Anteprima Stranglehold - E3 2007

Proiettili e colombe bianche nel futuro Playstation 3

Anteprima Stranglehold - E3 2007
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Pc
  • Hong Kong regna

    Ogni appassionato di action movie sa che se vuole gustarsi una pellicola con tonnellate di proiettili e fiumi di sangue deve rivolgere l'attenzione verso la cinematografia made in Hong Kong.
    Questo paese, da diversi anni, sta producendo pellicole adrenaliniche che nulla hanno da invidiare alla fin troppo blasonata produzione americana, soprattutto grazie all'incredibile vena creativa di uno dei più famosi registi del settore.Stiamo parlando di John Woo, autore di film action quali The Killer, A Better Tomorrow e Hard Boiled.
    Proprio da quest'ultimo è tratto John Woo Presents Stranglehold, shoot-em-up sviluppato da Midway e previsto per Microsoft Xbox360, Sony Playstation 3 e PC entro la fine dell'estate.
    E' doveroso precisare che il regista ha preso parte direttamente alla sceneggiatura del gioco, aggiungendo e tagliando dove lo stile non era in linea con la sua produzione: non sarà raro, quindi, ritrovare elementi tipici della sua produzione (gli appassionati sapranno che ci riferiamo anche alle colombe bianche).

    L'incipit narrativo prende spunto direttamente da Hard Boiled e ne è una naturale continuazione: vestiremo i panni dell'ispettore Yuan (Tequila), interpretato nel film da Chow Yun-Fat che ha gentilmente offerto volto e voce per la controparte digitale.
    Diversamente dal film, ambientato esclusivamente ad Hong Kong, il gioco si dividerà tra quest'ultima e Chicago, altra grande metropoli storicamente famosa grazie al crimine.
    Due saranno gli eventi scatenanti per quello che, più che un videogame, si annuncia un film interattivo: nella megalopoli cinese l'uccisione di un poliziotto, negli States il rapimento, in circostanze misteriose, di una giovane donna.
    Ancora non è dato sapere come ma i fatti criminosi sembrano legati tra loro ed in qualche modo anche all'ispettore Tequila, il cui intervento farà scatenare una lotta uno contro tutti tra il giustiziere e le gang criminali delle 2 città.
    Dovremo farci strada tra traffici di droga, assassinii, rapimenti, prostituzione e corruzione affidandoci unicamente a noi stessi ed alle nostre “amiche d'acciaio”: le pistole.

    God Of Guns



    Il gameplay di Stranglehold prende fortemente spunto da Max Payne, pietra miliare del genere, ampliandone il concept grazie ad una vastissima interazione ambientale.
    Ciò che attira immediatamente l'attenzione è l'incredibile immediatezza e semplicità con la quale ci si interfaccia con i controlli, che lasciano al giocatore ben pochi compiti: sparare, muoversi e mirare, attivare bullet time ed abilità; non ci saranno armi da ricaricare, ostacoli da saltare manualmente, porte da aprire o enigmi da risolvere.
    Il nostro unico obbiettivo, proprio come in Max Payne, sarà farci strada, nelle varie location, tra le innumerevoli orde di nemici che ci assaliranno armati fino ai denti.
    Quello che differenzia il prodotto Midway, portandolo ad un ulteriore livello di spettacolarità, è la parte fondamentale che avrà lo stile in ogni scontro a fuoco: utilizzando il bullet time da solo (lanciandosi in avanti o indietro) o in combinazione con qualunque elemento dello scenario, infatti, verremo premiati con dei punti abilità utili ad apprendere nuove capacità.
    La particolarità del gioco sta nel fatto che grazie ad un ingegnoso sistema di azioni contestuali potremo sfruttare davvero qualunque elemento (dalle pareti ai lampadari, passando per i carrelli) per elevare la spettacolarità delle uccisioni.
    Sarà possibile, ad esempio, saltare su un tavolino fornito di ruote ed avanzare grazie alla spinta iniziale (continuando a sparare, ovviamente), oppure appendersi ad un cavo dell'elettricità e scivolare in strada crivellando i malcapitati sottostanti, o ancora darci la spinta per un salto mortale saltando contro un muro. Tutto questo (e non solo, il sistema context sensitive è fra i più nutriti mai visti) solamente tramite la pressione di un tasto al momento giusto (quando, vicini all'oggetto, comparirà l'indicazione nella parte bassa dello schermo).
    I nemici naturalmente non staranno a guardare ma, soprattutto, non attaccheranno mai da soli: ci troveremo spesso contro folti gruppi di avversari; in questi casi, oltre alle azioni contestuali verrà in nostro aiuto la completa distruttibilità dell'ambiente di gioco.
    Non volendo buttarci nella mischia, infatti, potremo sempre spezzare la catena di un lampadario facendolo piombare addosso ai nostri avversari (in ambiente interno), oppure sparare ai barili di combustibile provocando disastrose esplosioni ed eliminazioni di massa (in ambiente esterno).
    Ognuno degli oggetti la cui distruzione comporterà una reazione a catena (vedi lampadario) verrà indicato a schermo con un alone luminoso, in modo da risultare facilmente ed immediatamente riconoscibile anche grazie all'ottima visuale in terza persona, completamente controllabile dal videogiocatore.
    In aggiunta a questi elementi potremo contare su 4 peculiari abilità, acquisibili grazie all'accumulo dei punti stile ed attivabili tramite le quattro direzioni del D-Pad.
    Heal, inequivocabile già dal nome, consentirà a Tequila di curarsi quando nell'area circostante non saranno presenti sufficienti medikit; Precision Aim rallenta il tempo e porta la visuale per una manciata di secondi in prima persona, offrendo la preziosa occasione di mirare ad un punto vitale e provocare, in tal modo, una tra le oltre 40 animazioni “mortali” collegate.
    Barrage, sfruttando ancora una volta il tempo rallentato, permette di far fuoco molto velocemente in più direzioni, annientando numerosi nemici contemporaneamente; Spin Attack, l'ultima e più spettacolare tra le Tequila Bomb, vedrà l'ispettore esibirsi in acrobatiche piroette proiettando attorno a se una mole di proiettili tale da polverizzare un esercito.
    Tutte queste feature messe assieme rendono fresco e vario quel che ad un primo acchito potrebbe sembrare un clone, un prodotto divertente ma scarsamente incisivo, dimostrando ancora una volta quanto possa essere prolifica una buona collaborazione tra industria cinematografica e videoludica.

    Che bello spaccare tutto!



    Il motore grafico di Stranglehold è una versione modificata dell'Unreal Engine, alla quale sono stati aggiunti elementi dell'Havoc; il risultato garantisce una resa efficace ed un ottimo dettaglio, specialmente per quanto riguarda i modelli poligonali dei personaggi: uno su tutti il Chow Yun-Fat digitale, identico alla controparte reale.
    Il protagonista, oltretutto, è caratterizzato da un ricco parco animazioni, abbastanza buone e varie anche per quel che riguarda i nemici, con però il piccolo neo dell'eccessiva snodabilità che rende i cadaveri dei pupazzi di gomma.
    Di minor effetto gli elementi a schermo che, seppur caratterizzati da texture molto definite, tradiscono una cura decisamente più sommaria nella modellazione.
    Sufficienti gli effetti d'illuminazione che all'esterno produco un fastidioso effetto bloom sulle superfici direttamente colpite e attorno ai personaggi; ottimi, al contrario, gli effetti particellari, dal fango che si alza agli schizzi d'acqua tutto contribuisce a ricreare l'atmosfera caotica voluta dagli sviluppatori.
    Il punto di forza del prodotto è chiaramente il motore fisico: l'impareggiabile Massive D proprietario Midway.
    Tale creatura permette la distruzione o quantomeno il danneggiamento di qualunque elemento a schermo: abbonderanno quindi i calcinacci, i cocci di vetro, le schegge di legno e tutto ciò che rende molto più piacevole sparare all'impazzata come specificatamente richiesto dalle meccaniche del gioco in questione, per non parlare del fatto che ogni copertura può saltare, aumentando così le variabili in ambito gameplay.
    Anche il comparto sonoro, in termini di coinvolgimento, fa il suo “sporco” lavoro, dando il massimo dove si unisca il pieno supporto delle codifiche digitali da parte delle nuove console ad un impianto come si deve.

    Stranglehold E' chiaro che Stranglehold, figlio di una realizzazione tecnica altalenante e di un gameplay non completamente innovativo non ambisce a scettri quale must buy, killer application o million seller ma, unendo l'azione continua e senza respiro ed il notevole fattore divertimento dato dall'ineccepibile motore fisico, riesce comunque a catturare l'attenzione del giocatore alla ricerca di forti emozioni. La prestigiosa collaborazione con il "papà" del bullet time, inoltre, garantisce all'opera quel valore aggiunto che la renderà senz'altro appetibile ai moltissimi fan della cinematografia di questo genere.

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