Anteprima Sly Cooper: Thieves in Time

Everyeye assiste alla presentazione ufficiale del quarto episodio di Sly Cooper

Anteprima Sly Cooper: Thieves in Time
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  • PS3
  • PSVita
  • Sapere che il team responsabile di Sly 4 - Thieves in Time - non è Sucker Punch, è un brutto colpo al cuore. Sanzaru Games, del resto, non ha certo il curriculum dei creatori di Infamous e della trilogia originale. Ma, dobbiamo ammetterlo, a parte qualche piccola caduta di stile, la presentazione ufficiale del nuovo episodio di Sly Cooper ci ha conquistato. Il lungo preambolo è bastato a convincerci che il nuovo gruppo sta lavorando con passione, animato da una serie ammirazione per l'eredità (visiva, ludica e concettuale) che la banda di ladri più famosa dell'era 128 bit ha lasciato.

    Time Machine

    Sono passati quasi sei anni da quando abbiamo incontrato Sly per l'ultima volta. Il procione sembra essersi finalmente sistemato: una (provvidenziale?) amnesia ha convinto l'agente Carmelita, un tempo sua nemesi, ad abbracciare un sogno d'amore sempre sussurrato di soppiatto. Anche Bentley e Murray hanno appeso i guanti al chiodo. Ma quando la geniale tartaruga, alle prese niente meno che con la costruzione di una macchina del tempo, vede scomparire le pagine del Thievius Racoonus proprio davanti ai suoi occhi, capisce che è il momento di rimettere in piedi il team. Probabilmente deve esserci di mezzo qualche strano paradosso temporale, dal momento che il mitico libro della dinastia Cooper si scolora proprio come Marty McFly nella trilogia di Ritorno al Futuro. Ci vengono negati, in ogni caso, altri dettagli sull'impianto narrativo: non sapremo se sarà possibile viaggiare fra le varie epoche storiche, magari incontrando qualche antico parente di Sly, così come non ci è dato sapere qual'è il piano di Bentley per rimettere in sesto il vecchio gruppo. Non mancheranno -ci assicura il team di sviluppo- altre occasioni per parlare più approfonditamente di questi argomenti.

    Old Fashioned

    Senza ulteriori indugi, la presentazione entra nel vivo, mostrandoci una breve Cut Scene che introduce uno dei primi livelli di gioco. Quello che si nota subito è un comparto tecnico molto piacevole, che sfrutta un cell shading pulitissimo per trasportare l'iconografia di Sly Cooper nella Next Generation. Forse i tratti somatici del procione potevano essere realizzati in maniera più brillante, ma del resto il tempo è passato anche per lui, che adesso sembra un po' meno scavezzacollo del dovuto. E' invece l'esplosivo Murray, ancora avvolto dal suo costume da supereroe, che gioca il ruolo di testa matta del gruppo. La sequenza narrativa, a onor del vero, non ci lascia pienamente soddisfatti. L'ironia da Slapstick appare un poco spuntata, meno incisiva del solito, forse pensata per irretire un pubblico di utenti più giovani. Fortunatamente, come vedremo, le cose migliorano non poco in seguito.
    Già ci sentiamo molto rassicurati non appena assistiamo ai primi momenti in-game. Mentre controlliamo il poderoso Murray, ci muoviamo in quella che sembra una giungla misteriosa, alla ricerca di un interruttore che possa aprire un varco a Sly, intrappolato momentaneamente in una radura sotto di noi. Utilizzando la forza stratosferica dell'ippopotamo rosa solleviamo le chiuse di una diga, in modo che Sly possa avvicinarsi al fiume che scorre lento, trascinando i detriti di un recente naufragio. Saltando da un barile all'altro, e sfruttando le vecchie abilità imparate nel secondo capitolo (quindi accovacciandosi in punta di piedi dopo una piroetta aerea), il procione prosegue il suo viaggio. Giunge nei pressi di una guardia, e comincia a camminare in punta di piedi. I sample acustici, le sviolinate che sottolineano il fare furtivo, sono tutte lì a testimoniare che il team è stato davvero attento a ricostruire il feeling dei vecchi capitoli.
    Procedendo spediti nella dimostrazione, i ragazzi di Sanzaru ci spiegano come intendono diversificare ed arricchire il gameplay. In ogni livello del gioco, Sly avrà a disposizione un particolare travestimento (magari acquisito proprio nel corso della progressione). Se nei vecchi episodi il camuffamento serviva per passare inosservati sotto gli occhi delle guardie, in Sly 4 ogni "costume" avrà una particolare abilitò speciale. Le abilità serviranno per risolvere puzzle ambientali non troppo complessi, o per fronteggiare particolari categorie di nemici. Nel primo livello mostrato il travestimento da pirata permetteva, molto classicamente, di rallentare il tempo, superando porte a chiusura automatica o ostacoli in movimento. Non che la soluzione ci sembri particolarmente elegante: il gioco, a quanto ci sembra, perde un po' di coerenza narrativa. Eppure la soluzione sembra funzionale, e non solo per diversificare uno stage dall'altro: una volta completato, ogni livello potrà essere riattraversato selezionando uno dei nuovi costumi raccolti, magari per esplorare sezioni della mappa altrimenti inarrivabili, e conquistare così i numerosi extra presenti nel gioco.
    Una deriva simile a quella dei titoli della serie LEGO, che non può che far bene al Franchise, almeno dal punto di vista delle prospettive ludiche.
    La seconda parte della dimostrazione ci mostra invece un Boss Fight. L'intento del team è quello di rendere più vivaci e movimentate queste sezioni, ed i risultati non tardano a farsi vedere. Sullo sfondo di un'ambientazione dai tratti orientaleggianti (probabilmente il Giappone Feudale), affrontiamo il temibile El Jeffe, una tigre dall'accento messicano che sembra divertirsi a fare il samurai. In questa sezione le battute acide che i due contendenti si scambiano rinfrescano uno screenplay che era apparso fino ad adesso un po' ingessato, ma che invece si colora di momenti esilaranti e cattiverie gratuite. Lo scontro con Jeffe, in ogni caso, procede sulle sommità di una statua gigantesca che il marrano ha fatto costruire per compiacere il suo ego smisurato. Il fascino di un boss fight vecchio stile, in cui si devono leggere le routine comportamentali del nemico evitando i suoi fendenti, e poi utilizzando il travestimento da samurai per respingere i suoi proiettili di fuoco, basta per conquistarci.

    La demo, purtroppo, finisce di lì a poco, lasciandoci con tante altre curiosità. I due brevi spezzoni sono invece piuttosto esplicativi per quel che riguarda il comparto tecnico. Animazioni allo stato dell'arte si sposano con una serie di effetti d'illuminazione esaltanti, che unitamente ad una complessità poligonale degli ambienti davvero eccezionale, rendono il mondo di Sly più vivo e interessante da guardare. Ovviamente è difficile gridare al miracolo di fronte ad un Cell Shading, ma se Rise of a Ninja e il suo seguito vi hanno fatto capire quanto può valere un colpo d'occhio del genere, vi basti sapere che Sly 4 sembra addirittura spingersi oltre. Perfetto, infine, il comparto sonoro: le musiche di vecchia data si alternano alle battute di un doppiaggio inglese caratterizzato al meglio. Speriamo in una localizzazione rispettosa.

    Sly Cooper: Ladri nel Tempo Il nuovo Sly Cooper non è sviluppato da Sucker Punch. Mettetevi l'animo in pace. Sanzaru Games, tuttavia, sembra poter portare il testimone con discreta efficacia, non solo grazie alla volontà di dialogare sempre con i creatori originali del brand, ascoltando i loro consigli, ma anche per i meriti di un evidente amore per la trilogia originale. Si recupera dunque una formula classica, ma si espande sia dal punto vi sita tecnico che da quello concettuale, per regalare al pubblico un Platform 3D come non se ne vedevano da tempo. La speranza è quella che anche a livello narrativo e di caratterizzazione dei personaggi, il team proceda su una linea matura, abbracciando un humor brillante e mai troppo “corporeo”. State con noi per futuri aggiornamenti.

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