Anteprima Rag Doll Kung-Fu: Fists of Plastic

Le bambole combattenti di Media Molecule lottano sul PSN

Anteprima Rag Doll Kung-Fu: Fists of Plastic
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  • PS3
  • Ritorno alla Cameretta

    Se chiedete ad un qualsiasi Game designer quale sia il periodo della sua vita professionale che ricorda con più affetto vi racconterà quasi sicuramente di quando, in compagnia di pochi amici appassionati, si divertiva a scrivere piccoli giochi nella sua camera da studente universitario. Senza budget enormi e tecnologie all'avanguardia, quelli che sono oggi considerati i più geniali creativi del settore, lavoravano a progetti assolutamente fenomenali, come il mitico Prince of Persia, o Q - Bert, giusto per citare due capisaldi del canone ludico. Dopo la rivoluzione portata negli anni '80 da Nintendo, che con i suoi dev kit proprietari ha assestato il colpo di grazia alla programmazione artigianale, la scena underground pareva essersi spostata in massa sul più liberale mercato del Personal Computer, tutt'oggi prediletto dai creatori di Mod ed espansioni. Negli ultimi anni stiamo però assistendo ad un ritorno in forze dell'homebrew programming anche su console. Sia Microsoft che Sony (ed in piccola parte anche Nintendo) si sono rese infatti conto che ormai i grandi studios non bastano più e che una scena indipendente forte e di qualità è necessaria per formare quelli che saranno i Maestri di domani. L'apertura del Marketplace Live e del PSNetwork, hanno risposto proprio a questo bisogno dando a molti designer non professionisti una formidabile vetrina su cui presentare le loro creazioni. Ma il digital delivery non sta facendo la fortuna solo delle nuove leve: anche alcuni professionisti del settore stanno esplorando il campo. Ed è proprio questo il caso di Mark Healey, già in forze in Lionhead ora fra i dirigenti di Media Molecule, le menti dietro all'atteso Little Big Planet.

    Physics on the ring

    L'idea di Healey è all'apparenza molto semplice: costruire un picchiaduro in cui il giocatore non controlla direttamente dei nerboruti lottatori, ma deve muovere delle marionette esattamente come farebbe nella realtà, ovvero tendendo e lasciando andare i fili. Da qui nasce il concept dietro a Rag Doll Kung Fu. Healey aveva già gettato le basi del gioco nel 2005 quando fece uscire su STEAM (La piattaforma online di Valve) una versione preliminare del gioco, praticamente poco più di una demo tecnica. Ai tempi gli studi sulla fisica nei videogiochi erano agli albori, basti pensare che l'Havok 1.0 era sul mercato da meno di un anno, e i risultati ottenuti dal buon Mark furono piuttosto modesti, anche se la critica accolse comunque il gioco piuttosto bene, apprezzandone il grande contenuto innovativo. Oggi Healey ha ripreso in mano il suo vecchio progetto, aggiornandolo agli standard moderni e presentandolo in esclusiva su Playstation 3 nel corso dell'E3 2008.In Rag Doll Kung Fu: Fists of Plastic potremo scegliere la nostra marionetta fra le decine disponibili e scendere subito su uno dei tanti ring, tutti disegnati prendendo in giro gli stereotipi del cinema orientale. A differenza del suo predecessore, in Fists of Plastic sarà presente una modalità per giocatore singolo, utile per sbloccare alcuni personaggi aggiuntivi ed altre arene. Ma il vero cuore del gioco resta il multiplayer, che questa volta permetterà a ben quattro giocatori di sfidarsi sia in locale che online. Ogni tasto del pad Playstation corrisponde ad un arto, o meglio, ad un filo della nostra marionetta: L2 ed R2 corrispondono alle braccia e premendoli muovendo insieme la leva analogica sinistra potremo posizionare gli arti del lottatore come preferiremo. Cercando di raggiungere posizioni sempre più difficili da mantere accumuleremo Chi, che poi potremo usare per colpire con più violenza gli avversari. Anche i sensori di movimento avranno il loro peso e ruotando il Pad anche la nostra marionetta si ribalterà, mentre mettendolo per esempio in verticale o inclinandolo il personaggio lancerà attacchi speciali ed altre combo. In ogni combattimento naturalmente la fisica giocherà un ruolo fondamentale: le marionette infatti, senza il nostro comando si accasceranno al suolo inermi ma, nello stesso modo, tenendo uno stile di gioco troppo aggressivo si rischierà di perdere il controllo dei lottatori lanciandoli qua e là nell'arena.Tecnicamente Fists of Plastic non è di certo un gioco che fa gridare al miracolo, a parte l'ottima gestione della fisica (ottenuta grazie al sapiente uso dell'ultimissima versione del middleware Havok), la grafica, seppur in Alta Definizione a 720p, non stupisce nonostante il particolarissimo design delle ambientazioni e degli stessi lottatori. Senza dubbio Ragdoll Kung Fu non piacerà a tutti: il suo stile unico, unito al noto integralismo sperimentale del suo creatore scoraggeranno molti giocatori. Per ora Everyeye ha fiducia nelle capacità dell'ex ragazzo prodigio di Lionhead e confidiamo che prima dell'uscita (fissata per un generico 2008) Healey ed il suo staff, ammesso che ne abbia uno, rifiniranno maniacalmente il gioco, regalandoci una piccola perla ludica. D'altronde, sarà pure homebrew programming, ma sul curriculum del creatore di Rag Doll Kung Fu ci sono, nell'ordine, Theme Hospital, Dungeon Keeper 2 e Black & White. Vorrà pur dire qualcosa.

    Rag Doll Kung - Fu: Fists of Plastic Ragdoll Kung Fu: Fists of Plastic riparte laddove il suo predecessore si era fermato, limandone il concept ed aggiungendo qualche modalità aggiuntiva per soddisfare i palati più fini. Inutile nasconderlo, però: un picchiaduro con marionette al posto dei lottatori è destinato ad essere un prodotto di nicchia. Ma alcune idee sono senza dubbio interessanti, soprattutto quelle legate alla fisica, e costruite intorno ad un concept ludico solido e che promette di essere dannatamente divertente.

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