Anteprima Rise of the Argonauts

Un promettente Action-Rpg di nuova generazione

Anteprima Rise of the Argonauts
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Pc
  • L'ascesa degli Argonauti

    Prima dei personaggi dei film, prima dei supereroi giapponesi ed americani, prima anche dei protagonisti dei libri c’erano solo loro: gli antichi eroi mitologici della Grecia classica. C’è chi a ragione sostiene che, ogni storia inventata ai nostri giorni, non sia altro che la rielaborazione di situazioni e personaggi della mitologia, talmente presenti nell’immaginario collettivo da avere corrispettivi equivalenti in tutte le culture dell’umanità. In fondo quello che muove la nostra specie sono gli stessi identici bisogni, da decine di migliaia d’anni: coraggio, paura, amore e vendetta. Per essi, uomini come Prometeo, Teseo, Ulisse o Enea si mossero attraversando il mondo per affrontare il loro destino. Non stupisce quindi che anche nel mondo dei videogiochi periodicamente si peschi a piene mani nel mare infinito dei racconti mitologici. Mentre ci sono testi come l’Iliade e l’Odissea di Omero, l’Eneide di Virgilio, o come la Teogonia d’Esiodo, che già hanno funto da ispiratori per numerosi rifacimenti moderni, e per titoli del calibro di “God of War”, c’è un testo che non ha avuto altrettanta fortuna, nonostante sia l’equivalente dei “cross-over” dei fumetti supereroistici americani, con il meglio degli eroi tutti insieme nella stessa avventura: essa è “Le Argonautiche” d’Apollonio Rodio. Liquid Entertainment, distribuiti da Codemaster, se ne devono essere resi conto, e ne hanno pienamente tratto ispirazione per il loro titolo, un Action-Rpg in uscita nell’autunno 2008 per Pc, Ps3 e Xbox 360.
    Basterà loro il favore degli Dei?

    Amore oltre la morte

    Più che ricalcare le complesse vicende socio-politiche e familiari dell’epopea di Apollonio, gli sviluppatori ne hanno semplicemente tratto alcuni dei protagonisti, umani e divini, per raccontare una vicenda più semplice e fruibile da un pubblico poco avvezzo ad ampie saghe mitologiche.
    Nella storia raccontata dal gioco, il re di Iolco Giasone, figlio di Zeus e della pleiade Elettra, vive felicemente insieme alla sua compagna e fidanzata Alceme, principessa di Micene. Ma nel loro giorno più gioioso, sull’altare del matrimonio, una freccia trafigge il cuore d’Alceme, uccidendola all’istante. Giasone immediatamente vendica l’amata facendo strage dell’assassino e dei suoi compagni, un gruppo di mercenari Ionici. Essi erano stati mandati a compiere il delitto dai seguaci di un culto chiamati “le lingue nere”, fedeli all’oscuro titano Ecate, il quale ebbe da un oracolo la profezia della distruzione del suo culto, per mano appunto d’Alceme. Giasone decide insieme all’amico e compagno Eracle (Ercole, nel suo nome latino), anche lui un figlio di Zeus, di salvare la sua amata dall’oblio della morte, riportandola in vita tramite un artefatto magico, perduto ormai da secoli: il celebre Vello d’oro. Con la benedizione degli Dei Apollo, Atena, Ares e Ermete, si reca a Delfi, dove l’oracolo gli predice di imbarcarsi sulla sua nave da guerra più grande, la Argo, con altri tre individui nelle cui vene scorre sangue divino. Così Giasone ed Eracle, cui si uniranno anche tra gli altri Atalanta, Achille e il satiro Pan, partono per un viaggio che li porterà nelle diverse isole del mar Egeo, affrontando le difficoltà mandate da Ecate, alla ricerca del vello d’oro.
    Questa in sostanza la vicenda, che mescola tematiche anche d’altre storie mitologiche, come quella d’Orfeo, e che promette d’essere solo un piccolo assaggio di una storia profonda, con personaggi ben rappresentati, piena d’interessanti colpi di scena narrativi.

    Per gli Dei

    I programmatori classificano il titolo come Action-Rpg, ma certamente la propensione maggiore, più che sull’aspetto ruolistico, è sull’azione vera e propria, riproponendo una meccanica di gioco di altre glorie del passato, come “Dungeon Siege” e “Gothic”. La visuale è quindi in terza persona, dalla quale vedremo tutti i componenti del nostro party, e non solo il protagonista come negli Rpg giapponesi: si può comunque passare alla prima persona con la pressione di un semplice tasto per potersi guardare attorno. Non sarà visibile a schermo alcuna immagine dei protagonisti o alcuna barra di energia (per lo stato di salute parleranno le ferite visibili e la postura): una scelta chiara, volta a costringere il giocatore ad immedesimarsi in un mondo da fiaba, poco videogioco e molto film. I nostri protagonisti potranno viaggiare liberamente tra le molteplici isole dell’Egeo con la loro nave: al momento non è ancora chiaro se saranno spostamenti giocabili o semplicemente avranno solo una funzione narrativa. La varietà di situazioni sembra comunque assicurata dal fatto che ogni isola avrà caratteristiche cromatiche, climatiche, floristiche e faunistiche differenti, coerenti con il Dio o la Dea alla quale è dedicato: ad esempio una verde foresta rigogliosa per Artemide, un giallo deserto arido per Apollo, un rosso vulcano infuocato per Ade.
    Molto impegno è stato speso inoltre per ottimizzare e semplificare diversi comparti, come l’interazione con i personaggi non giocanti, la scelta dei nostri compagni e i combattimenti veri e propri.
    Parlando del primo punto, i dialoghi con gli NPG avranno risposta multipla, ma senza l’impostazione classica “risposta buona, cattiva o divertente”: non vedremo il testo letterale di quello che dirà il nostro personaggio, ma ogni scelta selezionabile sarà improntata su di una “emozione”specifica, positiva o anche ostile, in un modo molto simile a quanto visto in “Mass Effect”. Novità del titolo Codemaster è che le nostre risposte, inoltre, avranno effetto anche sul nostro maggiore legame con uno dei quattro Dei sopraccitati (Apollo, Atena, Ares ed Ermete), i quali ci ricompenseranno dandoci maggiori poteri nelle armi e nelle magie inerenti al Dio stesso (Ares uso della mazza, Atena della spada, ecc.). Perfino le uccisioni di alcuni avversari ostici, come i Boss di fine isola, potranno essere dedicate, in apposite cut scenes, ad uno di loro, permettendo il potenziamento preferito del nostro protagonista. Non sarà possibile potenziarsi al massimo in tutte le abilità di tutti gli Dei, costringendoci ad una scelta accurata. Inoltre, non ci saranno affatto punti esperienza per progredire e potenziarci: una scelta che non sappiamo ancora quanto si rivelerà vincente, ma che di certo è coraggiosa ed innovativa.
    Sempre riguardo gli Npg, durante le sessioni di gioco avremo anche la possibilità di salvare ostaggi e compiere azioni eroiche di certo impegnative, ma che saranno anche ricompensate, come ad esempio un aiuto in battaglia nello scontro con il Boss finale. Cura particolare è stata poi data nel cercare di ricreare ambienti il più possibilmente vivi e interessanti, che non diano l’impressione di ruotare attorno a noi, ma al contrario di essere completamente indipendenti, e questo si vede soprattutto nell’impegno di ampliare la “biografia” di ogni personaggio non giocante. Citando Ed Del Castillo, presidente di Liquid Entertainment: ”Se un personaggio ha un nome, ha una storia”.
    Parlando invece della selezione dei protagonisti, i programmatori parlano di “utilizzo” generico degli stessi, ma non è ancora chiaro se controlleremo solo Giasone e impartiremo solo ordini d’ingaggio (come i filmati lasciano intendere), o se li potremo anche guidare direttamente nelle sessioni singlepalyer. Ognuno di loro ha un carattere definito e ben differente, che nello svolgimento delle missioni li farà discutere ed interagire tra loro in maniera differente: anche questo elemento sembra ispirato a “Mass Effect”, vero e proprio punto di svolta per gli Rpg d’azione. La selezione influirà anche direttamente sulle missioni assegnateci, ed a seconda di chi ci accompagnerà si apriranno diverse “quest” per ogni isola, dando così un incentivo concreto alla rigiocabilità.
    Per quello che è relativo al combattimento vero e proprio, si osservano caratteristiche belliche uniche per ogni personaggio: Giasone è un esperto di varie armi, e possiede uno scudo magico indistruttibile (lo Aspis Iolcano), Eracle combatte a mani nude, Atalanta ha un infallibile arco, Achille possiede una lancia a due teste, Pan ha un bastone e può usare magie. La meccanica di gioco pare essere stata semplificata il più possibile, mantenendo comunque varietà e profondità, come la Ubisoft ha insegnato che si può fare con “Assassin’s Creed”: niente combo, complicate da fare e da ricordare, ma attacchi normali, speciali, parate, schivate e sanguinosissime “fatality”, nell’esecuzione delle quali tempismo e colpo d’occhio sembrano fondamentali. Sarà soprattutto la scelta dell’arma e dell’attacco giusto con il nemico relativo a fare la differenza: addirittura sembra che con l’esperienza sarà possibile uccidere ogni nemico con un solo colpo. Ci saranno inoltre mosse da eseguire in coppia con i nostri compagni, e come ad esempio Eracle che tiene tra le sue possenti braccia un soldato dimenante, finché Giasone non lo decapita impietosamente, e anche movimenti speciali, unici a seconda della tipologia d’avversario affrontato, con effetti di “slowmotion” molto cinematografici. L’impressione visiva è quella di un combattimento non certo frenetico, ma ragionato, scandito da parate e da brutali e repentine uccisioni: la natura semidivina dei protagonisti sembra far pensare anche ad una difficoltà modesta con gli avversari comuni, che diventa però impegnativa con i boss finali.
    L’accento evidente posto sulla meccanica “action” del titolo è un chiaro intento degli sviluppatori di evitare l’impostazione classica degli RPG occidentali, troppo spesso simili a “menù games”, per poter concentrare l’attenzione del giocatore sulla grafica, i dialoghi e, in sostanza, l’immedesimazione e il coinvolgimento nella storia. Ogni isola sarà completabile in un tempo che si attesta sulle due ore ciascuna (per un totale di circa venti ore di gioco): segnale questo, volto a favorire la godibilità di ogni isola-esperienza senza pause o stacchi che inficino la continuità narrativa. Venti ore sono forse poche rispetto alla concorrenza in materia di RPG, ma se la qualità e la rigiocabilità saranno assicurate, saranno certamente sufficienti, considerando anche che ci sarà una modalità online cooperativa.

    Mistiche visioni

    Sul fronte audio-visivo, sembra che gli sviluppatori della Liquid Entertainment stiano facendo un buon lavoro, ottimizzando al meglio il potente, ma ormai non più giovanissimo, Unreal Engine 3. Le texture dei volti e delle armature sono in alta definizione, molto particolareggiate e ben fatte, mentre quelle degli ambienti spiccano per varietà e naturalezza: ogni abitazione non appare più solo come un parallelepipedo di marmo, ma è ricoperta di caldo legno e verde vegetazione, dando l'impressione di un mondo vivo e realistico. La scelta delle tonalità di colore sembra azzeccata, offrendo molta varietà e vitalità alle ambientazioni. Particolarmente curata la gestione degli effetti particellari, come sangue, polvere o elementi magici, che rendono davvero spettacolari i momenti slow-motion dei combattimenti. Gli effetti di luce dinamica e le ottime sfocature completano il quadro, rendendo ottimamente l'idea di una terra mitica e lontana. Per le animazioni, gli sviluppatori hanno usato un sistema che divide in cinque parti i protagonisti (gambe, busto, braccio destro e sinistro, testa) per rendere ogni movimento semplificato ed indipendente: allo stadio attuale però sono proprio le animazioni il maggiore "tallone d'Achille" del titolo, ancora un po' altalenanti per fluidità e passaggio tra una e l'altra. In ogni caso ci troviamo di fronte ad una realizzazione con una qualità sopra la media.
    Dalle poche musiche ascoltate, sembra che queste saranno adeguatamente epiche ed eroiche, come il genere del gioco impone.
    L'impatto complessivo è in definitiva molto buono, pieno di particolari efficaci: le armi portate da Giasone sono tutte visibili sulla sua schiena, gli effetti sanguinolenti sono efficaci e realistici, la fisica è ottimamente implementata, con cadaveri, armi e scudi che rotolano verosimilmente.
    Nella scelta dell'aspetto dei protagonisti, impossibile non notare una spiccata somiglianza con attori hollywoodiani: Giasone è Gerard Butler, Re Leonida in "300", Atalanta è Lena Headey, la moglie di Leonida, Achille è Brad Pitt di "Troy". Ennesimo esempio di come anche solo per la caratterizzazione visiva dei protagonisti, si preferisca ispirarsi ad elementi già familiari al grande pubblico cinematografico, con un legame videogiochi-cinema che ogni anno si stringe sempre di più.

    Rise of the Argonauts Le aspettative per il titolo di Liquid Entertainment sono molte e ben riposte: un ottimo comparto tecnico, spettacolare ed appagante; una giocabilità che promette essere semplice e profonda allo stesso tempo, con elementi adulti quali gore e splatter; una storia interessante, nella quale le scelte del giocatore influenzano concretamente lo svolgimento; il tutto in un mondo mitologico, ricco e vario come quello di un’epopea antica. Sembra i programmatori della Liquid Entertainment abbiano voluto inserire, nello stesso titolo, elementi fortemente distintivi, ispirati da capolavori quali "Mass Effect", "Assassin's Creed" e "God of War", per poter battere l'agguerrita concorrenza. Solo il prodotto finale potrà fugare il dubbio che più che di un Action-Rpg, si tratti semplicemente di un Action-game con un modo differente di aumentare le nostre capacità. Se la storia saprà davvero essere coinvolgente e capace di far immedesimare e la giocabilità non farà rimpiangere un Kratos per le console next-gen, allora ci troveremo tra le mani un ottimo prodotto, fatto da semplici esseri umani, ma dalle sembianze di un dono degli Dei.

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