Anteprima Sands of Destruction

Distruggere il mondo sarà la vostra priorità, nel nuovo RPG di SEGA

Anteprima Sands of Destruction
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Disponibile per
  • DS
  • Solamente cinque anni fa l'idea di potersi avventurare nel mondo di un nuovo titolo sviluppato niente meno che dall'unione di menti provenienti da brand altisonanti come “Chrono Cross”, “Grandia” e “Xenogears” poteva fare sobbalzare il cuore in gola a gran parte dei giocatori in tutto il mondo. Ebbene, Imageepoch, sotto la bluastra bandiera SEGA, ci propone questa opportunità, mettendo a frutto in un sol colpo alcune delle menti creative più fervide nel panorama videoludico nipponico. Mettiamo fine a questo mondo!

    “Guided Wills”

    SEGA ci porta in un universo dalle tinte fantasy in salsa manga, diviso fra abitanti antropomorfi ed umani. Se i primi possono godere di una posizione sociale agiata e vivere senza preoccupazioni, i secondi sono costretti a radunarsi in insediamenti rurali, lontani dalle maestose città abitate dalle creature precedentemente citate, per sfuggire alla schiavitù e ai soprusi dell'aristocrazia animale. Protagonista del gioco è un pacifico ragazzo umano di nome Kyrie che, con l'evolversi della narrazione, scopre di avere dentro di sé il potere per - scroscianti applausi per la trovata - distruggere il mondo! Proprio tale peculiarità lo porterà ad incrociare la strada della temibile Morte - e non stiamo parlando della figura popolare con manto nero e falce a seguito, un'affascinante ragazza schierata tra le fila del “World Destruction Committee”, un gruppo di terroristi che mira -appunto- proprio alla distruzione della terra(!?). Proprio così, perché in Sands of Destruction - titolo originale, “World Destruction: Guided Wills” - il giocatore sarà chiamato per la prima volta a tentar di distruggere il mondo, non salvarlo dall'ennesimo pazzoide di turno! Benché le premesse narrative siano alquanto strambe - al fine parodistico? - Sands of Destruction è stato premiato dalla critica nipponica proprio per la sua storyline atipica e il roster di personaggi ben caratterizzato, lasciando supporre un ottimo futuro per gli appassionati occidentali di RPG, in attesa di potersi gustare le atmosfere leggere, ma non troppo, del nuovo titolo SEGA.

    “Cancella la mia Terra”

    Il gameplay del titolo pare affondare le radici in uno dei CULT più amati dal fandom ruolistico mondiale: Xenogears.
    Sia la grafica - connubio di sprite bidimensionali e ambienti 3D, visuale isometrica e telecamera semifissa - sia il sistema di combattimento (così come la presenza di Yasunori Mitsuda fra i compositori del titolo) regalano, in egual misura, una piacevole sensazione di deja-vu da 32bit di “Squaresoftiana memoria”.
    Gli scontri avvengono in maniera casuale durante l'esplorazione e la loro meccanica ricorda molto da vicino, come detto in precedenza, quella dell'”AP Gauge” del capolavoro Squaresoft. Visualizzando i personaggi impegnati nella battaglia, schierati di lato su due file ai lati opposti dello schermo inferiore, ogni comando d'azione è richiamabile tramite la pressione di un tasto, al quale corrisponde un ordine preciso: attacco rush, attacco blow, magia, oggetti. Ogni azione vale un numero preciso di BP (Battle Points) e ovviamente, per turno, se ne possono usare una quantità limitata, specialmente nelle battute iniziali. Concatenando azioni dal valore di BP differenti, si effettuano combo da più colpi, che ricompenseranno il giocatore con CP (Custom Points), punti da spendere nella personalizzazione del parco mosse dei protagonisti.

    Il comparto tecnico appare fin da ora eccezionale, con una palette cromatica accesa e pulsante per gli ambienti, anch'essi dettagliatissimi e caratterizzati, e una cura superlativa per le animazioni degli sprite bidimensionali dei comprimari della storia, in continuo movimento e ricchi di pose e gesti, volti a caratterizzarli durante le scene di gioco.
    Una feature originale del titolo è quella dedicata ai “Voice Set”, battute testuali da assegnare ai personaggi e da usare in determinati punti del gioco per influenzare il corso degli eventi o guadagnare bonus (un esempio lampante è assegnare a Morte la battuta “Quell'oggetto può essere meno caro!” ed utilizzarla in un negozio per poter beneficiare di sconti). Non dimentichiamoci, inoltre, che la versione nipponica di SoD può contare su un ottimo doppiaggio nella quasi totalità dei testi, caratteristica particolarmente apprezzabile in un panorama come quello DS, in cui si preferisce sviluppare a basso budget. Il comparto sonoro, come accennato in precedenza, vede la collaborazione di Yasunori Mitsuda, osannata personalità artistica nel campo videoludico nipponico ed internazionale, che, in occasione della versione occidentale di World Destruction, ricomporrà alcuni brani del gioco e - non è azzardato aspettarselo - un nuovo brano d'introduzione (nell'originale il filmato d'apertura è accompagnato da un brano della band J-POP “AAA”, già creatori della traccia d'apertura della serie animata di 13 episodi ispirata al gioco, anch'essa intitolata “World Destruction”).

    La versione occidentale, infatti, subirà un processo di ottimizzazione atto a limare gli spigolosi limiti della versione nipponica: World Destruction non è come si potrebbe pensare un titolo esente di difetti. La versione NTSC è stata sì, mira di plausi e feedback positivi sotto il profilo tecnico e narrativo, ma anche pesantemente criticata negativamente per il sistema di gioco sbilanciato, la bassa longevità (che si aggira sulle 20 ore) e per la curva di difficoltà mal calibrata.
    Tutti difetti che dovrebbero essere eliminati nella versione occidentale, secondo le fonti SEGA, così da permettere al gioco di offrire un'esperienza ottimizzata sotto il profilo tecnico e ludico.

    Sands of Destruction Sega si lancia nel mercato degli RPG su Nintendo DS con un'opera ad alto budget, affidandosi a grandi personalità dell'ambito videoludico e ruolistico per azzardare la nascita di un nuovo brand: al giorno d'oggi una mossa simile, specie se consideriamo le sfortunate operazioni commerciali SEGA, è molto coraggiosa e inusuale. Eppure la casa del riccio blu azzarda non solo una spesa esosa per finanziare lo sviluppo del titolo, ma si rimbocca le maniche per poter rilasciare in Occidente una versione riveduta e corretta basandosi sui feedback dell'utenza nipponica. Plauso a SEGA per dimostrare come si dovrebbe lavorare nel campo videoludico e auguri per il prossimo lancio del brand su territorio occidentale, previsto per quest'inverno. Pronti a ribaltare le vostre prospettive d'eroismo?

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