Dall'infinità di eri multimediali partoriti dall'universo Marvel, sta per emergere, rivolto al grande pubblico, The Punisher. L'anti-eroe metropolitano, creato trent'anni fa come controverso personaggio di contorno alle avventure di Spiderman, riscosse al tempo tanto insperato successo da motivare apparizioni più o meno regolari e, successivamente, una serie autonoma. Dal fumetto al cinema, come insegnano le recenti filosofie hollywoodiane, il passo è breve: dopo l'Uomo-Ragno, Devil, Hulk, sono in fase di lancio Hellboy e Il Punitore. Di qui, scaturisce finalmente l'interesse da parte dei produttori ludici, che tentano la trasposizione poligonale dell'ennesimo, fumettoso protagonista. L'opera magna, stavolta, passa per le mani di Volition. La Software House in questione, in verità, non vanta una carriera del tutto invidiabile. Le sue produzioni sono considerate, da molti, titoli di poco valore. Eppure, a ben guardare, a dispetto della scarsità di fondi e tempo (?), sia il vetusto Red Faction sia il primo Summoner proponevano, tralasciando il comparto tecnico, meccaniche che tentavano con quanta più forza di staccarsi dalla trivialità dei generi. E' stato così che, bene o male, i due titoli sopraccitati sono riusciti a sopravvivere, fino al raggiungimento di un sequel ufficiale ciascuno (tralasciamo il flop di Summoner 2). La questione, nel caso di The Punisher, tende a riproporre le linee dettate dal passato: Volition tenta in ogni modo di rinfrescare il genere. Vediamo come. Il personaggio dallo scomodo soprannome, protagonista della serie, sebbene si porti dietro le tracce di una consona tragedia familiare che chiede vendetta, si distingue per la caratterialità cupa, violenta e irrispettosa (della legge e di quant'altro). Frank Castle, ex agente dell'FBI, trova la sua vita distrutta dall'uccisione, di fronte ai propri, inermi occhi, di moglie e figlia. Da qui, il comportamento collaudato dell'universo Marvel e della filmografia etica generale, imporrebbe una chiusura intima che potrebbe portare da una parte verso le meraviglie dell'ultralavoro, dall'altra alle tortuose (e scomode) vie della giustizia ad ogni costo. Frank, tuttavia, sembra essere decisamente più umano: in quanto tale, imperfetto, rabbioso, tormentato e impulsivo. Così, sputando in faccia alla democrazia, fonde in se stesso potere Legislativo, Esecutivo e (soprattutto) Giudiziario. Diventa “Il Punitore”, asservendo le sue capacità belliche e ogni brandello della sua ira al compimento della vendetta. Tradotte in linguaggio ludico, le avventure di Frank si trasformano, ovviamente, in un titolo d'azione violenta. Fra una sparatoria e l'altra, le innovazioni precedentemente accennate, consistono, in primis, nella forte interazione ambientale, di cui il team di sviluppo è convinto sostenitore. Dopo aver creato il Geo-Mod nei FPS di stampo Leninista, l'interattività torna a regnare sulle gesta del Punitore. Privo, difatti, di qualsiasi soprannaturale capacità o Bullet Time di sorta, Frank dovrà far perno sulla sua astuzia per sopraffare gli avversari. Al giocatore spetterà individuare non meglio determinati “Hot Spots”, particolari locazioni in cui sarà possibile utilizzare l'ambiente a proprio vantaggio, inscenando sequenze in tempo reale dalla rimarcata brutalità. Del resto, Frank non sembra tenere troppo di conto la salute degli avversari. Ancora poco è trapelato sulle modalità di riconoscimento delle locazioni in cui dar sfogo alla propria, distruttiva legalità personale: speriamo comunque che esse siano ben fuse con l'ambiente, e soprattutto che la loro funzione non disperda l'adrenalina di un'azione frenetica. Se, tuttavia, il giocatore vorrà dedicarsi a scontri armati vecchio stile, sarà ben lieto di trovarsi capace di una personalizzazione dell'armamentario, in modo da poter aumentare la potenza di fuoco e il raggio d'azione degli strumenti bellici. Resta da vedere se questa opzione verrà implementata al meglio, magari con sessioni giocabili di “Tuning”: non certo ci aspettiamo una varietà come quella proposta da Siphon Filter 3, ma neppure una piattezza da semplice ritrovamento oggettistico. Un altro aspetto che Volition desidera sottolineare (a giudicare dalle immagini distribuite alla stampa) è la presenza di apposite sessioni in cui Frank dovrà interrogare con candida irruenza i bersagli delle sue incursioni. Durante gli interrogatori la creatività farà da padrona: per convincere chi del caso ad abbondare un'omertà dichiarata, si ricorrerà ad una varietà d'opzioni invidiabile. Percosse, armi gelide che si scontrano col sudore freddo delle tempie, fiato mozzato in recipienti d'acqua o (meglio) sabbia. Convincente quanto mai. Tecnicamente The Punisher sembra voler innalzare la qualità media delle produzioni distribuite da THQ. Le sequenze di gioco, appartenenti in maggior numero a sequenze di interrogatori, svelano un'attenzione morbosa per la caratterizzazione grafica del protagonista, di fronte al quale, tuttavia, gli altri modelli poligonali sfigurano non poco. Di certo, se le strutture ambientali riusciranno ad essere poligonalmente nutrite e ben illuminate, comprendendo l'interattività promessa, il titolo si attesterà su ottimi livelli visivi. The Punisher dovrebbe vedere la luce durante l'autunno di quest'anno. Nel caso il team di sviluppo decidesse di offrire maggiori informazioni durante l'E3, aspettate un reportage quanto più completo possibile.
Anteprima The Punisher
Leggi la nostra anteprima e le novità sul videogioco The Punisher - 1155
Non è vendetta. E' una
Dall'infinità di eripunizione
multimediali partoriti dall'universo Marvel, sta per emergere, rivolto al
grande pubblico, The Punisher. L'anti-eroe metropolitano, creato trent'anni fa
come controverso personaggio di contorno alle avventure di Spiderman, riscosse
al tempo tanto insperato successo da motivare apparizioni più o meno regolari e,
successivamente, una serie autonoma. Dal fumetto al cinema, come insegnano le
recenti filosofie hollywoodiane, il passo è breve: dopo l'Uomo-Ragno, Devil,
Hulk, sono in fase di lancio Hellboy e Il Punitore. Di qui, scaturisce
finalmente l'interesse da parte dei produttori ludici, che tentano la
trasposizione poligonale dell'ennesimo, fumettoso protagonista. L'opera magna,
stavolta, passa per le mani di Volition. La Software House in questione, in
verità, non vanta una carriera del tutto invidiabile. Le sue produzioni sono
considerate, da molti, titoli di poco valore. Eppure, a ben guardare, a dispetto
della scarsità di fondi e tempo (?), sia il vetusto Red Faction sia il primo
Summoner proponevano, tralasciando il comparto tecnico, meccaniche che tentavano
con quanta più forza di staccarsi dalla trivialità dei generi. E' stato così
che, bene o male, i due titoli sopraccitati sono riusciti a sopravvivere, fino
al raggiungimento di un sequel ufficiale ciascuno (tralasciamo il flop di
Summoner 2). La questione, nel caso di The Punisher, tende a riproporre le linee
dettate dal passato: Volition tenta in ogni modo di rinfrescare il genere.
Vediamo come. Il personaggio dallo scomodo soprannome, protagonista della serie,
sebbene si porti dietro le tracce di una consona tragedia familiare che chiede
vendetta, si distingue per la caratterialità cupa, violenta e irrispettosa
(della legge e di quant'altro). Frank Castle, ex agente dell'FBI, trova la sua
vita distrutta dall'uccisione, di fronte ai propri, inermi occhi, di moglie e
figlia. Da qui, il comportamento collaudato dell'universo Marvel e della
filmografia etica generale, imporrebbe una chiusura intima che potrebbe portare
da una parte verso le meraviglie dell'ultralavoro, dall'altra alle tortuose (e
scomode) vie della giustizia ad ogni costo. Frank, tuttavia, sembra essere
decisamente più umano: in quanto tale, imperfetto, rabbioso, tormentato e
impulsivo. Così, sputando in faccia alla democrazia, fonde in se stesso potere
Legislativo, Esecutivo e (soprattutto) Giudiziario. Diventa “Il Punitore”,
asservendo le sue capacità belliche e ogni brandello della sua ira al compimento
della vendetta. Tradotte in linguaggio ludico, le avventure di Frank si
trasformano, ovviamente, in un titolo d'azione violenta. Fra una sparatoria e
l'altra, le innovazioni precedentemente accennate, consistono, in primis, nella
forte interazione ambientale, di cui il team di sviluppo è convinto sostenitore.
Dopo aver creato il Geo-Mod nei FPS di stampo Leninista, l'interattività torna
a regnare sulle gesta del Punitore. Privo, difatti, di qualsiasi soprannaturale
capacità o Bullet Time di sorta, Frank dovrà far perno sulla sua astuzia per
sopraffare gli avversari. Al giocatore spetterà individuare non meglio
determinati “Hot Spots”, particolari locazioni in cui sarà possibile utilizzare
l'ambiente a proprio vantaggio, inscenando sequenze in tempo reale dalla
rimarcata brutalità. Del resto, Frank non sembra tenere troppo di conto la
salute degli avversari. Ancora poco è trapelato sulle modalità di riconoscimento
delle locazioni in cui dar sfogo alla propria, distruttiva legalità personale:
speriamo comunque che esse siano ben fuse con l'ambiente, e soprattutto che la
loro funzione non disperda l'adrenalina di un'azione frenetica. Se, tuttavia,
il giocatore vorrà dedicarsi a scontri armati vecchio stile, sarà ben lieto di
trovarsi capace di una personalizzazione dell'armamentario, in modo da poter
aumentare la potenza di fuoco e il raggio d'azione degli strumenti bellici.
Resta da vedere se questa opzione verrà implementata al meglio, magari con
sessioni giocabili di “Tuning”: non certo ci aspettiamo una varietà come quella
proposta da Siphon Filter 3, ma neppure una piattezza da semplice ritrovamento
oggettistico. Un altro aspetto che Volition desidera sottolineare (a giudicare
dalle immagini distribuite alla stampa) è la presenza di apposite sessioni in
cui Frank dovrà interrogare con candida irruenza i bersagli delle sue
incursioni. Durante gli interrogatori la creatività farà da padrona: per
convincere chi del caso ad abbondare un'omertà dichiarata, si ricorrerà ad una
varietà d'opzioni invidiabile. Percosse, armi gelide che si scontrano col
sudore freddo delle tempie, fiato mozzato in recipienti d'acqua o (meglio)
sabbia. Convincente quanto mai. Tecnicamente The Punisher sembra voler innalzare
la qualità media delle produzioni distribuite da THQ. Le sequenze di gioco,
appartenenti in maggior numero a sequenze di interrogatori, svelano
un'attenzione morbosa per la caratterizzazione grafica del protagonista, di
fronte al quale, tuttavia, gli altri modelli poligonali sfigurano non poco. Di
certo, se le strutture ambientali riusciranno ad essere poligonalmente nutrite e
ben illuminate, comprendendo l'interattività promessa, il titolo si attesterà
su ottimi livelli visivi. The Punisher dovrebbe vedere la luce durante
l'autunno di quest'anno. Nel caso il team di sviluppo decidesse di offrire
maggiori informazioni durante l'E3, aspettate un reportage quanto più completo
possibile.
Che voto dai a: The Punisher
Voti: 38
Altri contenuti per The Punisher