Uncharted 2 Anteprima: la nuova avventura di Drake è molto promettente

Il secondo splendore archelogico di Sony.

Uncharted 2 Anteprima: la nuova avventura di Drake è molto promettente
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  • PS3
  • Fra i protagonisti più in vista della Conference Sony, Uncharted 2 è stato senza dubbio uno dei più applauditi, assieme a God of War 3. Il titolo Naughty Dog ha monopolizzato anche l'attenzione del pubblico assiepato sullo showfloor, grazie alle numerosissime postazioni in cui era possibile testare il prodotto.
    Tre le opzioni presenti: agli utenti era data la possibilità di attraversare un intero livello del single player (quello mostrato qualche settimana fa, grazie ad un lungo filmato reso disponibile da Sony), di sfidarsi online nelle modalità competitive, o di provare l'inedita variante del Co-Op mode, un gradito annuncio che accogliamo con favore.
    Mentre lasciamo gli approfondimenti legati all'online mode competitivo ad un apposito articolo redatto grazie alla Beta Multiplayer (già disponibile), ci pare opportuno, in questa sede, fare una cronaca più o meno dettagliata dei due livelli mostrati, e soffermarsi sulle caratteristiche della modalità cooperativa.

    Come in un film...

    Nel corso della conferenza, anzitutto, una lunga gameplay session ha mostrato quello che sembra un livello avanzato dell'avventura. Nathan, accompagnato dalla sua nuova partner, si trovava all'interno dei fatiscenti palazzi di una metropoli sudamericana. Qualche rapido scambio di battute rivela al pubblico che lo humor cinico del protagonista accompagna ancora una volta lo storytelling. E poi comincia l'azione vera e propria: Nathan si arrampica, lungo le pareti diroccate della struttura, fino alla sua sommità. Ed allora appare uno spettacolo inimmaginabile. Lo sguardo del player si poggia sull'intera megalopoli, che torreggia giù nella valle, ammassando grattacieli e casupole. Un inurbamento incontrollato e confusionario, su cui svettano alcuni palazzi, che sovrastano le baracche più povere. La draw distance è spaventosa: oltre l'immensa distesa di case, chiusa fra il profilo minaccioso di due monti, si apre un valico montano che conduce verso la vera meta del viaggio: una cima nevosa, un picco dimenticato, ammantato dai ghiacci perenni. Tutto il setting del gioco, insomma, sotto gli occhi increduli della platea, è calcolato in tempo reale, con una perdita di dettaglio irrisoria. Anche il profilo artistico di Uncharted 2 appare imponente, maestoso: se già le ambientazioni del primo capitolo erano sembrate vibranti, ben costruite, ripescate da un immaginario collettivo ben radicato (le rovine dei conquistatori spagnoli), il secondo capitolo porta sulla scena una location disincantata, matura, moderna. Si è già discusso, in occasione della GDC, sull'influenza di questo cambio repentino, e la gameplay session ce ne dà conferma: l'incredibile agilità di Nathan, in un ambiente urbano, trova modo d'esprimersi sfruttando le asperità dei muri diroccati, i piloni dell'elettricità, le insegne luminose: un level design che finalmente abbandona abusate pareti rocciose e balconi naturali. Il viaggio di Nathan attraversa spazi più concreti della città, di finestra in finestra. Il protagonista irrompe negli appartamenti, esce di nuovo per aggrapparsi alle grondaie, si lancia su tetti rossi di tegole, dimostrando un dinamismo eccezionale.
    Tutta l'azione, in realtà, pare molto più ritmata rispetto ad una qualsiasi altra sessione del primo capitolo: Nathan e compagna, infatti, sono braccati da un elicottero militare, che li insegue con inaspettata tenacia. Mentre tentano di nascondersi nei palazzi cadenti, il Chopper gli vomita addosso una pioggia di piombo. Detriti e scintille si accampano di getto sullo schermo. I due cercano si rifugiano negli appartamenti abbandonati, ma incontrano la resistenza dei soldati, che li raggiungono in fretta. Il sistema di coperture torna dunque ad essere padrone dell'azione, evidenziando però un dinamismo più acceso: adesso è possibile rovesciare tavoli e mobilio per creare ripari occasionali, distruggere con una granata ben piazzata i fragili balaustri di legno che pure i nemici organizzano come possono, sfruttando l'arredamento delle stanze. L'engine fisico gestisce un numero molto elevato di oggetti: i tavoli vanno in frantumi, le suppellettili cadono. Torna poi a manifestarsi la potenza distruttiva dell'elicottero, che non ha arrestato la sua caccia: divelle con un missile un'intera parete, costringendo Nathan a proseguire la sua fuga. La progressione appare davvero serrata, d'una velocità vertiginosa, mentre i pregi della regia dinamica inquadrano i salti del protagonista con precisione impeccabile. La sceneggiatura studiata dal team di sviluppo è eccezionale, rapidissima, coinvolgente. Insomma, se già il primo Uncharted recuperava una struttura ludica sdoganata da Gears of Wars, il secondo capitolo sembra aver fatto propria la lezione di Epic Games, veicolando un gameplay più fluido, meno statico, da adattare ad un ambiente in continua evoluzione. La breve sessione di gioco termina di lì a poco: stanco della strenua resistenza del duo di protagonisti, l'elicottero prende decisioni drastiche. Comincia a bombardare la parte inferiore dell'edificio in cui si trova Nathan, per farlo crollare. La stanza si inclina, il pavimento trema. Tutti gli oggetti scivolano lungo l'asse instabile del terreno, verso la voragine immensa che la furia del piombo ha aperto sulle pareti. Non c'è tempo: anche Nathan viene trascinato verso la fine. Tutto il palazzo si piega, sull'orlo del collasso. La salvezza è proprio di fronte: appena prima del crollo, Drake spicca un salto, verso le vetrate di quello che pare un ufficio ubicato nel palazzo adiacente. E poi si volta, per guardare l'ennesima morte atroce a cui è scampato per miracolo.
    Le impressioni estremamente positive avute già dopo la prima dimostrazione filmata, si intensificano grazie a quanto mostrato nella conference. Uncharted 2 sembra davvero uno di quei prodotti in grado di fare la differenza, un action game solidissimo, con un'ambientazione visivamente eccellente, fuori dai canoni classici del genere (anzi, forse dai canoni del level design moderno in generale). Ovviamente il tutto dovrà essere supportato da una sceneggiatura all'altezza, dalla stessa cura maniacale per la ricostruzione storica, dall'alternanza perfetta fra fasi action e sessioni esplorative. Per valutare elementi di questo genere bisogna attendere il prodotto finito, ma da quando ha portato su Playstation 2 la trilogia di Jak & Daxter, Naughty Dog ci ha abituato a standard qualitativi piuttosto alti, per quanto riguarda ironia di fondo, caratterizzazione dei protagonisti e impianto narrativo. Il primo Uncharted era una piccola perla, in grado d'un colpo di superare tutte le conquiste archeologiche di Lara Croft, che portava sulla scena un moderno Indiana Jones, sarcastico e dissacrante. E crediamo, davvero, che né Nathan né i creativi del team abbiano perso la loro verve.

    CO-OP Mode

    L'E3 è stato il teatro ideale per presentare una nuova feature inedita: il multiplayer cooperativo. Sullo showfloor è stato possibile testare questa nuova opzione, pensata per un totale di tre giocatori. Il co-op mode, anzitutto, scorre parallelo alla trama principale: il pretesto per affiancare Nathan, Sullivan e la bella co-protagonista di questa seconda avventura è semplicemente quello di recuperare i tesori sparsi per le ambientazioni di gioco. I livelli del Co-op saranno quindi liberamente ispirati a quelli del single player, ma con lievi modifiche pensate per invogliare la collaborazione o costringere il trio di giocatori a procedere unito. Ovviamente, piuttosto che sull'esplorazione, il co-op mode è incentrato sull'azione pura: ne è testimone anche la barra combo, che si riempie gradualmente per ogni nemico ucciso, ma comincia a svuotarsi quando le pistole smettono di mietere vittime: per ottenere punteggi sempre più elevati, bisognerà correre e non fermarsi mai, cercando di uccidere nel minor tempo quanti più nemici possibile. In certi momenti il trio dovrà riunirsi presso alcuni Hot Spot: solamente congiunti, i tre personaggi potranno spostare oggetti ingombranti che bloccano la strada, o creare delle strutture di fortuna che gli permettano di superare i muri più alti. Anche se nel corso della manifestazione è stato mostrato un singolo livello, la struttura globale della modalità cooperativa sembra scimmiottare quella del single player: solo recuperando tutti i tesori disseminati in una locazione si potrà infatti sbloccare quella successiva. In generale, la modalità cooperativa sembra funzionare alla grande, anche se per valutarne il rilievo occorrerà conoscere numero e caratteristiche delle mappe di gioco (ma già prevediamo futuri DLC Pack che aumentino la dotazione di livelli). Non vorremmo, in ogni caso, che per concentrarsi sul co-op e sul multiplayer competitivo, il team di sviluppo sacrifichi qualcosa dell'indispensabile Single Player mode, che dovrà dimostrarsi lungo e complesso almeno quanto quello del primo capitolo. Un'avventura principale corriva potrebbe abbassare le prestazioni del prodotto. Ma non vogliamo mettere le mani avanti.

    Drake’s Style

    Tecnicamente, come già accennato, Uncharted 2 è uno spettacolo fenomenale. Se già il primo capitolo dimostrava un qualità visiva ben superiore alla media, e sfruttava in maniera esaltante le mappe e gli effetti di superficie, mescolando il tutto con cromatismi azzeccati, Uncharted 2 stupisce soprattutto per l'enorme mole di oggetti che l'engine riesce a visualizzare contemporaneamente, senza perdere in dettaglio o in definizione. L'ottimizzazione del motore di gioco ha permesso dunque di limitare fortemente il downgrade grafico nel multiplayer: gli spazi sono infatti più limitati, e anche dovendo gestire una mole di dati relativa a più giocatori Uncharted 2 riesce a mantenere le altissime prestazioni del suo colpo d'occhio anche sui server online. Fra le migliorie visive avremmo gradito vedere una più attenta gestione del comparto animazioni: questo gode oggi di nuove movenze, ma ancora manca una perfetta connessione fra tutti i movimenti di Drake, che in certi casi continuano ad apparire un poco frammentati. Poco male: il profilo tecnico di Uncharted 2 è comunque di quelli da impallidire: la texturizzazione resta praticamente ineccepibile, pur dovendosi misurare con ambienti dettagliati come quelli urbani, l'illuminazione eccellente, e la qualità degli effetti speciali compone una scena ricca quanto mai.

    Uncharted 2: Il Covo dei Ladri Uncharted 2 è di certo uno di quei prodotti capaci di caratterizzare l'intera line up Sony del 2009. Ben oltre i risultati ottenuti da Infamous, e nell'attesa di God of War 3, la nuova avventura di Nathan Drake solletica le fantasie di tutti i giocatori, portando sulla scena un action game solido, arricchito da un motore grafico finalmente maturo e da un'azione più dinamica e ritmata rispetto a quella del primo capitolo. L'introduzione del multiplayer e della co-op non sembra accessoria, ma funzionale a costruire un prodotto a tutto tondo, che riesca a coinvolgere l'utenza per molto più tempo rispetto a quello necessario per completare lo Story Mode. Ripetiamo comunque che il successo di Uncharted dipenderà anche e soprattutto dai pregi della sceneggiatura, del plot, delle sessioni di puzzle solving e dalle fasi esplorative. Tutti elementi che non è possibile valutare a priori. Attendiamo dunque con impazienza la nuova avventura di Drake, tirato a lucido per questa sua seconda incarnazione.

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