Anteprima Resistance Retribution

Una Resistenza portatile e in terza persona

Anteprima Resistance Retribution
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  • Psp
  • Una nuova esperienza portatile

    Con l’arrivo sul mercato di PlayStation Portable, diversi generi video ludici fino ad allora poco avvezzi all’handheld gaming hanno varcato i confini delle console da salotto per migrare, in veste portatile, verso il prestante hardware Sony. Il filone dei third person shooter 3D è indiscutibilmente tra questi. Alcuni sviluppatori, in questi ultimi anni, hanno tentato un approccio al genere su Psp; a volte ottenendo discreti risultati (Gun: Showdown e Chili con Carnage ne sono esempio), altre volte mostrando il fianco a un gameplay povero d’idee e ad una realizzazione poco curata (come nel caso di Miami Vice o di Dead to Right: Reckoning). In tutti i casi, tuttavia, si tratta di rivisitazioni, porting o adattamenti di titoli nati su Ps2; prodotti minati da meccaniche di gioco che poco si adattano alle caratteristiche del portatile Sony. Il talentuoso team di Sony Bend, con i due capitoli portatili di Syphon Filter si è dimostrato in grado di trasporre un genere complesso come lo stealth game nel contesto ridotto di una console portatile. Affidatogli il brand Resistance, gli sviluppatori tentano lo stesso approccio proprio con il genere dei third person shooters. Retribution, fin dalla presentazione allo scorso E3, non vuole scendere a compromessi e pare sia in grado di offrire un’esperienza di gioco che possa competere con i titoli di riferimento usciti su Ps3 e Xbox360.

    Auto cover system

    L’avventura ha inizio nel settembre 1951, a cavallo tra il primo e il secondo episodio della serie madre. Superato il discreto filmato in CG che introduce la campagna in singolo, ci troviamo all’interno di quello che pare essere un centro di conversione degli alieni Chimera, situato nel sottosuolo della città tedesca di Bonn. Prenderemo il controllo del soldato della resistenza James Grayson, reduce da numerosi assalti ai centri di conversione Chimera in seguito alla tragica morte del fratello.

    I controlli, una volta entrati nel vivo dell’azione, si rivelano leggermente costretti a causa del gran numero di azioni possibili (in contrasto con i pochi tasti messi a disposizione da Psp). I pulsanti frontali sono adibiti al solo movimento della visuale in accoppiata con lo stick analogico per quanto riguarda lo spostamento del personaggio. Tale mappatura segue quella che fu adottata dai due Syphon Filter portatili e, più in generale, da tutti i FPS su Psp. Con i dorsali adibiti alle due modalità di fuoco di ogni arma e la croce direzionale alle funzioni di contorno (interagire con gli oggetti, ricarica,switch dell’arsenale, ecc), Retribution sembra riuscire a ottenere un buon compromesso, rivelandosi discretamente agevole nei controlli. Tuttavia, l’elemento che più influisce sulla giocabilità risiede in un sistema di copertura automatico che, nonostante lo scetticismo iniziale, sembra funzionare piuttosto bene. Il nostro personaggio, infatti, si accuccerà appena lo spingeremo contro un riparo; da questa posizione possiamo sparare in terza persona o attivare una mira accurata, in entrambi i casi, tuttavia, resteremo esposti al fuoco nemico. Potremo, infine, rialzarci repentinamente muovendo lo stick nella direzione opposta al riparo. Per quanto privo del classico “blind fire” o di tattiche avanzate di corsa tra una copertura e l’altra, il gameplay pare essere più che buono, supportato da un discreto numero di nemici su schermo e da una cattiveria e resistenza degli stessi tali da rendere gli scontri mai troppo semplici. Anche l’arsenale a disposizione sembra tuttora vario ed efficace, spaziando dai classici mitragliatori e fucili da caccia, a bazooka, granate, fucili da cecchino e armi di derivazione aliena. L’HUD su schermo ci mostra costantemente la nostra vita (suddivisa in frammenti), l’icona dell’arma attuale e le munizioni rimaste. Il mirino, per quanto invasivo, ci permette di tenere sempre sotto controllo la zona d’attacco. Presenti lungo i livelli numerosi rifornimenti di munizioni e medikit, saggiamente distribuiti nei pressi delle aree più popolate d’avversari. In sintesi, il materiale provato sembra più che valido, per quanto il lavoro svolto dallo Studio Bend ci costringa a porci dei dubbi: in primis per quanto riguarda l’effettiva varietà delle situazioni di gioco, che, qualora si rivelassero caratterizzate da zone di battaglia limitate, percorsi eccessivamente lineari e mancanza di supporto da parte di NPC, rischierebbero di relegare il titolo ad una blanda carneficina priva del dovuto mordente. Citiamo infine l’interazione prevista tra Psp e Ps3, tra le quali features spicca la possibilità di rivivere l’avventura in una modalità chiamata “infected”; necessaria una copia di Resistance 2 per ps3.

    Lights and fogs

    Dal punto di vista tecnico Retribution può contare su un solido motore grafico. Il lavoro degli sviluppatori risulta tuttora convincente, a partire dell’ottima realizzazione dei modelli 3D di protagonista, comprimari e avversari, tutti caratterizzati da un buon livello di dettaglio e da textures di ottima fattura. Meno esaltante il versante animazioni, che, soprattutto per quanto riguarda i nemici bipedi, sembra non possa godere di un’integrazione ottimale con l’ambiente e di una giusta fluidità nelle movenze. Fa storcere il naso, inoltre, la strana assenza di elementi di contorno e di una fisica che li governi; mancanza che potrebbe minare l’esperienza di gioco qualora gli sviluppatori non ne prevedano una degna implementazione. Le strutture che descrivono i livelli, d’altro canto, sono a prova di critica, rivelandosi maestose e dettagliate, ricche di elementi che le caratterizzano e rese sfavillanti da effetti di luce e particellari assolutamente pregevoli. Lasciano l’amaro in bocca l’uso di una palette cromatica poco varia e un valore artistico che sembra non riuscire a raggiungere quel capolavoro che risponde al nome di God of War: Chains of Olympus. Inoltre, quanto visto finora, ci costringe a ribadire una certa preoccupazione riguardo un level design che pare eccessivamente piatto. Tale lacuna, qualora affliggesse l’intero prodotto, costringerebbe a ridurre considerevolmente l’impatto di Retribution all’interno del panorama degli sparatutto in terza persona portatili.

    Resistance Retribution Dietro a Retribution si cela un progetto alquanto ambizioso: l’obiettivo è di trasporre su Psp lo standard qualitativo che i third person shooter hanno raggiunto su console da salotto. Consci dell’eccelso risultato raggiunto dai colleghi di Ready at Dawn con God of War: Chains of Olympus - titolo che riuscì nell’impresa di riproporre inalterato un gameplay apparentemente poco in sintonia con il portable gaming - i ragazzi di Sony Bend non vogliono rinunciare a tutti quegli elementi che, negli ultimi anni, hanno ridefinito il genere d’appartenenza. Dal cover-system mutuato dal celebre Gears of War fino a un comparto audiovisivo di grande impatto, Retribution sembra in grado di competere con produzioni risiedenti su hardware ben più prestanti. Eppure, a limitare l’entusiasmo, vi sono alcuni dubbi, relativi per lo più al level design e alla consistenza del gameplay; dubbi che solo la versione completa potrà fugare. Attendiamo, dunque, il prossimo mese di marzo per un’esaustiva disamina e un giudizio globale.

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