Anteprima Rise of the Kasai

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Anteprima Rise of the Kasai
Articolo a cura di
Disponibile per
  • PS2
  • PS4

  • Chi tenta di definire The Mark of Kri come una “Sleeper Hit” probabilmente non ricorda la grande campagna che Sony lanciò al tempo, pubblicizzando in contemporanea il suo nuovo Platform -“Sly Cooper”- e il titolo che avrebbe fatto coesistere meccaniche Stealth con quelle tipiche di un Hack ‘n Slash. E, ancor più, non rammenta la delusione dell'utenza nel trovarsi di fronte ad un titolo complesso e dal buon gameplay, ma in definitiva poco longevo e afflitto da problemi tecnici di varietà e programmazione.
    Il titolo, dunque, se poco aveva di produzione “dormiente” e scoperta miracolosamente da un anonimato inesistente, ancor meno possedeva in materia ludica per “Colpire” significativamente il mercato.
    Sony Computer Entrtainment, tuttavia, ben conscia delle possibilità latenti in una struttura tanto piacevole come si dimostrò quella di The Mark of Kri, ha preso tempo e assegnato fondi al progetto, strappandolo al team originale (San Diego Studios) per affidarlo alle promettenti menti di Bottlerocket Entertaiment, al loro esordio su Ps2.

    E' così venuto alla luce “Rise of the Kasai”, produzione caratterizzata in realtà -al di là delle dichiarazioni ufficiali- da spirito piuttosto conservativo.
    Sebbene fra le specifiche dichiarate balzi subito all'occhio un'interessante modalità cooperativa per due persone, prove dirette smentiscono, limitatamente ai primordi meccanici del gioco, le voci interne che vedevano Rise of the Kasai come fautore di una varietà concettuale più vasta del predecessore. I due personaggi disponibili, Rau e la sua giovane sorella Tati non si differenziano infatti dal punto di vista ludico come da quello caratteriale e visivo. Entrambi possono muoversi silenziosamente per attaccare di sorpresa i nemici, sondando preventivamente il terreno chi con gli occhi del fedele Uccello (e spirito guida) Kuzo, chi grazie ad una sorta di Sightjack (by Forbidden Siren) che permetterà di vedere attraverso gli occhi dei defunti. Entrambi, poi, avranno modo di affrontare intere schiere di avversari avvalendosi dell'interessante sistema di combattimento proposto dall'originale The Mark of Kri: in mischia vengono automaticamente assegnati tre tasti a tre diversi nemici: la pressione del pulsante direttamente raffigurato sulla testa del malcapitato farà sì che il protagonista indirizzi un attacco verso di lui. Nel caso di combattimenti “uno contro uno” Rau potrà utilizzare i tasti in sovrappiù (i due non assegnati) per adoprarsi in combo spettacolari quanto conclusive (l'ultimo attacco, piuttosto violento, decreta la morte inevitabile dell'avversario: impalazione o decapitazione che sia).
    Al di là della diversificata disponibilità d'armamentario, fra lo stile combattivo di Rau e quello di Tati non si riscontrano ad oggi particolari differenze. Enunciamo, per dovere di cronaca, gli strumenti bellici: Rau presenta nuovamente la terna di Spada, Taiaha (lancia tribale), Ascia da battaglia, affiancando l'immancabile arco, per cui si spera una disponibilità di tipologie di dardi superiore a quella del primo episodio. Tati, di contro, disporrà di letali Daghe, uno strano bastone dotato di lame retrattili, una piccola ascia. L'unica differenza risulta dunque nell'impossibilità di eseguire attacchi a distanza, bilanciata dalla capacità di rendersi praticamente invisibile e muoversi alquanto silenziosamente: il che dovrebbe, nell'ottica degli sviluppatori, caratterizzare e differenziare i due approcci all'avventura. Nella realtà dei primi livelli di gioco, testati in modo approfondito, l'influenza di questa caratteristica è invero misera.

    Fin dalle prime battute di gioco risulta invece molto curato il comparto narrativo. La storia è ambientata in due periodi differenti, coprendo uno spazio temporale invidiabilmente ampio: rispettivamente dieci anni prima e dopo gli eventi narrati dall'episodio primordiale. Oltre ai personaggi principali, sebbene non sia chiaro in che modo influiscano sulla storia ed, eventualmente, sul gameplay, gli sviluppatori sottolineano con insolita Verve l'ottimo lavoro di design grafico e caratteriale eseguito su due Co-Protagonisti: Griz and Baumusu. La loro funzione verrà chiarita, secondo le promesse di BottleRock, nella prossima mandata di materiale “For Press Only”.

    Tecnicamente Rise of the Kasai si presenta ben sviluppato. Gli ambienti, che già brillavano di luce propria in The Mark of Kri, sono costruiti in maniera allettante ed evocativa. Le animazioni sono buone, e soltanto qualche problema di collisione, di facile risoluzione e piuttosto irrisorio vista la scarsa consistenza del Demo, minava la giocabilità, inalterata, ai fini pratici, rispetto a quella del predecessore. Passi avanti si sono compiuti nella creazione di una Intelligenza Artificiale che impegnasse il giocatore, non tanto nelle fasi di mischia quanto nel determinare un minimo coefficiente di difficoltà nelle situazioni Stalth (anticamente gli avversari sembravano sensorialmente svantaggiati). Purtroppo quasi assente un'interazione ambientale di spicco, di vitale importanza per offrire enigmi strutturali e varietà d'azione. Speriamo che le cose migliorino anche da questo punto di vista.

    Dalla prova diretta Rise of the Kasai, considerata la fase di sviluppo arretrata, esce a testa alta. Del resto, se proprio il mercato attuale non vuole saperne di innovarsi il titolo Bottlerock ha tutte le carte in regola per essere una Killer Application: versione riveduta, corretta, soprattutto ampliata in termini temporali e in specifiche tecniche, di un concept antico ma potenzialmente valido. Probabilmente per un Team agli esordi la politica di conservazione è l'unica da intraprendere per non correre troppi rischi e assicurarsi un minimo di vendite. Ma, chissà, potrebbe darsi che tutta la critica del videogioco, tramite sottili ironie e sarcasmi, possa spingere il team Sony ad ampliare i concetti alla base di Rise of the Kasai, adesso che ancora è possibile fare molto. E se anche, per la gioia dei fan sfegatati di Rau e la beata ignoranza delle generazioni tardive di possessori Ps2, tutto dovesse rimanere com'è, persino l'Hardcore Gamer, dalla memoria probabilmente offuscata dai due anni passati, non avrebbe di che lamentarsi. Rise of the Kasai sarà un gioco di sicuro successo.

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