblicato sotto l'egida di 505 Games: a nostro avviso, le potenzialità per il successo non mancano di certo, a patto che venga rivisto il bilanciamento generale dell'opera. La struttura di base c’è ed è ben fatta, mentre la caratterizzazione degli scenari di gioco, apportata dai differenti ceppi di malattia, risulta piuttosto efficace: adesso non resta che rendere un po’ più “incisivi” i membri della task force e ricalibrare il gameplay legato alla ricerca dei potenziamenti.

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