Anteprima Terrorist Takedown: Covert Operations

Impressioni sulla demo del nuovo titolo City Interactive

Anteprima Terrorist Takedown: Covert Operations
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  • Back in Action!

    Correva l'anno 2004 e mentre il mercato dei videogames vedeva l'uscita di titoli destinati a fare la storia, la CITY Interactive inseriva nell'enorme panorama degli FPS uno dei suoi primi prodotti a sfondo bellico: Terrorist Takedown.
    Il primo capitolo della serie ci catapultava in medio-oriente nel bel mezzo di una guerra contro il terrorismo. Più che un vero e proprio Shooter, TT era un titolo fuori dagli schemi in quanto il nostro ruolo era quello di eliminare più terroristi possibile stando comodamente seduti sui sedili dei nostri veicoli corazzati.
    Nonostante le vendite del software si rivelarono tutto fuorchè entusiasmanti, la la softco ha comunque continuato ad orbitare su espansioni e titoli minori fino a consegnare, a stampa e pubblico, Terrorist Takedown: Covert Operations.

    Covert Operations si presenta sul mercato con una meccanica di gioco totalmente diversa da quella dei suoi predecessori, sperando di catturare una fetta di fan decisamente più ampia del passato e di porre rimedio, in modo radicale, a quei difetti che furono aspramente criticati in modo unanime (riguardanti sopratutto la varietà del gameplay).

    Welcome to the jungle!

    Per valutare quanto di veritiero ci sia nei proclami dei comunicati stampa, e quanto abbia da offrire il gioco a cospetto della concorrenza, è opportuno fare un'analisi approfondita della versione dimostrativa da noi testata, a partire dall'ambientazione.

    Covert Operations per la maggiore è ambientato nella giungla, durante un immaginario conflitto tra l'esercito regolare colombiano e il cartello della droga. Con il passare del tempo la lotta è degenerata in una vera e propria guerriglia, costringendo così le autorità colombiane a chiedere aiuto agli Stati Uniti d'America. Per tutta risposta gli U.S.A. decidono di inviare il loro miglior uomo per mettere fine al conflitto e riportare la pace e la giustizia.

    I livelli di gioco ricordano per vastità quelli del primo Vietcong e sono ricchi di particolari sia per quanto riguarda la vegetazione sia per gli edifici.
    Per comprendere bene quest'affermazione basta pensare che gli sviluppatori hanno dovuto inserire in TT un'opzione per aumentare o diminuire la distanza visiva del giocatore in modo da non affaticare eccessivamente la memoria RAM dei nostri PC. Gli ambienti, quindi, sono abbastanza vasti, e minuziosamente ricostruiti. Basti citare qualche esempio proveniente direttamente dalla beta, in cui, all'interno dello scenario, è possibile trovare vecchi templi aztechi immersi nel verde.

    One Man Army

    Come ogni buon soldato americano che si rispetti, l'alter ego a nostra disposizione potrà contare su un arsenale vario quanto letale che nel corso dell'avventura si espanderà, permettendogli di accedere a tecnologie sempre più esclusive e micidiali: ad esempio, l'utente potrà ritrovarsi ad utilizzare M16, AK47, ma anche lanciarazzi "Usa e getta" come l'AT-4 e lanciagranate.
    Solitamente, qualsiasi sia l'arma che decideremo di imbracciare, nel corso del livello sarà possibile reperire munizioni a sufficienza per affrontare l'intero schema di gioco senza la preoccupazione che i proiettili possano non bastare.
    Il sistema di gioco risulta dunque improntato verso l'azione più frenetica, ma non sono rari i frangenti in cui l'operato dell'utente debba essere più "preciso". E' stata introdotta infatti anche l'ormai collaudata visuale dall'Ironsight, fondamentale per il cecchinaggio, nonchè toccasana per i colpi nel caricatore. La visuale dall'ironsight, per chi non l'avesse mai sentita nominare, permette ai giocatori di prendere la mira sfruttando il carrello dell'arma in loro possesso. Sempre più titoli introducono questo tipo di visuale, in quanto rende il gameplay più realistico e permette di sparare con maggiore precisione controllando, alle volte, il battito cardiaco dell'alter ego virtuale.

    Il livello provato nella versione dimostrativa da noi testata, tuttavia, metteva anche in evidenza dei problemi non trascurabili che confidiamo possano essere sistemati nella versione destinata alla vendita.
    L'IA dei nemici segue, al momento, dei percorsi stabiliti che rendono abbastanza facile il nostro compito e, una volta imparata la posizione di tutti gli avversari, riusciremo con semplicità ad eliminarli prima ancora che possano reagire. Si tratta di una IA scriptata, che mina il gameplay impedendo ad un giocatore di immergersi totalmente nell'avventura. Non sappiamo quale sia la soluzione che gli sviluppatori intendono utilizzare per ovviare al problema (di cui sicuramente sono consapevoli), ma ci sembra improbabile che la scelta ricadrà su un effettivo miglioramento degli algoritmi comportamentali: resta la possibilità di aumentare il numero di "reazioni" che i soldati avversari possono avere ma, converrete, non si tratta proprio di "intelligenza".
    Altra scelta azzardata degli sviluppatori è quella di non affiancarci compagni nella modalità storia: per la maggior parte del tempo ci sentiremo come dei novelli rambo impegnati a distruggere, senza il minimo sforzo, tutto quello che ci passa davanti in modo del tutto forsennato.
    Se, da una parte, questa scelta potrebbe fare la gioia dei fan di Medal Of Honor (nel quale appunto si era soli contro tutti), rischia invece di scontentare i più esigenti palati, cresciuti nelle azioni di squadra di Vietcong o temprati dalle vere e proprie guerre su schermo di Call Of Duty.

    Questione di Tecnica

    Rispetto ai titoli d'esordio, in Covert Operations gli sviluppatori sono riusciti a confezionare una veste grafica rinnovata e gradevole per gli occhi: ogni modello appare curato nei dettagli e, finalmente, ricoperto da texture ad alta risoluzione che contribuiscono ad un impatto visivo più realistico. Il motore grafico è leggero, in grado di girare agevolmente anche su PC con qualche anno alle spalle.

    Il sistema sul quale abbiamo testato il titolo è un Pentium 4 2,5Ghz 32bit con 768Mb RAM DDR e una GeForce 6600GT. Con questa configurazione non si sono verificati cali di framerate neanche durante gli scontri più concitati.
    Lascia con l'amaro in bocca l'assenza totale di un motore per la gestione della fisica nel gioco, poichè tralasiando il ragdoll dei cadaveri, ogni altro elemento su schermo è praticamente inanimato.

    Per quanto riguarda il sonoro non abbiamo riscontrato nulla di rilevante: gli effetti ambientali appaiono curati, discorso analogo per il campionamento di armi e veicoli. Il doppiaggio dei personaggi si attesta su livelli di sufficienza anche se in alcune situazioni eccede in carisma. Capiterà spesso che in situazioni di estremo rischio il nostro personaggio si metta a parlare con spavalderia rompendo l'atmosfera di tensione creata dalle situazioni proposte dal gioco. Ovviamente il prodotto in questione supporta accelerazione hardware 3D e EAX 4.0, ma l'audio risulta soddisfacente anche con una normale scheda integrata.

    Terrorist Takedown: Covert Operations Covert Operations è sicuramente un titolo interessante, che fa buon uso di tutti i punti di forza degli FPS moderni e li mescola ad un reparto tecnico sopra la media. Peccato per l'IA Scriptata che pesa parecchio sulla qualità del titolo, minandone irrimediabilmente la validità, e riducendo non poco il divertimento ed il grado di sfida. Non possiamo che aspettarci da parte di CITY Interactive ulteriori modifiche al titolo prima della sua uscita sul mercato, così da risolvere i problemi già noti e magare apportare qualche modifica al motore fisico un po' carente. Per ora TT: Covert Ops potrebbe rivelarsi interessante per gli amanti del genere, ma non certo un titolo "universare", rivolto a tutta l'utenza, epico ed equilibrato come i mostri sacri della categoria.

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