Anteprima Star Wars: Renegade Squadron

La galassia di Lucas si fa nuovamente portatile

Anteprima Star Wars: Renegade Squadron
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  • Una galassia portatile

    Dagli anni pionerestici dei videogiochi ad otto bit, fino alla roboante “terza generazione” dei giorni nostri sono ormai decine i titoli dedicati alla “galassia lontana lontana” partorita, ormai trent’anni or sono, dalla prolifica mente di George Lucas. E forse proprio perché il buon George pensò bene di fondare una propria compagnia di videogiochi (l’ormai leggendaria Lucasarts), un’altissima percentuale di questi giochi è degna di rilievo; ed anzi, non sono pochi, fra questi, i titoli che a tutt’oggi vengono considerati dei capolavori del panorama videoludico.
    Uno dei giochi che più ha saputo catturare le emozioni e le atmosfere dell’esalogia è proprio Star Wars Battlefront, campione di vendite (nelle sue due incarnazioni) un po’ in tutto il mondo. Il titolo altro non era che uno shooter (in prima o terza persona), votato al gioco online ed al deathmatch a squadre che permetteva di vestire i panni delle truppe ribelli o dei coscritti dell’impero, prendendo parte ad epiche battaglie campali. Il seguito espanse questo concept, introducendo la possibilità di vestire i panni dei personaggio più rappresentativi dell’universo di George Lucas e di partecipare, alla guida di uno dei caccia caratteristici della serie, a concitati scontri aerei.
    Non stupisce che Battlefront sia uno dei franchise più venduti tra quelli legati a Guerre Stellari, né che i titoli siano stati convertiti praticamente su ogni macchina da gioco. Contro ogni aspettativa, però, il terzo episodio della serie (ribattezzato appunto “Renegade Squadron”) arriverà in esclusiva per PSP, accompagnato da un’edizione speciale della piccola console Sony: completamente bianca e con la sagoma di Darth Vader serigrafata sullo Chassis.

    La Forza è potente in lui

    Abbandonato lo storico sviluppatore della serie Battlefront (quei Pandemic Studios, responsabili tra l’altro di Mercenaries), e affidata la programmazione a Rebellion Software, Lucas ha ben pensato di ripartire da zero nella programmazione del titolo, dotandolo di un nuovo motore grafico e di un sistema di controllo appositamente pensato per i controlli di una console portatile. Nel progettare questo seguito infatti si è voluto prestare ascolto alle critiche mosse dai giocatori che lamentavano soprattutto la difficoltà di gestire gli adrenalici scontri, privati di un secondo pad analagico col quale prendere accuratamente la mira.
    La soluzione proposta è un po’ l’uovo di Colombo della situazione e trae ispirazione dai controlli di altri titoli similari usciti per PSP (primo fra tutti “Socom”, sviluppato internamente da Sony). Non più uno scomodo sistema di puntamento “libero”, ma la possibilità di bloccare la mira (e la visuale) su un singolo avversario, tramite la pressione del tasto “R”. In questo modo si ottiene una giocabilità, sicuramente più arcade, ma anche maggiormente immediata e forse più adatta agli elevati ritmi degli scontri di Battlefront. La croce direzionale viene utilizzata per scorrere tra le armi (sinistra e destra) e tra i possibili bersagli (giù), mentre i controlli analogici sono utilizzati per lo spostamento del proprio personaggio (ovviamente oltre al lock, il tasto “R” attiva il movimento laterale). Il tasto “L” è deputato al salto e all’utilizzo del Jetpack, “X” e “quadrato” sono rispettivamente fuoco primario e secondario, mentre “triangolo” viene usato per le azioni contestuali (come entrare nella cabina di tank e astronavi o la cattura di una base).
    Anche i controlli dei veivoli sono stati ridisegnati da zero. Alcune delle manovre più complicate (come l’atterraggio negli hangar delle navi ammiraglie) sono state rese automatiche, ed in generale è molto più semplice mantenere il completo controllo del proprio veicolo. Rivisto anche il targeting in volo, la telecamera segue sempre e comunque il bersaglio agganciato, un sistema che a prima vista può disorientare ma che, assicurano i ragazzi di Rebellion, oltre a permettere inquadrature cinematografiche consente evoluzioni altrimenti impossibili con i controlli di PSP. A proposito dei combattimenti aerei si segnala l’introduzione di nuovi veicoli, come il Tie Defender e il B-Wing, e la possibilità di assumere i comandi di navi “storiche”, tra cui il leggendario Millienium Falcon e lo Slave-I di Boba Fett.
    Altro elemento di rottura con il passato è la scomparsa delle classi. Se i precendenti episodi vedevano il giocatore costretto a scegliere se vestire i panni di un assaltatore, un pilota, o un granatiere (ciascuno con il proprio aspetto caratteristico e statistiche ben precise), in “Renegade Squadron”, al momento di scendere in campo si è chiamati a personalizzare il proprio alter ego. Ogni personaggio è dotato di otto differenti categorie (arma principale, arma secondaria, esplosivi, abilità speciale, potenza, salute, velocità e agilità) tra cui distribuire cento punti di “credito”, fino al loro esaurimento. È quindi possibile adattare queste abilità al proprio stile di gioco, creando un artificiere esperto di esplosivi e difficile da abbattere od uno scout, veloce ed imprendibile ma dallo scarso potere di fuoco. Con più di un milione di possibili combinazioni è molto difficile imbattersi in un personaggio identico al proprio. Particolare di non poca importanza, è possibile modificare la distribuzione dei punti ad ogni respawn o in qualsiasi base della propria fazione, in modo da cambiare l’approccio al gioco a seconda della situazione.
    Oltre alla personalizzazione delle abilità, il titolo Rebellion introduce la possibilità di modificare l’aspetto del proprio alter ego, scegliendo tra quattro possibili modelli poligonali (per ciascuna razza) da combinare con altrettante versioni della testa. Sarà inoltre possibile editare un proprio stemma e modificare lo schema dei colori del personaggio (così da ottenere l’incubo di qualsiasi appassionato di Star Wars: un Wookie ROSA). A completare le possibilità di customizzazione, una rosa di 25 armi, tra cui molte novità, come l’Orbital Strike, il fucile paralizzante a carbonite o i missili ad inseguimento calorico.
    Novità anche per quanto riguarda le modalità di gioco. Oltre al classico multiplayer a squadre, alla modalità “Galaxy Conquest” (che promette maggiore profondità strategica), una nuova, inedita campagna in single player. Vestiremo i panni di un membro del “Renegade Squadron”, un corpo scelto, reclutato direttamente da Han Solo, e votato al sabotaggio dell’Impero Galattico. La campagna si posiziona parallelamente agli eventi narrati tra la fine di episodio IV ed episodio VI e porterà i giocatori su alcuni dei pianeti più famosi della saga. Chi ha avuto la fortuna di provare in anteprima il titolo può testimoniare una buona intelligenza artificiale e la presenza di numerosi eventi scriptati, particolare che denota l’estrema cura nello sviluppo di queste missioni per giocatore singolo. Altra novità, la modalità “Hero Capture the Flag”, in cui qualsiasi giocatore in possesso della bandiera (la propria o quella avversaria) si tramuta immediatamente in uno degli eroi di Guerre Stellari. Ovviamente, questo rende il portatore di bandiera immediatamente identificabile, ma anche estremamente più potente. Gli scontri di questa modalità si preannunciano come adrenalinici ed assolutamente avvincenti.
    Ovviamente, grande cura è stata riposta per il multiplayer, che prevede 8 giocatori in modalità Ad Hoc e ben 16 in modalità infrastruttura. Un po’ poco se si pensa che i predecessori, su console casalinga, arrivavano a ben 64 partecipanti, ma tutto sommato un buon numero, viste le caratteristiche della console portatile e la possibilità di popolare i 20 pianeti disponibili con bot gestiti dall’intelligenza artificiale.

    Star Wars Battlefront Renegade Squadron Il gioco dovrebbe arrivare nei negozi entro la metà del mese di Ottobre e si preannuncia fin d’ora come un must buy per ogni appassionato dell’universo di Guerre Stellari. Il fatto che il titolo sia stato sviluppato esclusivamente ed appositamente per sfruttare le capacità della console portatile Sony lo rende appetibile anche per i semplici appassionati del genere. Sia Lucasarts che Sony stanno investendo molto su questo progetto, ed i frutti di questo impegno sembrano essere ormai maturi ed assolutamente appetitosi, anche per chi è semplicemente alla ricerca di un titolo in grado di sprigionare tutta la potenza di PSP.

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