Anteprima Velvet Assassin

La storia di una ragazzina si intreccia con la grande Storia mondiale

Anteprima Velvet Assassin
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • Pc
  • Bene soldato! Prima o poi passerà questa mania della pace!

    La seconda guerra mondiale è, da sempre, uno dei periodi storici più amati dall'industria dei videogames. Schiere di Gamedesigners e Studios hanno esplorato il conflitto fra l'asse e gli alleati fin nel più piccolo dettaglio, siamo stati sia soldati in prima linea che capi di stato maggiore, passando per ogni singolo grado dell'esercito di ogni nazione coinvolta nella guerra.Tuttavia pochi, pochissimi, giochi hanno cercato di rappresentare la WWII in maniera tanto personale e innovativa come questo Velvet Assassin, in uscita entro fine anno su PC ed Xbox360, per Gamecock media.

    Agente scelto Violette Szabo, agli ordini!

    Gli sviluppatori del titolo, l'esordiente team Replay Studios, ha deciso di ispirarsi per Velvet Assassin alla vera storia di Violette Szabo, una spia al servizio del S.O.E di sua Maestà, che fra il 1943 ed il 1945 lavorò dietro le linee tedesche, riuscendo grazie al suo fascino ed alla sua abilità con le armi a rubare segreti fondamentali per l'esito della guerra. La vicenda di questa giovane spia francese però ha anche un lato tragico: Violette venne infatti catturata dai nazisti sul finire della guerra e, dopo indicibili torture, perì per fucilazione. Aveva solo 23 anni. Come si nota, la storia presenta spunti assai interessanti e, sicuramente, se ben gestita, potrebbe essere in grado di donare forti emozioni a tutti i giocatori, abituati a seguire le gesta di nerboruti marines o di archeologhe fin troppo languide per essere credibili.Altro punto a favore dei Replay è l'interessante taglio che il team intende dare alla narrazione: lungi dal limitarsi a raccontare pedissequamente la tragica biografia di Violette, il gioco prende le mosse proprio dalla prigionia dell'agente segreto. All'inizio della partita ci troveremo infatti stesi su un letto d'ospedale, più o meno narcotizzati, e vivremo i ricordi ed i sogni della protagonista, che esplorerà mentalmente tutta la sua avventura nei servizi segreti britannici. Ovviamente questa commistione fra realtà e sogno darà esiti molte volte imprevedibili ed inquietanti, rendendo difficile capire dove si trovi la verità. Tutta l'avventura appare infatti come ricoperta da un'aura irreale, con ambientazioni buie, a volte quasi oniriche, fra cieli color porpora e architetture quasi barocche. Molto interessante da questo punto di vista è la ricostruzione di Parigi, che nei ricordi di Violette, perde il suo fascino da ville lumieré e diventa una metropoli grigia e buia, completamente sotto il controllo delle forze naziste. Il Direttore creativo di Replay, Sascha Jungnickel ha motivato questa scelta sostenendo di voler recuperare le suggestioni cromatiche dei film di Tarkovsky (il genio russo dietro a Solaris ed Andrej Rublev); anche se il paragone ci pare fin troppo azzardato ci sentiamo comunque di dire che l'impatto grafico di Velvet Assassin è senza dubbio intrigante, ma non privo di pacche.Il gioco, infatti, essendo in produzione fin dal 2005, soffre terribilmente a causa di un motore grafico per nulla ottimizzato, né su PC né su Xbox, che mostra fin troppo i segni del tempo, con texture slavate e ripetute, un orizzonte visivo assai limitato ed una generale carenza di dettagli, sia nei modelli dei personaggi che nelle ambientazioni. Probabilmente i Replay cercheranno di correggere questi difetti entro l'uscita sta di fatto però che uno sviluppo così lungo si porta dietro delle lacune che difficilmente si potranno cancellare in pochi mesi.

    Sam Fisher in gonnella?

    Dal punto di vista del gameplay, invece, Velvet assassin non stupisce particolarmente: dai footage che abbiamo potuto visionare e dai trailer mostrati alla stampa, le meccaniche di gioco appaiono fin troppo simili a quelle dell'ormai classico Splinter Cell. Violette deve evitare ad ogni costo lo scontro aperto, essendo armata solo con una pistola leggera e potendo difendersi solo con la sua abilità nelle arti marziali; ci troveremo così a muoverci nell'ombra, attendendo il momento giusto per sgattaiolare dietro al nemico, piuttosto che affrontare situazioni in cui è necessario usare le armi. Il livello mostrato (l'unico finora) è ambientato in una base tedesca, e Violette ha come obiettivo quello di liberare un agente inglese rapito, uccidendo al contempo (con una pillola al cianuro) un'importante gerarca nazista, ovviamente senza farsi scoprire dai vari soldati. Gli sviluppatori hanno confermato che ogni missione presenterà uno o due obiettivi principali, più altri "ordini secondari" che il giocatore sarà libero di completare o meno. A livello ludico, oltre le somiglianze con il già citato brand di Sam Fisher, si segnala qualche divertente possibilità: nella demo l'utente può giocare con le luci e le lampade, facendo in modo da disorientare i nemici. Tuttavia oltre a questa introduzione c'è poco di nuovo rispetto a quello che siamo abituati a vedere da tempo in uno stealth game, se non altre piccolezze e tocchi di classe (che comunque è auspicabile trovare in un titolo di nuova generazione). Fra le note di colore citiamo la possibilità di avvicinarci da dietro ad un soldato e, con scatto felino, togliere la sicura ad una delle granate che porta sulla cintura. Potete immaginare da soli la fine che farà il malcapitato nazista. Altra caratteristica del gioco è la possibilità di usare un bullet time "ante litteram"; Violette infatti sarà in grado di farsi delle iniezioni di morfina dal letto d'ospedale, potenziando il suo alter ego onirico e rallentando i nemici intorno a lei. L'implementazione di questa caratteristica, per quanto essa non sia una novità, è molto suggestiva: Violette infatti, quando inizia l'effetto della morfina, appare vestita solo della sua vestaglia da ospedale e sullo schermo cominciano ad apparire enormi globuli rossi fluttuanti. Insomma, non si può dire che ai ragazzi di Replay manchi l'immaginazione.

    Rivoluzione o nuova applicazione?

    Conclundendo, Velvet assassin appare ad oggi come un'ottima idea, frustata al momento da una realizzazione tecnica non all'altezza e da un modello di gameplay troppo legato al passato. Più audacia e un motore grafico moderno potrebbero veramente aiutare questo titolo che, come ambientazione, storia e atmosfera, pare in grado di surclassare concorrenti assai più blasonati. La triste storia della ragazzina che volle farsi spia è una vicenda troppo interessante perché venga sfruttata superficialmente. Speriamo che i Replay se ne rendano conto e, nei mesi che ci separano dal lancio (fissato per l'autunno), cerchino di mettere delle pezze ai problemi che abbiamo segnalato poco sopra.

    Velvet Assassin Velvet assassin si propone di “reinventare” per l’ennesima volta il genere Stealth/Action, grazie ad una protagonista carismatica ed alcune idee, come la commistione fra sogno e realtà, veramente interessanti. Peccato però che la grafica e, più in generale il “sentore” del gioco, siano fin troppo legati a stilemi ludici ormai consolidati, quando non definitivamente sorpassati. Calcolando che i competitors di Velvet si chiamano Assassin’s Creed e Metal Gear Solid 4, si capisce subito perché i Replay Studios debbano mettere tutto il loro impegno per non deludere le aspettative.

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