Anteprima Stoked

La nuova simulazione di snowboard su X360

Anteprima Stoked
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • Spericolatamente sulle nevi

    Quest'inverno così rigido non poteva essere accompagnato da un titolo più appropriato di una simulazione di snowboard, sviluppata in esclusiva su Xbox 360: stiamo parlando di Stoked, curato dalla semisconosciuta software house austriaca Bongfish, e sponsorizzato da Absinthe Films. Raccogliendo l'eredità lasciata da Amped, firmato personalmente da Microsoft, Stoked pone il giocatore nei panni di diversi atleti, pronti ad attraversare le vette di tutto il mondo in sella alla loro tavola, e ad esibirsi in tricks e salti di ogni genere e ad ogni altezza.
    Andiamo ad analizzare nel dettaglio come andrà ad articolarsi l'esperienza ludica tra le tonnellate di neve virtuale del titolo Bongfish, la cui uscita è prevista entro quest'inverno.

    Lo stile del vero snowboarder

    Le montagne entro le quali potremo compiere le nostre spericolate evoluzioni sono cinque, per un totale di quarantacinque miglia quadrate di aree totalmente esplorabili: abbiamo, ad esempio, le Alpi Svizzere, le vette indomite dell'Alaska, quelle dell'area di Washington, o, ancora, quelle del Cile. Ciascuna di queste ambientazioni è soggetta all'interessante sistema diacronico su cui si regge l'intero scheletro di gioco, che - oltre ad alternare regolarmente il giorno e la notte - genera un convincente ed irregolare ciclo meteorologico: le perturbazioni avranno costanti effetti di modificazione sulle aree di gioco, causando l'innalzamento o l'abbassamento del livello di neve, da cui scaturiranno necessariamente anche delle dinamiche innovazioni del percorso ludico. Alcune aree precedentemente inaccessibili o accessibili, ad esempio, risulteranno non esserlo più, mentre l'accumularsi della neve genererà rampe e sporgenze sempre nuove e sempre diverse, dalle quali balzare per effettuare dei trick. Grazie ad un'apposita schermata, l'utente potrà consultare le previsioni metereologiche, valutando con quali condizioni climatiche giocare, e ricordando quanto appena detto riguardo le conseguenze che esse hanno sugli scenari.
    All'inizio di ciascuna discesa, sarà possibile portare l'elicottero a bordo del quale si trova il nostro atleta in uno dei punti prestabiliti sulla mappa, affinché già durante il lancio sia possibile eseguire dei trick spettacolari, rendendo l'esperienza più eccitante. Il sistema di esecuzione delle acrobazie rimanda a quello del vecchio

    Amped, con la differenza che, anziché sui tasti figura frontali, quello di Stoker si fonda invece sugli stick analogici, e sulle combinazioni di essi con i grilletti dorsali. Per spiccare un poderoso balzo, ad esempio, tireremo dapprima indietro lo stick destro, salvo poi spingerlo con decisione in avanti. Una volta staccata la tavola dal suolo, interagiamo con l'atleta attraverso i due stick, e definiamo la presa premendo o rilasciando tempestivamente i grilletti. Il numero dei trick messi a disposizione del videogiocatore è notevole, e la corretta esecuzione di ciascuno di essi comporta l'ottenimento di diversi punti fama: quando avremo racimolato un sufficiente numero di crediti, saremo praticamente divenuti l'idolo degli altri snowboarder, che tenteranno di imitarci sia negli atteggiamenti, sia nel vestire. È interessante notare, da questo punto di vista, che per quanto gli atleti a nostra disposizione - tutti realmente esistenti, come Travis Rice o Nicolas Mueller - non abbiano una vera e propria personalità virtuale (non è possibile, ad esempio, eseguire dei taunt, gesti caratteristici), la dinamica dei loro movimenti andrà via via adattandosi al nostro stile di gioco, costruendo un singolare insieme di posture e modi di fare, che i nostri fan tenteranno ovviamente di imitare. Lo stile, insomma, è destinato a giocare un ruolo fondamentale in Stoked.

    Tecnica e multiplayer

    Se dal punto di vista dell'interazione e - è proprio il caso di dirlo - dello stile, Stoked sembra promettere abbastanza bene, dispiace non poter dire altrettanto del suo profilo grafico. Per quanto suggestive siano le visuali ad ampio raggio, che mettono insieme un enorme numero di poligoni, esse non sono per ora sufficienti a sopperire alla mancanza estetica evidentissima nelle inquadrature a corto raggio: l'aspetto della neve ha ancora ben poco di NextGen, e lo stesso potrebbe dirsi del look degli atleti. Il problema di fondo dell'aspetto grafico pare risiedere in delle texture di qualità abbastanza deludente, sposate ad una realizzazione dei picchi montani non eccessivamente realistica, spigolosa, ruvida.
    Per quanto visto fino ad ora, anche la fisica dei movimenti sembra dover risolvere qualche problema, prima della release definitiva del gioco: le collisioni del personaggio con il suolo, o i grind, causano infatti qualche problema al sistema, generando anche una sorta di problematico smarrimento della visuale. Speriamo, però, che questi difetti esteriori vengano estirpati prima dell'uscita ufficiale, cosicché le buone idee della dinamica di gioco - e la suggestiva colonna sonora, composta da brani indie, ossia distribuiti da piccole etichette - possano accompagnarsi ad un profilo estetico all'altezza.
    Pare risultare parecchio interessante, invece, anche la modalità multiplayer del gioco, dove potremo divertirci con un amico nella modalità cooperativa o in quella competitiva, scegliendo - a bordo del già citato elicottero - in quale punto della mappa lanciarci per dare il via alla nostra discesa. Il multigiocatore supporterà ovviamente anche l'online di XBOX LIVE, in cui potremo partecipare ad interessanti eventi sponsorizzati, e dimostrare innanzi a tutto il mondo la legittimità dei nostri punti fama.

    Stoked Fatto salvo per il profilo estetico e la fisica di gioco - assolutamente da affinare e rivedere prima della release - la fatica Bongfish si affaccia nel mondo videoludico pregna di idee originali, e di conseguenza innovative, come la dinamicità ambientale dovuta al sistema climatico, l’adattamento dei comportamenti dell’atleta allo stile del giocatore e l’ottenimento di una fama tale da divenire il modello di riferimento di tutti gli altri snowboarder. Se davvero la software house austriaca sarà in grado di limare i non trascurabili difetti tecnici che per ora fanno storcere il naso ai puristi della grafica NextGen, il suo Stoked potrebbe rivelarsi una valida e divertente simulazione sportiva invernale.

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