The Evil Within 2: Anteprima del nuovo gioco horror di Shinji Mikami

Insieme a Wolfenstein 2 The New Colossus, a sorpresa Bethesda ha annunciato all'E3 anche il sequel di The Evil Within.

The Evil Within 2: Anteprima del nuovo gioco horror di Shinji Mikami
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Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • L'annuncio di The Evil Within 2 alla conferenza di Bethesda all'E3 2017 era oramai quasi una certezza: si iniziava già ad avvertirlo nell'aria, come un male viscido e penetrante, che ti entra nella testa, ti invade anima e corpo, e non ti lascia andare più. L'unico modo per liberarsi da questo tipo di infezione è affrontare il malessere di petto, scavando nelle paure più intime per rialzarsi più forti ed impavidi che mai. La nuova opera del mitico Shinji Mikami è dunque proprio questo: il ripiombare a testa bassa negli incubi più malsani che la nostra mente possa mai partorire, al solo scopo di risvegliarci da questo sonno perverso, limare ogni increspatura della scorsa avventura e dettare nuovi standard per i futuri congeneri.
    L'orrore di The Evil Within, infatti, non si è ancora concluso, ed anzi sembra deciso ad irretirci nuovamente nelle spire del suo fascino malefico: questo perché la creatura presentata sul palco di Bethesdaland sembra rappresentare l'esaltazione delle tematiche e delle suggestioni che hanno caratterizzato la materia narrativa del precedente capitolo. Ci è bastato un breve trailer per supporlo: il ritorno del personaggio di Sebastian Castellanos, in tal senso, è piuttosto esplicativo.

    All'inizio del video lo vediamo colare a picco nell'abisso della sua coscienza, mentre una voce a lui ben nota gli rivela una sconvolgente verità: sua figlia Lily, che credeva morta da tempo, è in realtà ancora viva. Per ritrovarla il detective dovrà tornare sui propri passi, sperimentando di nuovo sulla sua pelle - e nella sua mente - i timori più reconditi dell'essere umano. Il primo episodio - lo sappiamo - è stato in grado di rivelarsi una piacevolissima sorpresa, capace di dar vita ad un immaginario orrorifico indubbiamente originale, che all'estetica (un po' cinematografica) di tante pellicole hollywoodiane ibridava frammenti dell'immaginario nipponico, in cui predomina un horror di tipo maggiormente psicologico ed emotivo, popolato dai fantasmi del passato. Dai pochi minuti mostrati in anteprima, sembra proprio che la dimensione intima del racconto e, al contempo, la visione lucida e contorta della follia siano intenzionati a tornare ancora una volta, mettendo al centro della vicenda un elemento di stampo "famigliare". La scomparsa della figlia del protagonista ha chiaramente avuto un'influenza di grande rilevanza nella conformazione della cupa personalità del protagonista, con tutto ciò che ne deriva in termini di stabilità psichica. La sua dipartita ha inevitabilmente segnato il temperamento del nostro detective, inseguito, in questo secondo capitolo, dai rimorsi e dalle angosce dei suoi trascorsi: in un trip a metà tra il terrore e l'onirismo, The Evil Within 2 non teme di mostrare il leggero cambio di atmosfera che, almeno in apparenza, interessa questa nuova produzione. Pare, infatti, che la ricerca della piccola Lily porterà Sebastian alla scoperta di dolori inenarrabili, che gli daranno magari l'opportunità di indagare più affondo sul background narrativo dei personaggi principali: tra rituali blasfemi, bambine travolte dal fuoco ed immancabili jumpscares, The Evil Within 2 dunque riprende e rielabora il mood del predecessore.

    I luoghi oscuri, i cadaveri penzolanti e abomini inarrestabili sono parte integrante dell'atmosfera di gioco, che sembra aver messo in primo piano l'aspetto più "sentimentale" del racconto senza però nulla togliere a quegli elementi truculenti e spaventosi che avevano fatto la fortuna del primo episodio.
    È attualmente impossibile riuscire a fornire un'ipotesi completa senza ulteriori informazioni che ci aiutino a comprendere le novità dal punto di vista del gameplay e della storyline, ma è lecito supporre che verranno, con ogni probabilità, approfonditi ed esplicitati alcuni punti incerti del primo capitolo, grazie al ritorno di personaggi e (chissà!) magari anche di antagonisti la cui storia non dava l'impressione di essere del tutto completa. In attesa di ulteriori conferme si tratta solo di semplici supposizioni: in base a quanto rivelato in conferenza, tuttavia, esiste almeno un comprimario mutuato dal passato, che svolgerà un ruolo di primo piano nell'ordito della narrazione. Senza anticipare nulla a chiunque non abbia ancora avuto il coraggio di portare a termine il primo episodio, e quindi di abbandonarsi al feroce viaggio nei reami della follia, preferiamo non dilungarci ulteriormente con le nostre considerazioni a proposito dell'intreccio narrativo di questo sequel. Basti pensare, a chiosa, che la trama di The Evil Within si ambienta tre anni dopo gli eventi del vecchio capitolo e che dietro la sparizione di Lily potrebbe nascondersi la stessa nemesi che abbiamo già avuto modo di temere in passato. Auspichiamo allora sia che vengano limati alcune mancanze di sceneggiatura (di cui soffriva il prequel), sia che l'insieme del plot si mantenga sempre ricco di deformità e devianza, alla scoperta di forme nuove ed originali per incutere vero terrore nelle menti più facilmente suggestionabili e timorose. A fornire un senso di paura intenso e colloso, nel primo The Evil Within contribuiva anche un gameplay ruvido e grezzo, che dava all'avanzamento un ritmo lento ed ansiogeno. Nei pochi istanti di gioco apparsi alla fine del bellissimo trailer in CGI, però, le sequenze shooter ci sono sembrate incredibilmente più vivaci e dinamiche, con un protagonista più mobile e meno ingessato. La rinnovata abilità nel maneggiare le armi da fuco paiono così donare un dinamismo inedito agli scontri, dai quali, in ogni caso, se la situazione dovesse farsi troppo complessa, potremo sempre darcela a gambe levate, alla ricerca di un luogo sicuro, incrementando in tal modo le chance di sopravvivenza e la varietà d'approcci disponibili per superare indenni le insidie.

    Tutto è ancora avvolto dalla nebbia del dubbio, che aleggia anche intorno al comparto tecnico. Laddove lo scorso episodio era modellato con l'ID Tech 5, è lecito ipotizzare un upgrade alla versione successiva dello stesso engine: a prescindere dalla forza di una grafica che dai primi momenti di gameplay sembra promettere faville, il punto di maggior rilevanza sarà vestito sicuramente dall'art design, con la speranza che possa delineare personaggi modellati e disegnati fin nel minimo dettaglio, intenti a vagare all'interno di scenari in continua evoluzione, che si adattano con coerenza alla distorta psicologia di Sebastian.
    Prima dell'uscita fissata per il 13 ottobre dell'anno in corso, non ci resta che attendere un contatto più minuzioso con The Evil Within 2, che desideriamo con grande interesse sin dalla conclusione del predecessore, incapace di averci liberato del tutto, nonostante le sue numerose qualità, dal quel diabolico male che ci pervade internamente.

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