Anteprima This Is Vegas

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Anteprima This Is Vegas
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Pc
  • L'ennesima crociata predestinata?

    Cominciamo subito col dire che This is Vegas (atteso per la fine dell'anno nei formati PS3, XBOX360 e PC) sarà, con tutta probabilità, l'ennesimo gioco che farà discutere più la stampa generalista che quella specializzata. Questo in virtù dei temi maturi del gioco e del presunto "messaggio" di fondo del titolo: l'importante è vivere al massimo a tutti i costi, e far tornare a regnare il crimine in una città che si sta redimendo è un modo molto "cool" di farlo...

    Regola numero uno: atteggiarsi


    In effetti è proprio questo lo scopo del gioco, ma in sede di preview non ci dilungheremo in ulteriori disquisizioni morali. Ci basti sapere che siamo appena arrivati a Las Vegas, città del lusso e della perdizione per eccellenza, con grandi ambizioni in testa e pochi spiccioli in tasca. Come nei vari Grand Theft Auto, portando a termine varie "missioni" per tizi più o meno loschi riusciremo man mano a crearci una nomea e farci strada nel mondo della gente "che conta". Riuscire a sfondare o meno, nella terra consacrata all'apparenza e al dio denaro, sarà quindi solo questione di tenacia e savoir faire. Sapersi destreggiare tra le varie mentalità dei residenti sarà infatti uno dei fulcri del gioco: ciascuna delle quattro fazioni che tirano le fila della vita notturna di Las Vegas seguirà uno stile di vita ben preciso a cui dovrete sapervi adattare, se vorrete continuare a lavorare fruttuosamente per loro. Ognuna è conosciuta col nome di un seme delle carte francesi, cosa che sottintende diversi significati nascosti. Ma se l’allusione è palese nel caso dei “Clubs”, e risiede nell’assonanza con i cosiddetti “clubbers” -ovvero coloro che escono da una festa prima della sua conclusione solo per precipitarsi ad un'altra più grande ed affollata- e nel loro essere vanesi ed effimeri come i fiori, troviamo una metafora più complessa alla base dei “Diamonds”, i nostri “quadri”. Ricchi e preziosi (per quantità di amicizie che vi possono procurare), scintillano di luce riflessa, proprio come le pietre preziose da cui prendono il nome. Abbiamo poi gli “Spades”, ovvero le “picche”. Pungenti e brutali come le armi a cui devono il nome, sono loro a spargere sangue per le strade meno illuminate di Las Vegas. Infine, ecco gli “Hearts”: i cuori sono per l'appunto "il cuore della città" e rappresentano le passioni tipiche di las vegas e sua la auto-imposta facciata sfarzosa. Lustrini, ciuffi ingelatinati alla Elvis e perenni sorrisi più o meno sinceri sono all’ordine del giorno con loro.
    Ironia dei game designer, dovrete guardarvi dai benpensanti anche all'interno del gioco: il vostro nemico più grande, infatti, sarà il magnate dei fast-food Breston Boyer, intenzionato a trasformare Las Vegas in un enorme parco divertimenti per famiglie. Cosa che naturalmente a voi non va molto a genio...
    Ma qui entra in scena ciò che differenzia This is Vegas da tutti i giochi in stile GTA. Per stessa ammissione di Alan Patmore, capo dello studio Surreal, responsabile del progetto, l'obiettivo ultimo è sì lo stesso in entrambi i giochi, ma non lo sono necessariamente anche i mezzi per raggiungerlo. Se in GTA si commette semplicemente un'escalation criminale che porta il protagonista a diventare capo incontrastato della malavita locale, in Vegas si cerca piuttosto di diventare una gangstar, acquisendo potere non solo beretta alla mano ma anche - e soprattutto - tramite la rete di conoscenze e la reputazione di VIP, guadagnata sul campo dei tavoli verdi, delle corse clandestine e sulle piste da ballo (nonchè nei combattimenti sotterranei in stile "Fight Club").
    Mentre nei giochi di questo filone di solito l'essere "brutti, sporchi e cattivi" è l'approccio migliore, qui potrete permettervi giusto l'ultima opzione, ma la parola d'ordine in This is Vegas sarà sempre "be cool".

    Voglio una vita spericolata...


    Il protagonista si ritrova a scorrazzare per un open-world di dimensioni considerevoli, contando anche il fatto che la maggior parte degli eventi si svolge comunque al chiuso. Molti dei locali in cui ci si avventura sono i night club più esclusivi e gli enormi casinò di Las Vegas, e ciò raddoppia in pratica la superficie di gioco. I compiti che ci ritroveremo a svolgere saranno dei più disparati, ma le attività principali attorno a cui ruota il gioco saranno quattro: il gioco d'azzardo, i combattimenti, le corse in auto e... il far festa. Quando vi avventurerete fra i tavoli verdi, avrete a disposizione, oltre a hold'em poker e blackjack, anche le classiche slot machine. Interessante la possibilità di barare in certi casi, correndo il serio rischio però di venire scoperti e pagarne le -pesanti- conseguenze. I combattimenti saranno più che altro zuffe a mani nude, i corpi contundenti e le armi da fuoco avranno un ruolo tutto sommato contenuto rispetto a titoli simili. Non vedremo armi automatiche, per il semplice motivo che è semplice far fuori qualcuno con una pistola, mentre farsi rispettare a pugni è certamente più "macho". Le situazioni in cui si ricorrerà alle mani saranno tuttavia diverse, dai regolamenti di conti ai combattimenti clandestini. Le automobili avranno un ruolo fondamentale nel gioco, in quanto principali strumenti di locomozione del protagonista, mezzi di partecipazione a corse illegali e fungeranno, naturalmente, da ingombrante biglietto da visita per l'avatar del giocatore. Quello che stupisce è però l'enfasi riposta da Surreal nelle sezioni "festaiole" del gioco. I vostri exploit come ballerini e barman nei night club e nelle discoteche più "in" saranno fondamentali per garantirvi una sempre crescente popolarità oltre all'accesso alle grazie delle personalità più importanti della città.

    Tecnicamente parlando


    Nonostante il gioco sia ancora ben lungi dall'essere pronto ad essere esposto sugli scaffali, dal trailer ufficiale e dalle varie immagini diffuse possiamo notare come particolare cura sia stata riposta nelle varie location del gioco, ricche di particolari ma soprattutto dell'atmosfera tipica della Las Vegas "cinematografica" che questo gioco vuole catturare. Tutti i locali più famosi della città sono stati riportati, anche se non in veste ufficiale, nel gioco, ma sono comunque riconoscibilissimi dai caratteristici interni. I modelli dei personaggi, giocanti e non, sono molto vari e curati nel loro aspetto, anche se probabilmente devono subire ancora vari ritocchi per quanto riguarda il realismo dei movimenti, già tuttavia soddisfacente (notiamo ad esempio come gli astanti in discoteca abbiano diversi stili di ballo). Anche la colonna sonora, se si manterrà sullo stile della canzone che fa bella mostra di sè durante le immagini del filmato promozionale, promette di fare la sua parte nel contribuire all'appeal del titolo. Per quanto riguarda le altre caratteristiche tecniche, Patmore garantisce che, sebbene non sarà supportato il multiplaying, saranno molte le caratteristiche aggiuntive scaricabili dalla rete già appena un mese dopo il lancio del titolo sul mercato.

    This Is Vegas Inutile dire che il livello di curiosità verso questo titolo è discretamente alto: a quanto pare i Surreal non si sono limitati a realizzare un semplice "clone" di GTA, ma hanno cercato di esplorare le enormi potenzialità di questo genere, ponendo un marcato accento sull'atmosfera e il feeling. Con tutta probabilità l'obiettivo di far sentire il giocatore al centro dell'attenzione sarà centrato: giocando a This is Vegas vi ritroverete immersi infatti in atmosfere degne del miglior Ocean's Eleven e accecati dalle mille luci diverse della città dei sogni effimeri. Ma così come nel gioco, oltre all'apparenza, dovrete dimostrare sostanza nel saper difendere il vostro territorio, così Surreal dovrà dimostrare che sotto queste sfavillanti promesse, This is Vegas nasconde una meccanica di gioco fluida e avvincente quanto basta per desiderare davvero di essere "the King of Vegas".

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