Anteprima Skate

La prima vera simulazione di Skateboarding?

Anteprima Skate
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Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Realismo o finzione videoludica?

    Le ultime generazioni di videogames, complici una tecnologia ed un mercato in continua evoluzione, hanno accentuato e perfezionato l’opposizione tra due differenti approcci al videogioco, sia nel concept, che nel gameplay e persino lo stile grafico: "arcades" e "simulazioni" sono due generi di videogioco inizialmente molto affini, che breve tempo hanno dato vita a linee di pensiero opposte, specialmente nei giochi sportivi: meglio una lunga serie di settaggi per poter controllare alla perfezione il nostro veicolo, oppure meglio la derapata pura e semplice? Meglio una gestione realistica dell’aerodinamica e della fisica o ci si accontenta di alcuni semplici fondamentali come la “scia”? Insomma, meglio Gran Turismo o Ridge Racer?
    Ovviamente, il discorso su questa "dicotomia videoludica basilare" non si limita al racing game. Molti altri generi si sono avvalsi di una o l’altra concezione, con i relativi vantaggi e svantaggi. Nel mondo dei giochi dedicati allo skateboarding, questa scelta non c’è mai stata: alla stregua dello strepitoso successo riscosso da ogni capitolo della serie Activision “Tony Hawk Pro Skater”, i timidi tentativi di rivalsa (ESPN X Games Skateboarding e Skate Attack sono solo due esempi) non hanno mai sconvolto il concept alla base della famosa serie dedicata allo skater statunitense (uno tra i pochissimi a riuscire ad eseguire un 900° in rampa con la sua tavola). La giocabilità, quindi, è sempre rimasta ancorata ad un genuino stile arcade, fatto di trick e concatenazioni sì spettacolari, ma comunque poco realistiche rispetto al vero skateboarding da strada, composto di mille tentativi, poche acrobazie portate a termine felicemente e tante ossa rotta (o perlomeno, ginocchia sbucciate). Ora Electronic Arts, regina dei giochi sportivi grazie ai brand EA Sports (Fifa, Nba, Nfl e così via) punta a contrastare lo strapotere targato Activision con una simulazione realistica di questa sottocultura urbana all'insegna di tavole, trucks e rotelle: Skate, sviluppato da Black Box, esegue un grind sull’estate e si prepara ad uscire nel settembre di questo anno.

    Rotta per San Vanelona

    Skate, come in molti altri titoli del settore, offre la possibilità di creare da zero il proprio alter-ego digitale scegliendone l’aspetto fisico, lo stile e le marche per il suo abbigliamento e per la sua tavola tra una quarantina di sponsor realmente esistenti. La novità, in linea con l’intento degli sviluppatori di portare su schermo un prodotto estremamente realistico, è l’assenza di modelli predefiniti da poter scegliere. Ogni videogiocatore dovrà quindi obbligatoriamente personalizzare il suo skater, rendendosi unico in un’eventuale sessione di gioco online. Ciò non significa che non saranno presenti atleti pro della disciplina: tra i 19 skaters selezionati fanno capolino i nomi di Danny Way (sicuramente il più coinvolto sia in fase di produzione che di marketing), Max Gonzales e Rob Dyrdek. Analogamente, non esiste alcun plot narrativo da seguire: saremo solo noi, il nostro skateboard e San Vanelona un’ambientazione fittizia creata sulla base delle città di San Francisco, Barcelona e Vancouver e che includerà anche il Danny Way’s Mega Compund, una sorta di enorme skate park dotato di numerosi spot e della Mega Ramp, un nome che già dice tutto. Potremo pertanto passare le ore a creare nuovi trick in rampa come in strada o a cercare di vincere contest e competizioni organizzati dagli sponsor offline e online: la libertà sarà totale.
    Il nostro equipaggiamento sarà modificabile a nostro piacimento, ma la scelta di una certa tavola rispetto ad un’altra non implicherà solamente delle differenze a livello artistico: i trucks, il tipo di grip e la qualità delle rotelle influiranno sui tricks grazie ad un apposito motore fisico. Un esempio su tutti: in rampa sarà bene fissare adeguatamente i trucks per una maggiore stabilità, mentre in strada una maggiore flessibilità favorirà curve e cambi di direzione repentini.
    A differenza della serie dedicata a Tony Hawk, in skate non vi è nessun trick o abilità speciale da sbloccare: come nella realtà, gli unici elementi in grado di influire positivamente sui tricks sono la maneggevolezza nel sistema di controllo (basato sulle due leve analogiche) e la ricerca di uno spot (un luogo) ideale. L’ollie, ad esempio, verrà eseguito tirando indietro la levetta analogica sinistra e lasciandola andare: il tempismo e la levetta analogica destra faranno il resto, con la realizzazione di un semplice flip o di un grind su una sbarra, ad esempio.

    Il gusto del realismo

    Il sistema di valutazione dei tricks utilizzato nei concorsi proposti dal gioco rispecchierà ancora una volta la realtà, come ha affermato Scott Blackwood, produttore esecutivo del progetto: “Ci siamo concentrati sulla valutazione di stile, combinazione e misura dei vari trick. Questo metodo permette di escludere combo impossibili concatenate l’un l’altra della durata di due minuti [come visto nella saga Tony Hawk Pro Skater, NdR]. Se si osserva uno skater professionista in azione, si potrà notare come le sue acrobazie non infrangono le leggi della gravità e della fisica; ci si basa su concetti base come velocità e coordinazione, dove dopo un paio di tricks si respira, si riguadagna velocità e lo si ripete un’altra volta”.
    Le possibilità offerte da un prodotto simulativo come skate sono molteplici, anche grazie al supporto online di Playstation 3 e XBox 360. Immaginiamo, ad esempio, un contest mondiale per il miglior trick: i videogiocatori non si limiterebbero all’esecuzione perfetta di una banale sequenza di tasti, ma cercherebbero lo spot ideale per una serie di trick omogenea e coordinata. Nella sua virtualità, la sfida si avvicina verosimilmente alla vita reale di uno skater proveniente dagli Usa, dall’Europa o dal Giappone: si cerca il luogo adatto, si esegue l’acrobazia e la si diffonde tramite internet a tutto il mondo nella speranza di risultare il più bravo e il più ammirato.
    Lo stile grafico rispecchia quanto già detto: le ambientazioni sono estremamente grigie e spoglie rispetto al variopinto universo di Tony Hawk pro Skater, ma a ben vedere non ci si potrebbe aspettare molto di più da un parcheggio o un piazzale deserto. Le animazioni e la qualità grafica del titolo sembrano ancora lontane dagli standard artistici proposti nella next generation, ma mancano ancora tre mesi all’uscita sul mercato ed eventuali miglioramenti sono ancora possibili. La componente audio, infine, potrà contare sul buon campionamento di effetti sonori quali il rumore delle rotelle sull’asfalto o le scivolate dei nostri trucks sulle sbarre sparpagliate per i livelli.

    Un dubbio conclusivo

    In conclusione, come si sarà capito, skate si propone come simulazione realistica del pianeta “Skateboard”. Il confronto con Tony Hawk ed il titolo Activision risulta scontato, ma Blackwood afferma che è come comparare “uno strategico ad uno sparatutto in prima persona. I controlli, la fisica e il modo in cui presentiamo lo skateboarding nella sua natura realistica e autentica confermano che si parla di due giochi completamente differenti”. E questo potrebbe rappresentare il punto di forza (o di debolezza) maggiore di questo titolo sviluppato da Black Box. Nonostante l’innovazione e il coraggio dimostrato dal progetto, infatti, non tutti i giocatori si potrebbero mostrare entusiasti nel scegliere il miglior truck per la nostra tavola, o nel faticare su un sistema di controllo e una giocabilità non immediata quanto quella del titolo dedicato a Tony Hawk. L’arcade, insomma, potrebbe prevalere sulla simulazione del titolo skate.

    Skate Skate, in uscita per l’inizio di settembre negli States e in Europa, è una simulazione realistica ambientata nel mondo dello skateboarding. Il titolo, esplicitamente opposto sia nei controlli che nella giocabilità rispetto al colosso Tony Hawk Pro Skater, abbandona lo stile arcade della popolare serie made in Activision per abbracciare uno stile realistico basato sul “timing” dei vari tricks e l’uso delle due levette analogiche. L’assenza di una story-line, caso più unico che raro nel mondo videoludico, conferma la voglia degli sviluppatori del team Black Box di realizzare un prodotto atipico e volutamente controcorrente rispetto ai concorrenti del segmento di mercato. Ed è proprio questa la caratteristica che potrebbe rivelarsi croce o delizia del titolo Electronic Arts.

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