Anteprima Sins Of A Solar Empire

Le colpe dell'Impero Solare

Anteprima Sins Of A Solar Empire
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    Mirevole e difficile è l’obiettivo che si pone il nuovo titolo di Ironclad Games: creare un nuovo cammino che sappia riunire le due strade maestre del genere strategico, quello in tempo reale e quello a turni. L’obiettivo è difficile perché, pur essendo due esponenti dello stesso genere, sono due modi di concepire il gioco strategico molto diversi tra loro, che esprimono dinamiche altrettanto diverse.

    Il genere RTS (strategico in tempo reale) fonda i suoi principi su attacchi veloci in cui massimizzare la forza distruttiva, in una semplicità d’uso dell’interfaccia e della gestione risorse. In questo caso il numero dei mezzi è più importante della strategia da adottare ed è più importante capire quali sono le unità più potenti. Le risorse sono facilmente reperibili e virtualmente illimitate ed il teatro di guerra è relativamente limitato.
    Nella controparte a turni, evidentemente, è necessario porre più attenzione alla componente gestionale, l’aspetto diplomatico e commerciale sono solitamente più curati e sovente vi è necessità di gestire contemporaneamente più fattori. Le battaglie sono ovviamente più lente e ragionate e, più che la quantità, ciò che conta è la qualità delle truppe e la capacità di posizionare strategicamente le stesse. E’ necessario capire subito quali siano le truppe più equilibrate. Il teatro di guerra normalmente è più vasto.

    Sins of a solar empire tenta appunto di fondere i migliori aspetti dei due generi. Che gli sviluppatori stiano mettendo anima e corpo nel tentativo di realizzare un prodotto soprattutto divertente per noi utenti lo si capisce dal fatto che in un anno e mezzo sono state aperte 4 beta pubbliche, l’ultima di pochi mesi fa, tramite le quali gli sviluppatori hanno ottenuto (e poi utilizzato per fortuna) un'enorme mole di feedback per correggere i difetti del gioco ed indirizzarlo verso i suggerimenti degli utenti. D’altronde il progetto è ambizioso e senza un po’ d’aiuto da parte degli appassionati riuscire nell’impresa sarebbe forse risultato troppo difficile, soprattutto per una SH che ha alle spalle poca esperienza a grandi livelli (il loro prodotto più famoso è forse Galactic Civilization 2).

    Turn based o real time?

    Più che fondere il gameplay di un RTS con quello di uno strategico a turni per dare vita a nuove dinamiche si è preferito prelevare le caratteristiche tipiche dell’uno e dell’altro ed “assemblarle”. Questo garantisce di non trovarsi ad un certo punto dello sviluppo con un gameplay irrimediabilmente "sbagliato" o poco fruibile, ma d’altra parte bisogna dire che spesso irromperà in noi un prepotente senso di dejà-vù.
    Lo schema fondamentale, infatti, si potrebbe ricondurre a quello tipico degli strategici e che potremmo riassumere nel “conquista”/ ”sviluppa difese, innovazioni e ricchezza”/ ”costruisci truppe”/ ”conquista o mantieni il territorio”(in fondo è pur sempre un gioco di guerra). Tuttavia è il modo in cui si agisce a rendere Sins of a solar empire un gioco interessante. Innanzitutto l’ambientazione fantascientifica ha molto fascino e l’emozione di poter scoprire nuovi pianeti e civiltà sconosciute concorrerà indubbiamente a far felici gli appassionati del genere.
    Tra le feature di maggior interesse troviamo il superzoom tattico e l'implementazione dell’interfaccia di gioco. Il superzoom tattico funziona in modo analogo a quello di Supreme Commander e in un gioco in cui si devono gestire territori spaziali risulta ancora più indicato. A livello più vicino potremo vedere ogni singola nave nei dettagli mentre allontanandoci avremo una visione d’insieme estremamente allargata, abbracciando pianeti e galassie con una sola schermata. L’interfaccia di gioco si inserisce in maniera molto intelligente: sullo schermo, in maniera discreta ma efficace, avremo a disposizione tutti i comandi necessari, sia in battaglia che per la gestione del nostro impero. Tramite quest'ultima potremo gestire ogni singola armata o pianeta senza la necessità di raggiungere l’effettiva posizione a schermo dell’unità che ci interessa. L’interfaccia dinamica provvede, inoltre, ad evidenziare ogni nostra unità contemporaneamente sulla mappa e sorprendentemente lo fa senza affollare lo schermo. Le battaglie sembrano divertenti ed impegnative, con numerose unità che si muovono contemporaneamente a schermo. Si nota anche una buona IA sia degli avversari sia delle nostre armate: in caso di attacco, infatti, le navi sembrano in grado di organizzarsi autonomamente e rispondere in maniera quantomeno decente anche senza il nostro intervento. Se l’IA è in grado di fare quello che promette, permettendoci di gestire i movimenti delle armate su più vasta scala ne vedremo delle belle. A quanto è dato sapere, comunque, la battaglia si muoverà su due piani (confermando implicitamente la natura dualistica del titolo, da una parte rts e dall'altra strategico a turni). Da quel che si è visto, purtroppo, non emergono solo aspetti positivi: si nota, infatti, come sembrino venir meno tutte quelle manovre d'accerchiamento tanto care agli appassionati del genre. A prima vista sembrerebbe di trovarsi di fronte a schieramenti di navi che si posizionano quasi parallelamente, vomitando i loro raggi laser fino alla completa distruzione dell'avversario (o propria) con una moltitudine di piccole unità che volteggiano nello spazio me che a conti fatti non sembrano apportare un grandissimo contributo agli scontri.
    Resta comunque il fatto che le battaglie sembrano spettacolari, con un numero di unità in campo decisamente notevole, tra le migliori mai viste finora; una prova sul campo, in ogni caso, fugherà i dubbi sull'effettiva capacità di divertire del gameplay.

    Il solito per me!

    Per il resto troviamo tante tipiche caratteristiche presenti in un gioco di questo genere. Abbiamo tre tipi diversi di energia, sottoforma di Cristalli, metallo e crediti (sotto forma di tasse imposte sui pianeti da noi colonizzati). Nella versione finale avremo tre diverse razze (di cui una è ancora rimasta segreta). Potremo organizzare le unità in squadre in modo non differente da qualsiasi altro rts. Ancora non sono state svelate tutte le caratteristiche delle diverse navi ma è da segnalare la presenza di navi madri, diversificate nelle capacità, in grado di “evolvere” tramite punti esperienza e che sembrano rappresentare il fulcro dell’esplorazione e della conquista.

    Dal punto di vista dello sviluppo avremo una struttura ad albero con tre rami principali da cui scegliere cosa privilegiare nell’evoluzione della nostra civiltà. Inoltre, ogni pianeta avrà un numero predefinito di slot da utilizzare per costruire miniere, torri difensive o altre strutture di costruzione. Questo significa che dovremo pensare bene prima di costruire visto che non potremo installare su un pianeta qualsiasi cosa che ci passi per la testa. Commercio e diplomazia non sembrano aver beneficiato particolarmente delle “cure” di Ironclad Games visto che ripropongono dinamiche assolutamente tipiche del genere, ovvero generalmente poco sviluppate. Sia la carta diplomatica che quella commerciale non sembrano proprio rappresentare un punto fondamentale nella strada per la vittoria.

    L’aspetto grafico, come si evince dai filmati, è già discreto, con una nota di merito particolare per la realizzazione poligonale delle navi e per gli effetti particellari (tranne le esplosioni, davvero poco curate). Il palcoscenico che fa da sfondo alle battaglie sembra sempre ben caratterizzato: nebulose, pianeti e galassie in lontananza, asteroidi e materia stellare, in mille sfumature diverse, si stagliano sullo sfondo donando vivacità alla scena. Le battaglie sono un tripudio di colori e di effetti speciali: raggi al plasma e proiettili multicolori si mischiano alle decine di caccia che volteggiano nel campo di battaglia e che tracciano scie colorate. Resta da stabilire se il frame-rate rimarrà stabile anche nelle battaglie più affollate e se, alla lunga, una tale profusione di colori e tracce non disturbi la vista.

    Sins Of A Solar Empire Questo Sins Of a Solar Empire sembra un prodotto decisamente interessante; è notevole come gli sviluppatori abbiano creato una comunità di appassionati/"collaboratori" ed è lodevole come abbiano tenuto conto dei suggerimenti degli stessi. L’idea è ambiziosa ed esaltante, il palcoscenico, fatto di mondi inesplorati e razze aliene, è indubbiamente affascinante. Peccato solo che l’idea di fondere due modi diversi di intendere il gioco strategico sembri passare più per un semplice affiancamento delle caratteristiche che per una vera fusione armonica tra le dinamiche dei due generi. Resta comunque da vedere come effettivamente avrà lavorato la software house: se il risultato sarà pari all’impegno probabilmente a Febbraio avremo di che divertirci.

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