Anteprima Star Ocean 4

Dai produttori di Final Fantasy l'ultimo episodio di una saga fantascientifica

Anteprima Star Ocean 4
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Pc
  • PS4
  • Tra due fuochi

    Esiste una guerra silenziosa, che si perde tra le pieghe della nostra società. In questo mondo impazzito e frenetico, dove tutti sono indaffarati e distratti, che va avanti indifferente qualsiasi cosa succeda, esistono due fazioni silenziose che tramano in mezzo a noi. Chi ne fa parte può essere un passante, un vicino, un amico. Magari in questo stesso istante sta leggendo queste righe.
    Sono i protagonisti della guerra dei Giochi di Ruolo: noi (videogiocatori) ne siamo coinvolti.
    Tra gli appassionati di questo meraviglioso universo del fantastico, esistono essenzialmente due correnti: gli amanti dei GDR di stampo occidentale, concentrati spesso sul realismo grafico, il free roaming e un tipo di combattimento in real time, e quelli fanatici per gli RPG di stampo giapponese, distinti da una caratterizzazione dei personaggi fortemente manga, una storia profonda ma con svolgimento lineare, ed un tipo di combattimento a turni. Se tra gli occidentali “Oblivion” di “Bethesda Softworks” spicca come fulgido faro guida per tutti gli altri, per quelli giapponesi l’esempio da seguire è certamente quello della lunga saga di “Final Fantasy” prodotta dalla “Square”.
    Con più di 80 milioni di copie vendute in tutto il mondo, la “Square” ha creato negli anni un vero e proprio marchio di fabbrica. Nell’aprile del 2003 si è unita ad un’altra grande casa, la “Enix”, promotrice di un’altra saga da 43 milioni di copie, quella di “Dragon Quest”. Da quando si sono unite, “Square-Enix” ha continuato a presentare titoli d’altissimo livello, portando avanti degnamente “Final Fantasy”, “Kindom Hearts”, ma facendoci anche scoprire perle inedite come “Odin Sphere”, per somma gioia dei sopraccitati fautori degli J-RPG.
    Nel corso della primavera 2009 uscirà, sviluppato dalla “Tri-Ace”, uscirà un altro Rpg della Square Enix, che esplorerà un mondo ed un’impostazione differente da quella fantasy a qui ci hanno abituati: quello della fantascienza. Il titolo in questione è naturalmente “Star Ocean: The Last Hope”, il quarto capitolo di una saga finora mai approdata nella next-gen. Durante un’intervista allo scorso Tokio Game Show, il produttore Yoshinori Yamagishi ha annunciato la sua uscita per Xbox 360, preferita inizialmente alla console Sony solo perché unico hardware disponibile quando iniziò il progetto, ma non è affatto escluso possa esserci una successiva conversione Ps3.
    Le notizie riguardo questo nuovo titolo ad ambientazione fantascientifica sulla trama e gameplay sono ancora poche, tutte malvagiamente centellinate dagli sviluppatori, e neanche l’E3 è servito ad annunciare sostanziose novità.

    Prima dell’inizio

    Per quanto riguarda la trama, il gioco è a tutti gli effetti un prequel del primo capitolo, uscito nel 1996 per Super Nintento. Non è stato chiamato “Star Ocean 0” unicamente per la componente negativa che ha il numero in questione, preferendo così una continuità numerica, non cronologica. L’antefatto del titolo è che nell’anno 2064 del nostro calendario scoppiò la terza, ed ultima, guerra mondiale. Nei filmati vediamo un bombardiere militare, presumibilmente senza pilota, che colpito da un fulmine lancia in fiamme, ed in cortocircuito, una testata nucleare. Il suo gigantesco fungo atomico che raggiunge le nuvole è solo il primo di una lunga e ripetuta serie, visibili persino dallo spazio, che cancellano quasi l’umanità. I pochi sopravvissuti, in una terra devastata ed invivibile, guardano ormai solo al cielo, in attesa di un segnale di speranza. Il segnale arriva nell’anno 2074, quando l’organizzazione “U.S.T.A.” ha segretamente il primo contatto con tecnologia extraterrestre. Grazie a intensi anni di studi, ed al prof. Trillas Bachtein, inizia la nuova era spaziale, capace di far compiere alle astronavi umane balzi spazio-temporali a velocità Warp. Anche il calendario viene riazzerato, iniziando l’era “S.D.”. Il gioco è ambientato nell’anno S.D. 00010 di questa nuova epoca, corrispondente al nostro 2097, ed i protagonisti della storia, resi attualmente noti, sono un giovane pilota, Edge Maverick, e la sua co-pilota ed amica d’infanzia Reimi Sainonjidi, a bordo di una delle cinque navicelle da viaggio che compieranno la prima ed avventurosa esplorazione attraverso “l’oceano stellare”. Essi incontreranno mondi fantastici, almeno cinque secondo le notizie disponibili, ed in alcuni il tempo e la gravità sembrano essere congelate, permettendo la formazione di paesaggi surreali, fatti di piattaforme sospese e lune orbitanti parzialmente sbriciolati da un enorme impatto, ma con tutti i suoi detriti magicamente immobili in aria.
    In ognuno dei mondi visitati (sarà possibile spostarsi liberamente, seguendo il proprio capriccio piuttosto che le vicende della main quest), i giocatori troveranno diverse creature, conformazioni territoriali uniche, cromatismi particolari e sempre diversi, per garantire una varietà concettuale di prim'ordine.
    L’ambientazione fantascientifica, inizialmente sacrificata nei precedenti capitoli in favore della più commerciabile componente fantasy, dovrebbe finalmente seguire le vere intenzioni originarie, emulando le emozioni che la prima saga di Star Trek diede ai suoi numerosi spettatori.
    Il gameplay è ancora oscuro. Inizialmente i comunicati stampa annunciavano un deciso distacco dal sistema di gioco del terzo episodio: era prevista la possibilità di controllare tutti i membri del party (invece che lasciare alla CPU la gestione dei comprimari), e le routine d'attacco avrebbero dovuto essere incentrate sulla collaborazione fr ai protagonisti. Ma le ultime novità vedono invence un mutamento di fronte: durante l'E3, nonostante non sia stata mostrata nessuna demo, si è sottolineata invece la vicinanza di "The Last Hope" con il suo predecessore. In questo caso, dunque, con un party di quattro personaggi, il giocatore potrebbe guidarne solo uno in real time, mentre l'IA gestirà le azioni degli altri. L'impostazione di base resta comunque quella di un Action RPG che permette di avere il pieno controllo sulle azioni d'attacco, dispensando combinazioni e colpi speciali che, in questa edizione, non si fanno scrupolo di guarnire il combattimento con una cospicua serie di attacchi aerei, mosse speciali e magie dall'elevata spettacolarità. Purtroppo nessuna informazione arriva a gettare luce sul sistema di controllo, sulla varietà di attacchi disponibili, e sui meccanismi di progressione pensati per lo sviluppo dei personaggi. Una (vaga) informazione sulle azioni performabili in game è data dal filmato che mostra il protagonista che, poggiando la mano su una sfera incastonata su di un antichissimo altare, lo attiva facendo nel contempo illuminare un simbolo sulla sua mano: forse un modo per rendere terraformabili i pianeti visitati.
    Graficamente il titolo si attesta sugli ottimi standard visivi, degni davvero di appartenere alla next-gen: definizione altissima, colori luminosi ed indovinati ed una colonna sonora epica ed ispirata. Di sicuro impatto saranno certamente i filmati in CG, prodotti dalla stessa Visual Works divenuta celebre per la qualità dei filmati della serie “Final Fantasy”. Anche nel caracter-design il titolo sembra debitore della serie (soprattutto del capitolo VII), con visi dai grandi occhi espressivi e vestiti sgargianti e coloratissimi.

    Star Ocean: The Last Hope Star Ocean si prospetta come un titolo interessante, nonostante le poche notizie attualmente a disposizione. La struttura di gioco ed il design richiamano giochi fantasy del calibro di “Final Fantasy” e danno l’impressione di una parentela che può giovare al titolo di “Tri-Ace”. L’ambientazione fantascientifica sembra un buon modo per reinventare questo affollatissimo genere, soprattutto visti i precedenti successi di altri titoli come “Mass Effect” e “Lost Odissey”. Il comparto visivo dei filmati e delle brevi sequenze in-game sembrano tecnicamente di altissimo livello, la musica ha il giusto tenore di una epopea spaziale, ed in più la distribuzione della “Square-Enix” sembra dare notevole garanzia sull’impegno profuso al fine di far nascere un prodotto di qualità.

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